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(Di lavoro si muore)

Inceneritore di Castiraga Vidardo (LO). La Ecowatt tace e il sindacato Fim CISL farfuglia.

(27 Ottobre 2009)

I Lavoratori dell’inceneritore di Castiarga Vidardo continuano a non far sentire la loro voce delegando al confederume sindacale una nota a mezzo stampa, di viva preoccupazione per le sorti occupazionali. La Ecowatt tace e il sindacato CISL farfuglia sulle veline aziendali: "L’ambiente di lavoro - aggiunge il “sindacalista di mestiere” Aniello D’Errico segretario della Fim Cisl. - è stato da poco monitorato, prima del sequestro dell’impianto, e risulta nei limiti di legge", invita gli enti locali a non “accanirsi contro lo stabilimento”, infine invita tutti a considerare (facendo scaricabarile) il pericolo ambientale dell’ex cartiera confinante, dove c’è dell’amianto a cielo aperto: “se non si procede con una radicale bonifica, continuerà a costituire un pericolo per tutta la popolazione”. Bene! Bravo! Bis!

Fanno tutti finta di non sapere come si lavorava all’interno dell’inceneritore di Castiraga Vidardo. Ma dove è stato fino ad ora questo sindacalista di mestiere? Casca dalle nuvole, ma dalle nuvole di polveri e fumi tossico/nocivi che gli operai hanno respirato e sono venuti a contatto per anni. Nulla dice sulle responsabilità di questo scempio e chi dovrebbe “pagare il conto”. Nulla dice che i lavoratori sono stati avvelenati irrimediabilmente dalle lavorazioni di incenerimento del CDR, e che dovrebbero effettuare una sorveglianza sanitaria accurata e un monitoraggio accurato ambientale. Nulla dice che potrebbero avere inquinato irrimediabilmente il territorio circostante e avvelenato la popolazione. Questo sarebbe troppo chiederlo e pretenderlo da lei.

I lavoratori che hanno segnalato alcuni problemi sono stati impauriti e messi al silenzio. Uno di essi è stato indotto al licenziamento, con le stesse dinamiche avvenute all'inceneritore di Colleferro. I lavoratori hanno da chiedere ad alta voce i danni patiti contro tutti i responsabili, altro che mostrare paura per il posto di lavoro. Devono denunciare alla Procura della Repubblica il tutto, devono tutelarsi, per non essere considerati complici di chi mette e antepone i profitti, sulla pelle dei lavoratori. Già uno di loro è stato recentemente operato per un tumore ai polmoni e una ciste al fegato (è un classico dire: "fumava") ...

Caro signor Aniello D’Errico sindacalista di mestiere della CISL, noi facciamo il lavoro per cui siamo stati demandati dai lavoratori, essendo noi stessi lavoratori, a tutela delle condizioni di vita, di salute e di lavoro degli operai, cose che voi avete sistematicamente e volontariamente abbandonato, sedendo al desco dei padroni.

Invece di far assemblee sindacali per discutere l'infame contratto dei metalmeccanici, chieda ai lavoratori come avvenivano i controlli delle emissioni, di come si possono ottenere risultati nella norma quando nella norma non sono, come si svolgono le manutenzioni, come si movimentano i materiali combustibili e le quantità della miscela combustibile quando non ci sono i controlli e quando vengono fatti i rilevamenti dei microinquinanti a camino (diossine, metalli pesanti, ecc.). Domandi a chi silente per paura o per suo comodo, come avviene tutto ciò. Un nostro lavoratore che ha svolto l'attività di manutentore per 7 anni ha inalato ed ingurgitato polveri di CDR e scarti di produzione (ceneri fini e pesanti come quelle sversate sul terreno di fronte l'entrata dell'impianto di incenerimento e poste sotto sequestro giudiziario) in quantità quantificabili in ettogrammi. Vuole sapere la composizione altamente nociva delle polveri che lei chiama impropriamente “ceneri”? Domandi, domandi ai lavoratori, loro ne sanno molto, loro ne sanno qualcosa.

Al loro salario ci dovrà pensare la Ecowatt per sempre!!!

Non ce l’abbiamo contro un singolo padrone, ma contro il sistema tutto che produce questo schifo. I lavoratori non sono merce, e la salute non può essere scambiata per un salario infame.

Non vogliamo essere citati solo in un misero necrologio su qualche articolo di giornale per poi essere dimenticati “bravo padre di famiglia, indefesso lavoratore”, ma morto per il lavoro.

26/10/2009

Sindacato dei Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale
S.L.A.I. cobas

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