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(14 Agosto 2012) Enzo Apicella

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    Frigostamp: la lotta paga

    (25 Settembre 2009)

    I 170 operai della Frigostamp ( azienda stampaggio lamiere) di Bruino (TO), dopo scioperi e blocchi davanti ai cancelli dell’azienda, hanno costretto il padrone a fare marcia indietro sull’uso indiscriminato e pretestuoso della cassa integrazione obbligandolo a trattare con il “consiglio di fabbrica” (come gli operai della Frigostamp chiamano ancora le attuali RSU) sospendendo le procedure di cassa integrazione a zero ore. Gli operai hanno scioperato compatti ed uniti bloccando le merci in entrata e in uscita dalla fabbrica malgrado il padrone abbia fatto l’impossibile per farli desistere dalla lotta. Infatti, durante le ore di lavoro, capi e i capetti erano stati sguinzagliati nei reparti per intimidire gli operai che avrebbero scioperato, sventolando addirittura le lettere di cassa integrazione davanti alla loro faccia mentre stavano lavorando. Il padrone rispondeva agli scioperi con comunicati affissi nelle bacheche in cui accusava gli operai di mettere in atto proteste di carattere ideologico evocando le lotte degli anni settanta. Ma tutti i tentativi di intimidazione padronale sono andati a vuoto grazie alla compattezza degli operai ottenuta soltanto sviluppando un sistema di elevata democrazia sulle decisioni da prendere per quanto riguardava i tempi e la forma della lotta da mettere in atto. Alcuni nostri compagni del CCP (Collettivo Comunista Piemontese) hanno partecipato alle agitazioni e sostenuto, con la loro presenza e le bandiere comuniste, i blocchi davanti ai cancelli. Abbiamo così potuto costatare che ogni decisione veniva presa soltanto dopo aver consultato tutti gli operai presenti e che, grazie al coinvolgimento politico di tutti gli operai, la lotta ha potuto assumere le connotazioni di una lotta vincente contro il tentativo padronale di utilizzare la cassa integrazione ordinaria allo scopo di esaurirla per trasformarla in cassa straordinaria e quindi in mobilità e licenziamenti. Questa concezione, risultata efficace durante la lotta, è quella che deve guidare anche le trattative che in questi giorni saranno affrontate dopo la sospensione della cassa integrazione. Soltanto il coinvolgimento politico ( analisi, sintesi e azione) degli operai, sulle rivendicazioni e le forme di lotta da mettere in campo, può produrre l’unità necessaria alle vittorie. Nel caso della Frigostamp, questo coinvolgimento politico attivo, che non ha atteso le decisioni e i pareri dei dirigenti delle rispettive sigle sindacali, ha prodotto la retromarcia del padrone e lo ha costretto al tavolo delle trattative.

    Il passo indietro del padrone sulla cassa integrazione rappresenta un precedente importante e probabilmente unico nel nostro paese. E’ la conferma che soltanto la lotta paga e che gli operai uniti nella lotta fanno paura ai padroni. Come nel caso della INNSE di Milano, è necessario che siano gli operai a decidere quali richieste e quali obbiettivi debbano essere raggiunti al tavolo delle trattative tra padrone e sindacato e non, come spesso succede, gli operai vengano interpellati dai dirigenti del sindacato soltanto a trattative concluse.

    Gli operai della Frigostamp hanno fatto paura al padrone che avrebbe voluto vederli rassegnati e divisi. Si tratta di una vittoriosa battaglia che deve essere presa ad esempio da tutti gli operai e dai lavoratori di altre aziende e che fa parte di una guerra più generale contro la classe di sfruttatori che approfitta della crisi per eliminare le conquiste di civiltà e benessere acquisite grazie alle dure lotte dei decenni passati.

    Collettivo Comunista Piemonte
    http://www.collcompiemonte.blogspot.com

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