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La fatalità dominante

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(26 Novembre 2011) Enzo Apicella

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(Di lavoro si muore)

Fs: ancora un ferroviere morto sul lavoro.

I macchinisti,"basta sangue sui binari"

(23 Novembre 2009)

La notizia la diffonde, come spesso è accaduto negli ultimi mesi, la rivista dei ferrovieri “ancora In Marcia!”, da sempre in prima linea nella battaglia per la sicurezza di lavoratori e viaggiatori . “La notte scorsa è morto, a seguito delle gravissime ferite riportate e dopo un mese di agonia, il nostro compagno di lavoro, Bruno Pasqualucci, operaio RFI addetto alla manutenzione dei binari nel compartimento di Roma. ...

La tragedia - proseguono dalla redazione - è avvenuta il 23 ottobre nella stazione di Maccarese (Rm), sulla linea Roma Civitavecchia ma la notizia non era trapelata. Bruno, 63 anni, ad un passo dalla pensione, è rimasto vittima di una caduta dal carrello lavori in movimento che lo avrebbe schiacciato contro il marciapiede. La sua agonia si è protratta per un mese, durante il quale ha subito numerosi interventi chirurgici. Solo pochi giorni or sono, il 6 novembre scorso – ricordano i ferrovieri – un altro giovane operaio, a Firenze Rifredi, Domenico Ricco, di 27 anni, ha perso la vita mentre lavorava alla manutenzione di binari. Gli infortuni mortali nelle Fs ed in particolare dentro Rfi devono richiamare l’attenzione di tutti i lavoratori e di tutte le Istituzioni alle procedure adottate, all’organizzazione del lavoro, all’adeguatezza dei mezzi, dei tempi e del numero di persone assegnate per ciascuna lavorazione al fine di evitare altre tragedie analoghe: basta sangue sui binari. Nel silenzio aziendale la nostra rivista si trova ad aver assunto, oltre al tradizionale ruolo di strumento di informazione, cultura, tecnica e politico sindacale, anche il ruolo di unico canale d’informazione per l’opinione pubblica di quanto accade all’interno dell’universo ferroviario. L’azienda, Ferrovie (ancora) dello Stato – sottolineano i macchinisti - l’Ansf, il ministero dei trasporti, le Asl, la Magistratura e i sindacati sono chiamati tutti a dare risposte concrete e non di circostanza a queste tragedie per ricercarne le reali cause ed evitarne altre. A noi lavoratori – conclude la nota - il compito di organizzarci e lottare per difendere la nostra salute e la nostra dignità: perché nessuno lo farà al nostro posto”.

23 Novembre 2009

DirittiDistorti

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