">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Pace, lavoro e libertà

Pace, lavoro e libertà

(16 Ottobre 2010) Enzo Apicella
Manifestazione nazionale della FIOM

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Contratto Metalmeccanici)

Metalmeccanici. Rivolta nelle fabbriche contro l’accordo separato

(19 Ottobre 2009)

ROMA - C’è rivolta nelle aziende metalmeccaniche: scioperi, cortei, assemblee, distribuzione di volantini, prese di posizione delle rappresentanze sindacali aziendali, è un onda che monta contro l’accordo separato sul contratto nazionale siglato a Roma dalla Federmeccanica con Fim-Cisl e Uilm-Uil.

Giovedì appena è giunta la notizia della firma, si sono avute le prime proteste a partire dai lavoratori della Fiat Miafiori. Raffica di scoperi con fermate del lavoro di un’ora nelle aziende bolognesi fra cui Ima, Titan, Motori Minarelli, Far, Mg2, Fonderia Atti, Forgia Rapida, Lamborghini, Ae, Oam, Sasib, Ilsa, Parker-Calzoni, Samsa Pack-gruppo Cam, Romaco, 3F Filippi, Sol.ge, Mole Moreschi, Marchesini, gruppo Samp, Acma, Cesab, Gd. Prime risposte in Lombardia che hanno coinvolto aziende come LIFT (PERO), MARCEGAGLIA (SESTO S.G.), TAMINI TRASFORMATORI (MELEGNANO), SAES GETTER (LAINATE), GRUPPO ATURIA (GESSATE), FAEMA (BINASCO), PARKER (GESSATE), CESARE BONETTI (GARBAGNATE).

Scioperi si sono avuti a Vicenza, Padova, Lucca, Napoli, Genova, Legnano.

Impossibile fare un elenco delle iniziative spontanee che si sono svolte nelle ore seguenti la firma dell’accordo. Dicono i dirigenti della Fiom che immediatamente è stata colta dai lavoratori la gravità dell’operato della Fim Cisl e della Uilm Uil. Non è a prima volta che vengono sottoscritti accordi separati. La pratica dell’unità sindacale che aveva visto le organizzazioni delle tute blu all’avanguardia è ormai lontana nel tempo.Questa volta però la firma separata pone un problema che riguarda non solo la democrazia sindacale, ma la democrazia senza aggettivo alcuno.

In pericolo anche il punto di contingenza

Si tratta di un vero e proprio attacco a diritti garantiti dalla nostra Costituzione, attacco che ha visto procedere di pari passo il governo, nella persona del ministro Sacconi in particolare e la Confindustria. Anche dal punto di vista dei contenuti salariali,man mano che vengono esaminati i vari punti dell’accordo, risulta evidente che siamo in presenza di una beffa. Non solo per gli irrisori e offensivi aumenti salariali, quindici euro mensili al netto, ma anche per altri aspetti come rileva Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom “Dopo aver letto il testo dell’accordo separato- afferma-, chiedo a Federmeccanica e a Fim e Uilm cosa vuol dire il fatto che il valore punto - ovvero il valore definito per ogni punto d’inflazione, (equivalente a 18,82 euro nel Contratto del 20 gennaio 2008) che viene sempre rivalutato ad ogni rinnovo - non sia citato nel testo stesso?”

“Se è stato abolito o sostituito con la base di calcolo richiamata nell’accordo separato interconfederale, la conseguenza è una secca riduzione del valore del punto per i prossimi Contratti nazionali.” "Se non è così, Federmeccanica e Fim e Uilm ci dicano qual è la vera interpretazione, perché non è possibile che, oltre a definire un pessimo accordo, si possano ingannare i lavoratori sul loro futuro.”

Il segretario generale della Fiom sottolineato che le iniziative dei metalmeccanici, si mandano un messaggio all’intero Paese, ha proseguito: "Non siamo disponibili all’esproprio della democrazia, al diritto di parola e di voto sul nostro contratto.” La Fiom invita la Federmeccanica, Fim e Uilm a riflettere perché non è possibile imporre un contratto nazionale, riducendo le lavoratrici e i lavoratori alla dimensione di merce. La dignità del lavoratore e della lavoratrice non è in vendita per nessuno.”

Nella prossima settimana proseguiranno le iniziaitive di lotta in tutto il Paese. Viene dalle fabbriche una richiesta ben precisa: il referendum sull’accordo cui tutti i lavoratori siano chamati a votare e non solo gli iscritti ai sindacati Cisl e Uil che hanno siglato l’accordo separato e che ora \stanno tentando con ogni mezzo di mettere i bastoni fra le ruote allo sviluppo della discussione nei luoghi di lavoro.

Mobilitazioni in Veneto, Toscana, Emilia e Lombardia

Oggi, come annuncia un comunicato della Fiom, sono stati decine di migliaia i lavoratori che hanno preso parte alle niziative che hanno avuto particolare ampiezza in Lombardia, Veneto, Emilia e Toscana. Ecco una sintesi delle notizie pervenute alla sede centrale della Fiom entro le ore 17:00 di venerdì.

A Pontedera (Pisa), 1.500 lavoratori della Piaggio hanno scioperato per 3 ore, dando vita a un corteo che, partendo dai cancelli della fabbrica, ha raggiunto il centro della città.

Ad Ancona, i lavoratori della Fincantieri, in sciopero per oltre 2 ore, sono usciti dallo stabilimento improvvisando un corteo che ha percorso l’intera area portuale. Nel gruppo Fincantieri, sono stati effettuati scioperi anche nei cantieri di Sestri Ponente (Genova) e Monfalcone (Gorizia).

Un lungo elenco di nomi delle imprese metalmeccaniche che sono state toccate, tra giovedì e venerdì da questa ondata di proteste in Lombardia, con scioperi che vanno dalla mezz’ora attuata alla Abb di Vittuone, nei pressi di Legnano, alle 2 ore della fermata unitaria che ha bloccato oggi lo stabilimento brianzolo della Candy. In queste due giornate si sono avute astensioni dal lavoro anche negli stabilimenti siderurgici del gruppo Marcegaglia: un’ora di sciopero giovedì a Milano e un’altra ora venerdì a Mantova.

Tra gli stabilimenti più noti toccati dalla protesta in Lombardia, la Magneti Marelli di Legnano (2 ore), la Peg Perego (Brianza-Monza), la Abb e la BTicino a Bergamo, la Whirlpool di Cassinetta (Varese) e la Faema di Milano.

Nella sola provincia di Brescia, sono stati effettuati scioperi in più di 60 stabilimenti, tra cui Alfa Acciai, Beretta, Breda Oto Melara, Camozzi di Polpenazze, Federal Mogul, Iveco, Iveco Mezzi Speciali e Cromodora.

In Veneto, diverse iniziative di sciopero hanno avuto luogo nella provincie di Venezia, Verona e Belluno.

In Liguria, oltre alle aziende di riparazioni navali della zona portuale di Genova, un’ora di sciopero è stata effettuata, in provincia di Savona, alla Piaggio Aeroindustries di Finale Ligure, mentre 2 ore sono state effettuate alla Bitron.

In Toscana, a Firenze, un’ora di sciopero è stata realizzata alla Gkn. In provincia di Lucca, scioperi di un’ora sono stati effettuati alla Perini, al cantiere navale Azimut Benetti, alla Fosber e alle Rubinetterie Ponzi. Mezz’ora di sciopero alla Ansaldo Breda di Pistoia.

Infine, un’ora di sciopero è stata realizzata alla Sevel di Atessa (Chieti), uno dei più grandi stabilimenti metalmeccanici del Mezzogiorno, appartenente al gruppo Fiat.

Redazione Dazebao
http://www.dazebao.org/

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Contratto Metalmeccanici»

7347