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(17 Ottobre 2009)
Udienza-fiume, quella del 14 ottobre, al processo alla Thyssenkrupp: è stato ascoltato il direttore dello stabilimento di Torino della multinazionale tedesca, Raffaele Salerno.
Lo spudorato ha avuto il coraggio di affermare di non avere "mai riscontrato carenze particolarmente gravi, i guasti venivano segnalati e puntualmente riparati".
Successivamente ha asserito, oh poverino, che secondo lui gli imputati sono stati "accusati di tutto e di più senza ragione" e che, nel novembre 2007, la manodopera non era affatto diminuita ma - in rapporto alla produzione scesa da 20 mila a 7 mila tonnellate - "gli operai presenti erano più che in passato"; a questo proposito, non contento di quanto detto fino a quel momento, il Salerno ha anche contestato i dati relativi alla enorme crescita degli straordinari, affermando che la quantità pro capite - a novembre 2007 - era scesa da 6,9 ore a 3,2.
Al termine della deposizione, la Corte ha assestato un bel colpo alle speranze della difesa, negando agli imputati tedeschi la presenza in dibattimento di un interprete, con la giusta motivazione che la loro conoscenza della lingua italiana è sufficiente per rispondere alle domande delle parti.
La prossima udienza si terrà mercoledì 21 ottobre, e vedrà la deposizione di uno degli imputati tedeschi: Gerhard Prignitz.
Torino, 15 ottobre 2009
Stefano Ghio - Torino
rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
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