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Addio compagne

Addio compagne

(23 Febbraio 2010) Enzo Apicella
Il logo della campagna di tesseramento del prc 2010 è una scarpa col tacco a spillo

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La sinistra di classe, il partito. Chianciano, e il cambio di rotta governista del prc, in piena crisi capitalista.

(18 Settembre 2009)

Era oramai nei fatti concreti, il cambio di maggioranza interna nel prc del tandem Ferrero-Grassi. Da mesi, le residue truppe bertinottiane di Rinaldi e Rocchi si erano dimostrate disponibili ad entrare nella maggioranza e contribuire di fatto alla estromissione delle componenti di sinistra del prc ( Ernesto, Falcemartello, Controcorrente).

Componenti interne, queste ultime, che avevano operato politicamente nello scorso congresso svoltosi a Chianciano per riuscire ad imprimere realtà alla cosiddetta " svolta a sinistra" del prc del dopo arcobaleno.

Di motivazioni da addurre , per propagandare la bontà della scommessa, sembravano essercene a iosa, in particolare argomentavano che bisognava opporsi con i fatti concreti al duo Vendola-Giordano emanazioni dirette delle politiche Bertinottiane.

Comunque sia, un congresso, quello di Chianciano, gestito dichiarando l'obiettivo di imprimere una svolta a sinistra per la rifondazione.

Certo, c'era il non piccolo problemino di ridare immagine a ex ministri del disastroso Governo Prodi e a ex capigruppo fino a poco tempo prima intenti a far votare vere e proprie svendite di patrimonio ideale ( voto alle missioni di guerra come l'Afghanistan, privatizzazioni, precarietà del lavoro. continui differimenti temporali di diritti civili,ecc.ecc. ) .

Ma, si diceva, che lo scommettere per estromettere i Bertinottiani avrebbe portato a frutti politici,maturi.

E quindi, il via al partito-sociale, vero e proprio tentativo di ridare dignità politica ad un partito ridotto ad essere lontano da quel popolo di sinistra che in altri periodi ne aveva decretato le fortune politiche sperperate. Facile capire le velleità dell'operazione "svolta a sinistra"? Beh, non proprio. Interi settori di compagni e compagne pur se con una storia critica, rientrarono nel prc, e anche per molti che ne rimanevano fuori, il fascino per questa operazione di restyling era innegabile.

Quindi niente prevenzioni e ben poche voci cercavano di smascherare quello che poi si è rivelato, nei fatti concreti un vero e proprio inganno della dirigenza Ferreriana e Grassiana del prc.

La tanto proclamata "svolta a sinistra" in realtà ha partorito ben altro dal ritornare alla "vera" rifondazione.

I circoli che hanno provato a praticare la svolta , in poco tempo, hanno potuto rendersi conto di quanto l'aria non fosse cambiata. L'appoggio locale al PD (anche in compagnia dell'udc) , che lavorava a livello parlamentare concretamente per nuovi sbarramenti elettorali, non è venuto mai meno e come un coniglio uscito da un cilindro di un prestigiatore, si sono dovuti sorbire anche una alleanza alle elezioni Europee con il pdci dell'arcigovernista Diliberto, e con Socialismo 2000 di Cesare Salvi. Per quello che riguarda i Consumatori Uniti, forse è meglio soprassedere causa ilarità congenita. Rimaneva inascoltata Sinistra Critica che chiedeva di discutere di politiche di classe, di innovazione anche simbolica e di non candidare i segretari di partito (orrore) e le richieste di settori che chiedevano teste di lista elettorali di operai (orrore doppio).

Il tutto era poi presentato con innegabile fantasia, con l'essere una lista comunista ed anticapitalista. Fantasia che pur facendo recuperare parte dei voti persi con l'arcobaleno, ha però rinnovato il non avere eletti nemmeno al parlamento europeo. L'evidenza era troppo manifesta. Il "nuovo" anche solo annunciato , con politiche e volti stra-vecchi non trovava consensi.

E allora? Come uscirne ? La risposta la abbiamo ora davanti a noi, già pronta e confezionata, in questo cambio di alleanze interne che ha il pregio innegabile di essere facilmente leggibile e la cosa , nonostante la gravissima situazione, non può non fare piacere.

Oggi di nuovo sono pronti a fare a meno di finzioni e documenti che fanno intendere una cosa per poi praticarne un'altra. Rispuntano fuori velleità governiste ( prossime regionali e non solo ) mai sopite e mai messe sinceramente in discussione.

La "svolta" di Chianciano, in realtà, è servita alla burocrazia di partito per rinforzare ora le prossime future alleanze per politiche moderate succubi del pd e pronte a rincorrere l'udc...

Altro che autonomia, altro che politiche dal basso, sotto il cielo plumbeo della sinistra governista , non si intravede niente di non già visto.

Ed il paradosso è che il tutto avviene in piena crisi economica capitalista, con ampi settori del mondo del lavoro in forte mobilitazione e con lotte radicali per poter mantenere una prospettiva minima di lavoro e dignità.. E di risultati possibili, pur in assenza di un partito di classe, se ne cominciano a vedere: Innse, Lasme e via dicendo.

E allora, credo, che valga la pena di rispondere a chi si chiede il come invertire una tendenza che porterà diritti all'essere politicamente stampella del pd e delle sue sciagurate politiche.

Parafrasando i settori di compagni e compagne che da mesi chiedono di non continuare una logorante "marcia sul posto", credo che sia non più rinviabile l'aprire una costituente per la sinistra anticapitalista ed abbandonare orticelli e piccole rendite di posizione, per occupare stabilmente uno spazio che altrimenti rimarrà colposamente e dolosamente vuoto.

Lo spazio che interi settori di classe, cercano ma non riescono più ad intravedere, e non certo per loro colpa.

Uno spazio che ha bisogno di politiche di opposizione sociale e di prassi politiche realmente anticapitaliste.

Lontani da giochini politici e poltroncine varie, con l'unico obiettivo di costruire la casa comune, il partito, dei diritti e delle lotte. Uno spazio in cui le istituzioni vengano intese come possibile luogo, in cui se eletti, si faccia da megafono di vertenze e rivendicazioni.

Uno spazio in cui confrontare opzioni e prassi concrete per ridare un senso al termine sinistra e una indicazione di lavoro teso inequivocabilmente a costruire una autonoma politica dei comunisti in una ottica di percorso di messa in discussione del potere capitalistico e delle sue politiche di rapina ambientale, di sfruttamento di classe, di genere, xenofobo.

Uno spazio in cui l'autorganizzazione ed il lavoro collettivo tornino ad avere centralità ed indicazione di metodo di intervento sociale, di pratica politica esterna ed interna.

Un percorso lungo e non certo privo di ostacoli, ma sempre più costruttivo del non andare da nessuna parte; risultato finale della "svolta a sinistra" tentata a Chianciano e che a questo punto si può definire conclusa.

Il partito comunista e anticapitalista del prossimo futuro ha da oggi tanti motivi in più per essere punto centrale nell'agenda politica della sinistra di classe.

Enrico Biso

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