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(15 Novembre 2010) Enzo Apicella
Continua la protesta degli immigrati bresciani sulla gru contro la sanatoria truffa

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(L'unico straniero è il capitalismo)

Contro il razzismo. Per un unico fronte di lotta con gli immigrati

(17 Ottobre 2009)

Padroni, banche e governi cercano di scaricare i costi della crisi economica sui lavoratori, sui precari, sulle famiglie. Licenziamenti, cassa integrazione, abbassamento dei salari, disoccupazione, inesistenza dell’edilizia popolare, taglio alle spese sociali, dalla scuola alla sanità, si accompagnano ad una svolta autoritaria e repressiva che punta ad impedire e criminalizzare qualsiasi dissenso ed opposizione sociale. Nello stesso tempo il senso di insicurezza e di incertezza per il futuro, il malessere diffuso, viene strumentalizzato da campagne securitarie il cui unico scopo è trovare un capro espiatorio sul quale scaricare le tensioni prodotte dalle precarietà dell’esistenza.

Gli immigrati sono diventati il soggetto ideale per questa sporca operazione. In Italia, come del resto in tutta Europa, stiamo assistendo al crescere di politiche razziste sancite da una legislazione ancora più xenofoba di quella che sin dagli anni ’90 ha consentito di porre, sempre di più, gli immigrati in condizione di subordinazione permanente in funzione della logica del profitto.
Coerentemente con i trattati di Schengen che hanno fatto dell’Europa una fortezza le cui porte si aprono solo per garantire al capitalismo manovalanza immigrata a basso costo secondo i propri bisogni, la legge Bossi-Fini ha rappresentato un passaggio importante per aumentare lo sfruttamento e l’emarginazione dei migranti. L’introduzione del cosiddetto contratto di soggiorno ha accresciuto il potere del datore di lavoro costringendo i lavoratori immigrati a sottostare al ricatto continuo; ha diviso in maniera artificiale gli immigrati in regolari e clandestini, costringendo questi ultimi a dover subire senza fiatare non solo il lavoro nero ma le forme più ignobili di nuove schiavitù (come accade nelle zone agricole della Puglia e della Campania), così come diventare manovalanza per la criminalità organizzata. In quest’ottica le “quote – flussi” garantiscono il meccanismo del “rubinetto” erogatore di forza lavoro che si apre o si chiude a seconda delle necessità del capitale.

Evidentemente, però, questo non bastava. Con il cosiddetto “Pacchetto sicurezza”, varato dal governo Berlusconi, si dato un ulteriore giro di vite per rendere ancora più dura la vita agli immigrati, in modo da poterli sfruttare più di quanto non sia stato fatto fino ad oggi. A questo serve l’introduzione del reato di clandestinità che, costringendoli a nascondersi, li lascia alla mercè dei ricatti del datore di lavoro, del padrone di casa, ed elimina nei fatti i loro diritti più elementari come quello alla salute. Sono tanti ormai i migranti morti perché hanno avuto paura di rivolgersi ad un medico o a partorire in ospedale per non farsi sottrarre il proprio figlio. Così come tanti sono quelli vittime di aggressioni da parte di gruppi neofascisti legittimati da questa infame politica e patrocinati dalla destra istituzionale.

Le mani di questo governo e della cosiddetta opposizione, responsabile per le leggi razziste emanate dai suoi governi e per la complicità di oggi, grondano del sangue dei tanti migranti morti nelle acque del Mediterraneo o nei lager. Infatti, mentre da una parte il governo consolida e potenzia la sua politica di affamamento e di aggressione ai popoli del Sud del mondo, dall’altra respinge chi fugge da questi inferni, fa accordi bilaterali con la Libia e potenzia quei veri campi di concentramento chiamati CIE (ex CPT)

Quanto la propaganda razzista e la lotta alla immigrazione clandestina sia finalizzata solo a schiavizzare questi lavoratori lo dimostrano le varie sanatorie, non ultimo il decreto di emersione per colf e badanti. Si è trattato in questo caso di non mettere a repentaglio il ruolo d’ammortizzatore sociale della famiglia, in sostituzione dello stato sociale, che la servitù domestica di colf e badanti, specie dell’Est Europeo, ha contribuito a consolidare. La verità è che la subordinazione degli immigrati serve non solo ad ingrassare i profitti con il loro sfruttamento ma per usare questa manodopera ricattabile contro il lavoratori ed i disoccupati italiani per meglio ricattare e flessibilizzare anche loro.

Perciò respingere la campagne anti-immigrati del governo e dei mass media, combattere il razzismo significa lottare per tutti/e i lavoratori, i precari, i disoccupati, senza distinzioni!
Quanto più forti ed organizzati saranno loro, tanto più forti saremo noi!
Con questa consapevolezza invitiamo a partecipare il 17 ottobre, a Roma, alla manifestazione nazionale antirazzista!

Rete Anticapitalista Campana
reteanticapitalista@gmail.com

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