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Notevole successo del convegno di San Daniele Po contro la megadiscarica di Cappella Cantone (Cremona).

IL TG3 regionale e Telecolor hanno mandato in onda servizi sull’evento.

(15 Settembre 2009)

Più di cento persone hanno assistito nella mattinata di domenica 13 settembre al convegno di San Daniele Po, organizzato da Cittadini contro l’amianto con il patrocinio del comune, nel corso del quale il prof. Gualtieri dell’università di Modena ha esposto le sue proposte scientifiche come alternative all’interramento in discarica dell’amianto. Ecco in estrema sintesi i punti salienti della sua presentazione.

- Le discariche, dove il rischio di dispersione di fibre di amianto dovrebbe essere zero , possono essere sorgenti di emissione. Durante la dismissione i pacchi danneggiati e frantumati possono rilasciare fibre che si concentrano nell’aerodisperso. Un esempio è quanto accaduto nella discarica Barricalla Spa di Torino dove le analisi puntuali effettuate sui percolati hanno accertato la presenza di un numero notevole di fibre di amianto. Tale situazione è imputabile al decadimento strutturale degli imballaggi che contengono i rifiuti. Non è sufficiente isolare la discarica perché , soprattutto nel medio e lungo periodo, non si può evitare il decadimento fisiologico e l’immissione in falda del percolato. La discarica quindi non è un sistema chiuso e non elimina definitivamente dall’ambiente la fibra killer.

- Lo smaltimento in discarica non può rappresentare l’unica soluzione in chiusura al ciclo di dismissione dell’amianto. Il recupero ed il riutilizzo di parte dei rifiuti, sottoposti a trattamenti di modificazione ed inertizzazione, sono l’alternativa da prediligere per il futuro.

- L’inertizzazione e il riciclo del prodotto inertizzato consiste nel trattamento termico del rifiuto: l’amianto, trattato a temperature maggiori di 900 gradi si trasforma in fasi cristalline innocue, con completa distruzione delle fasi fibrose. Il materiale inertizzato, innocuo, può essere riciclato come materia prima per altri processi industriali.

- Il progetto di ricristallizzazione rappresenta un passo in avanti rispetto ad altri metodi di inertizzazione ed è unico al mondo. E’ l’unico processo (già brevettato) che non prevede la macinazione del rifiuto ed è competitivo anche nei costi di smaltimento rispetto ad altre soluzioni, peraltro pericolose per la salute.

- La proposta di ricristallizzazione dell’amianto comporta un impatto ambientale pari a zero. E’ zero durante il trattamento termico perché il sistema è completamente sigillato ed in depressione con trattamento dei fumi da parte del post combustore. E’ zero dopo il trattamento termico perché il materiale è completamente trasformato ed innocuo.

Cittadini contro l'amianto della provincia di Cremona

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