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"Incidenti"

(6 Novembre 2010) Enzo Apicella
Esplode la Eureco di Paderno Dugnano: sette operai feriti, quattro rischiano la vita. In Puglia tre morti sul lavoro nell'ultima settimana

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    (Di lavoro si muore)

    Carmela Maganuco, “Rita” come la chiamavamo tutti, moglie del nostro compagno Giovanni, ci ha lasciato.

    (23 Novembre 2009)

    La nostra amica e compagna Rita è morta questa notte all’Ospedale di Niguarda a 53 anni, uccisa da un tumore, un carcinoma polmonare che ormai si era esteso a entrambi i polmoni e con metastasi in varie parti del corpo. Quest’anno durante la manifestazione in ricordo dei nostri morti che teniamo ogni anno in aprile, Rita aveva preso la parola per far sapere a tutti che le avevano diagnosticato un carcinoma polmonare. Nonostante le sofferenze che pativa non voleva arrendersi, ha continuato a lottare fino alla fine.

    Rita - una donna forte, madre di due ragazze - non ha mai lavorato in fabbrica, ma per anni ha lavato le tute sporche d’amianto di suo marito Giovanni, operaio della Breda Fucine di Sesto San Giovanni. L’amianto, oltre al mesotelioma, provoca molti altri tipi di tumori e il carcinoma polmonare è uno di questi. Ora – dato che non c’e differenza fra quello provocato dal fumo e quello provocato dall’amianto - molti daranno la colpa al fumo cercando di nascondere le responsabilità derivanti da chi anche sapendo del pericolo, pur di fare soldi costringeva i lavoratori a lavorare senza protezioni con sostanze cancerogene, che poi entravano – nelle tute da lavare, nelle loro case. Così oltre ad avvelenare noi stessi, hanno avvelenato anche le nostre famiglie. Davanti alla morte siamo tutti impotenti, ma non riusciamo ad accettare che si muoia solo per aver lavato le tute del marito.

    La fabbrica ha chiuso ormai da anni ma Il killer amianto, dopo aver ucciso oltre 84 lavoratori della Breda, continua a colpire lasciando una scia di morti e malati anche tra i famigliari.

    Davanti a questo ennesimo lutto che ci colpisce, mentre esprimiamo la nostra solidarietà alla famiglia, cresce in noi la rabbia e la determinazione a continuare la lotta perché i responsabili di questi omicidi, dei morti sul lavoro e di lavoro, chi li giustifica, vengano perseguiti impedendogli di continuare a produrre morti e lutti in tante troppe famiglie operaie. Una società civile non può permettere che chi inquina, sfrutta e uccide i lavoratori e gli esseri umani per il profitto continui a rimanere impunito.

    Non possiamo accettare che in nome del profitto si continui a calpestare la salute e la vita umana.

    Ciao Rita, sarai sempre con noi, nei nostri cuori, nei nostri pensieri.
    Siamo orgogliosi e onorati di averti conosciuto e continueremo a ricordarti con il tuo coraggio, il tuo sorriso ironico e scanzonato.
    Non perdoneremo i tuoi assassini, lotteremo anche per te, perchè tu e tutti gli altri morti abbiate giustizia.

    Sesto San Giovanni, 20 novembre 2009

    COMITATO PER LA DIFESA DELLA SALUTE
    NEI LUOGHI DI LAVORO E NEL TERRITORIO

    Fonte

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