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(25 Aprile 2010) Enzo Apicella

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(Ora e sempre Resistenza)

Libertà subito per gli antifascisti arrestati a Pistoia.

Chiudere i covi fascisti.

(14 Ottobre 2009)

Gli arresti effettuati dalla questura di Pistoia dimostrano ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, la disparità di trattamento che il sistema repressivo/giudiziario italiano riserva agli antifascisti piuttosto che alla variegata criminalità fascista, razzista e xenofoba che da anni insanguina e rende insicure le strade e le piazze del paese.

Ogni giorno sentiamo di pestaggi, devastazioni, attentati di vario genere contro migranti, comunisti, militanti di sinistra, gay, lesbiche. Ma con altrettanta frequenza siamo costretti a constatare l’assenza di arresti o fermi di coloro i quali, richiamandosi a pseudo ideologie reazionarie, commettono tali reati.
Questa disparità di trattamento non ci sorprende. Dal secondo dopoguerra è una caratteristica delle politiche poliziesche e giudiziarie dei vari governi succedutisi nel paese.
Non a caso nessuno ha mai pagato per le stragi statal-fasciste di Piazza Fontana, Italicus, Piazza della Loggia, Bologna. Insieme alle centinaia di vittime delle stragi, altre decine sono stati gli antifascisti uccisi impunemente.

Il reato di ricostituzione del partito fascista, previsto non a caso da una Carta Costituzionale nata dalla Resistenza, ha progressivamente perso ogni valore. Si aprono sedi nelle quali si organizzano l’apologia del fascismo, con simboli e materiale informativo, ma soprattutto dove si formano squadre che colpiscono fisicamente i soggetti deboli e gli esponenti di sinistra. Squadre che, in base al cosiddetto “pacchetto sicurezza”, in alcune zone del paese sono legittimate per legge.

Non sappiamo esattamente come si siano svolti i fatti di Pistoia. Sappiamo però che chiudere la sede di una organizzazione fascista rientra nell’ambito di una legittimità costituzionale che dovrebbe esser fatta rispettare da chi oggi arresta gli antifascisti.
Forze dell’ordine e Magistratura dovrebbero intervenire preventivamente con la chiusura di questi covi fascisti. Così facendo renderebbero onore alla Costituzione e nel contempo risolverebbero alla radice un grave problema di sicurezza .
Se così non agiranno ci dovremo attendere nel prossimo futuro un innalzamento della tensione politica in tutto il paese.
La memoria degli orrori della dittatura mussoliniana, nonostante l’incredibile lavorio revisionista di questi anni, è ancora ben viva tra le migliaia e migliaia di antifascisti disposti a scendere in piazza e a battersi per fermare il nuovo squadrismo fascista.

Chiediamo l’immediata liberazione dei tre antifascisti arrestati e la chiusura di tutte le sedi fasciste.

La Rete dei Comunisti - Pisa

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