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USA. 46 milioni di poveri

USA. 46 milioni di poveri

(28 Settembre 2011) Enzo Apicella
I poveri negli USA sono 46 milioni, il 15% della popolazione. I due terzi di questi poveri lavorano, ma per un salario da fame

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"La proprietà è un diritto naturale, le tasse un furto"

(24 Novembre 2009)

Si è aperta a Pordenone una causa sul cosiddetto sostituto di imposta. Un imprenditore si rifiuta di continuare ad incassare per conto dello Stato le tasse ed i contributi dei propri dipendenti sostenendo che non vuole continuare a fare l'esattore peraltro gratuitamente. L'imprenditore ha dato ai propri dipendenti una busta paga comprendente il lordo: la paga più l'irpef ed i contributi previdenziali. La causa è stata rinviata alla fine di gennaio 2010 ma l'obiettivo dell'imprenditore e del movimento che lo sostiene (movimento libertario) è quello di provocare un giudizio della Corte Costituzionale. Il Movimento, profondamente inserito nella "cultura leghista" del territorio nel quale è nato ha per motto: "la proprietà è un diritto naturale, le tasse sono un furto" una parola d'ordine del tutto priva di verità e barbarica dal momento che tutti sappiamo che non è affatto vero che la proprietà sia un diritto naturale e le tasse non sono un furto ma il collante sociale di ogni comunità umana che cessa di essere tale e cessa di esistere se privata del suo fondamentale strumento di aggregazione e di finanziamento dei servizi. Siamo in presenza di una estremizzazione del liberismo che propugna una vera e propria estinzione dello Stato, l'anarchia degli individui ed il loro rifiuto ad obbligazioni sociali di qualsiasi titolo. Il ML esiste da un pezzo ma è stato portato alla ribalta dai radicali che hanno spolverato la loro vecchia proposta di abolizione del sostituto di imposta, uno dei venti referendum proposti nella fase bulimica del referendismo pannelliano che portò ad un generale disgusto verso una paranoica chiamata alle urne praticamente su tutto. Un modo come un altro per affossare una istituzione che usata con saggezza potrebbe essere sommamente utile alla democrazia italiana. Il nuovo Segretario dei radicali Staderini, in una intervista al Giornale di Sicilia, ha sostenuto le ragioni degli abolizionisti del sostituto di imposta richiamando, appunto, la battaglia dei radicali fin dal 1994.

In effetti, la partita che si è aperta al tribunale di Pordenone va molto al di là del sostituto di imposta ma investe appunto la legittimità delle tasse, del diritto dello Stato a decidere e riscuotere imposte. Nella ipotesi in verità assai improbabile che il giudice accetti di rinviare la questione alla Corte Costituzionale e che questa deliberi positivamente sulla richiesta dell'imprenditore ci troveremmo difronte ad uno scardinamento delle strutture dello Stato peggiore di un colpo di Stato o di una rivoluzione reazionaria. Aveva ragione Gramsci a parlare del sovversivismo delle classi dirigenti. Il tentativo di scrollarsi dalle spalle ogni e qualsiasi legame ed obbligo fiscale da parte dei datori di lavoro e dei proprietari mette le classi sociali a loro subalterne in una situazione di disagio intollerabile. Se ad absurdum si abolisse il sostituto d'imposta dubito molto, anzi, moltissimo, che i lavoratori riceverebbero nelle loro buste paghe assieme al loro salario le tasse che in atto, salvo conguaglio, il datore di lavoro corrisponde allo Stato ed i contributi che corrisponde all'INPS. La truffaldina vocazione dell'imprenditoria italiana, la sua rapacità sociale non rinuncerebbe al furto di quanto il lavoratore oggi paga allo Stato o all'INPS per il welfare. Finirebbe con il trattenerli per se. Nel caso che corrispondesse l'ammontare delle tasse non pagate l'Italia si dovrebbe attrezzare ad una moltiplicazione non si sa per quanto degli attuali sostituti d'imposta. Per una azienda di cinquemila dipendenti ad un solo sostituto corrisponderebbe cinquemila contribuenti diretti. Immaginatevi la Babilonia !!

Hanno sbagliato i Sindacati Confederali a strizzare l'occhio, a suo tempo, alla proposta del padronato di detassare i salari. A cominciare dalla tredicesima dagli straordinari e dai premi di produzione. Questa miope apertura. questa disponibilità imbelle non solo ha dirottato verso lo Stato le legittime aspettative di aumenti retributivi ma ha sdoganato la delicatissima questione della fiscalità. Nel magma ribollente del NordEst razzista e asociale, la questione del sostituto d'imposta irresponsabilmente sponsorizzata dai Radicali di Pannella, sta diventando un grosso movimento di opinione che i leghisti in atto non cavalcano perchè al governo. Ma non è detto che la situazione non precipiti verso il peggio con migliaia e migliaia di aziende che non versano più le tasse dei loro dipendenti.

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Commenti (10)

Casarini, deus ex machina dei no-global.

Alcune perle tratte dal'intervista di Casarini, il no-global imprenditore di una società di marketing (?!)
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200911articoli/49507girata.asp

"ho polemizzato con la sinistra, che ha sempre avuto un’impostazione classica: difende gli operai delle grandi fabbriche, che sono stra-garantiti, e se ne infischia di quelli che lavorano con i piccoli".

Lei è un uomo di lotta. Ha pensato a qualche manifestazione?
«Beh, potrei cominciare a fare obiezione fiscale non pagando l’Irap, ad esempio».

Quindi lei giustifica l’artigiano o il commerciante che fa un po’ di nero?
«Ma certo. Se no come fa a vivere? Uno è costretto a evadere. Lo so che eticamente è discutibile. Ma io vorrei sapere anche dove vanno, i nostri soldi. A finanziare le guerre? Io non ci sto».

(25 Novembre 2009)

altrotong@virgilio.it

Servizi o schiavitù?

Avevi scritto: "le tasse non sono un furto ma il collante sociale di ogni comunità umana che cessa di essere tale e cessa di esistere se privata del suo fondamentale strumento di aggregazione e di finanziamento dei servizi."

Quindi il pizzo e il corrispondente servizio, la "protezione", sarebbero secondo te il collante della comunità siciliana, senza il quale la stessa cesserebbe d'essere.
Il fatto che siano coatti, non rende secondo te la protezione offerta dallo stato, piuttosto che dalla mafia, più simili a una schiavitù piuttosto che a dei servizi? Se quelli offerti dallo stato o dalla mafia fossero veramente dei servizi, dovrei poter decidere se e da chi eventualmente farmeli offrire. In caso diverso parlare di servizi quando si tratta di imposizioni sotto la minaccia di violenza fisica, diventa un ossimoro

(25 Novembre 2009)

Michele Bendazzoli

michele.bendazzoli@gmail.com

Viva la libertà di scelta

Egr. Sig. Pietro Ancona,
sono l'imprenditore che sta attuando il rifiuto di continuare a fare il sostituto d'imposta. Lei, nel parlare della mia iniziativa mente sapendo di mentire. Io ai dipendenti sto dando il lordo e una volta che per contratto è stabilito una cifra, il datore di lavoro dovrà pagarla. Spetterà al lavoratore poi pagare le tasee e quant'altro. Dov'è il problema? Lei continua a considerare i lavoratori dipendenti come dei cretini che hanno bisogno di persone intelligenti come lei che li guidino nella loro vita. E' incapace di pensare che loro siamo in grado di badare a se stessi. E poi, come disse Tommaso Padoa Schioppa che lei sicuramente ammirava, perchè dobbiamo privare i cittadini di pagare direttamente loro le tasse visto che esse "...sono una cosa bellissima..". Lei è un arrogante, un presupponente, un dittatore che non lascia la libertà agli individui di scegliere come vivere. Ed è anche un rapinatore perchè vuole appropriarsi del frutto del lavoro altrui per attuare le sue strampalate visioni di vita sociale. Io sono libero di scegliere con chi condividere la mia vita e se scelgo di associarmi con coloro che oggi abitano in uno zona che si chiama Austria, non sarà certo lei ad impedirmelo

(25 Novembre 2009)

Fidenato Giorgio

presidente@agricoltorifederati.it

E allora? Voi volete rubare tutte le libertà!

I Libertari hanno ragione!! Ci tassano fino al midollo, sia che siamo dipendenti che imprenditori. E per cosa? Per avere un paese in fondo a tutte le classifiche mondiali.
I libertari sono persone molto più serie e moderne di voi che siete invece alla fine di un ciclo storico.
Il collettivismo, tranne strani rigurgiti, sta morendo perché corrotto, deviato e insulso

(25 Novembre 2009)

Stefano Bisogni

stefano.bisogni@visiware.it

Disagio intollerabile per i parassiti

Io non capisco perché per un dipendente dovrebbe essere una situazione di disagio intollerabile pagare le proprie tasse e per un datore di lavoro pagare quelle di altri no?
Questa è la solita arroganza del burocrate che non produce ricchezza ma la toglie, il lordo in busta paga sarà l'arma con cui il dipendente potrà finalmente difendersi dai mantenuti che ci governano!

(25 Novembre 2009)

Stephan Marsan

stephanmarsan@gmail.com

La libertà è un mio diritto naturale.

Appena letto l'articolo, mi sono chiesto come mai tanto amore per le tasse e per lo stato.
Un operaio che non sa quanto costa lo stato, ricevendo il lordo in busta paga, potrà decidere liberamente se pagare o non pagare le tasse ; potrà valutare liberamente se la tassazione che gli viene imposta corrisponda ai servizi offerti ; sarà libero di protestare contro lo stato se ritiene che le tasse a lui richieste siano troppe.
Poi ho capito chi è l'autore dell'articolo...
un ex sindacalista che vive sulle spalle dei lavoratori, non può capire la libertà di scelta individuale, perchè con essa molto probabilmente sarebbe un disoccupato.

(25 Novembre 2009)

Roberto Rivoni

robertorivoni@gmail.com

Non diciamo stupidaggini

Il movimento libertario non è leghista. I Libertari considerano la lega un movimento statalista e illiberale esattamente come voi.
Il collettivismo è finito e la nuova direzione è quella di un liberismo equilibrato e antispreco. Prima di pubblicare simili sciocchezze leggi bene nel sito www.movimentolibertario.it

(25 Novembre 2009)

Martino Estate

martino.estate@gmail.com

BRAVO!

Cantagliela a questi liberisti capitalisti ed anche un po' fascisti!!

Volevo però che mi spiegassi una cosa. Se la proprietà non è un diritto naturale che cosa è? Insomma la mia casa non è proprio mia? La devo a qualcuno? Chi devo ringraziare?
Grazie per il chiarimento.

(25 Novembre 2009)

Andrea Luchi

andluchi@tin.it

una nota della redazione

i commenti all'articolo di Pietro Ancona hanno contenuti al limite della decenza, ma li abbiamo voluti comunque pubblicare tutti, perché danno uno spaccato interessante del pensiero di una parte della borghesia del nord est.

Cominciamo dall'ultimo, che parla della proprietà è difende il concetto che essa sia "diritto naturale".
Tranquillizziamo il signor Luchi, al momento della proprietà della sua casa non gliene frega niente a nessuno.
Quello che mettono in discussione i comunisti è la proprietà dei mezzi di produzione, la proprietà delle fabbriche, delle industrie, dei macchinari.

Tutte proprietà che sono state rese possibili, che si sono create dal nulla, grazie al lavoro, alla fatica.
Lavoro e fatica che sono di molti operai salariati e di un solo imprenditore, ammesso e non concesso che questi lavori, perché ci sono anche proprietari che neppure lavorano.

Questo proprietà, cioè la proprietà dei mezzi di produzione, non è un "diritto naturale", ma è un furto sul salario nel senso che una parte del lavoro operaio non viene ripagato col salario, ma viene espropriato dall'imprenditore, dal padrone.
La classica obiezione a questo punto è: "ma io poi reinvesto, compro capannoni, compro macchinari..." si caro padroncino, ma la proprietà di questi capannoni, di questi macchinari rimane tua anche se essi sono pagati dal lavoro collettivo.

E adesso veniamo la resto dei commenti, quelli che difendono la concezione delle tasse come di un furto e dello stato come di un ladro.

I comunisti non difendono lo stato dei borghesi, ma questo non significa che applaudono a qualsiasi tentativo di destrutturazione dello stato, da qualsiasi parte provenga.

Capiamoci parlando di tasse. A che servono le tasse?

Per la stragrande maggioranza servono a costruire servizi utili all'industria e richiesti a gran voce dagli industriali in ogni possibile occasione.

Servono a costruire strade, autostrade, aeroporti, ferrovie per permettere alle materie prime e alle merci di circolare liberamente; acquedotti, oleodotti, reti metanifere per portare l'energia necessaria alla produzione; reti informatiche per connettere i sistemi economici; ma anche scuole per preparare la nuova forza lavoro, ospedali che la mantengono in buona salute... e un intero sistema sociale e politico che la deve tenere subordinata al governo del capitale!

Poi in una piccola parte servono anche a garantire servizi utili alla collettività nel suo insieme: un sistema sanitario universale, una istruzione libera e accessibile da tutti ecc.

Questa piccola parte è quello che difendono i comunisti, ma anche tutti i lavoratori salariati coscienti del proprio sfruttamento.
Perché è una parte che è stata strappata con le lotte e con il sangue ad un padronato che altrimenti avrebbe utilizzato la tassazione solo per soddisfare i loro bisogni e per arricchire le loro proprietà.

Ora che dicono i nostri padroncini? in estrema sintesi dicono che si sono stufati di pagare tasse per questa seconda parte e che le infrastrutture di cui hanno bisogno se le possono costruire da soli.

E perché una società così "disorganizzata" possa rimanere in piedi confidano sul paternalismo con cui conducono le loro imprese: "io lavoro come e più dei miei operai".... "io do lavoro"... "io pago per tutti"...

Sì ma paghi con il furto sul lavoro altrui! E il tuo paternalismo si regge solo sulla negazione di questo furto ripetuto e continuato.

(26 Novembre 2009)

Il pane e le rose

pane-rose@tiscali.it

Risposta al Signor Fidenato

Caro Signor Fidenato,

lei sa benissimo di avere sollevato la questione del sostituto di imposta come grimaldello per scardinare qualcosa di ben più importante e cioè la fiscalità generale dello Stato. In atto lei corrisponde ai lavoratori il lordo ma ogni cosa ha un principio, una evoluzione, un assestamento generale. Non possiamo escludere che avendo in mano l'ammontare delle tasse che i lavoratori dovrebbero pagare i datori di lavoro decidano poi di trattenerli e di non darli nè ai lavoratori stessi nè allo Stato. Non sarebbe la prima volta che succede nel nostro Paese. Insomma, alla fine, la vostra idea è espressa quando, nel frontispizio del vostro sito, scrivete: "le tasse sono un furto." Le tasse, che certamente vanno riviste abolendo alcune assurdità come gli studi di settori, se eque ed applicate con giustizia, sono il fondamento della coesione sociale e della convivenza civile. Se diventano troppo pesanti e vengono usate per foraggiare il parassitismo delle oligarchie politiche e le loro clientele, diventano pericolose per la democrazie. Il federalismo fiscale voluto dai leghisti porterà ad un appesantimento fiscale che potrebbe risultare insopportabile. Già paghiamo l'Irpef regionale e comunale in quasi tutte le regioni d'Italia e le Regioni sono costosissime con stipendi ai consiglieri regionali ed ai membri della giunta regionale di governo veramente scandalosi. Le privatizzazioni aumentano terribilmente i costi di gestione perchè si debbono mantenere presidenti e consiglieri di amministrazione a milioni di euro l'anno. Mi risulta che nel Veneto c'era, non so se ancora, un tratto di autostrada amministrato da due o tre consigli di amministrazione!
Le tasse bisogna pagarle equamente ma dobbiamo pretendere che i soldi ricavati vengono utilizzati per il bene dei cittadini e della comunità. Cominciando a tagliare le spese della politica.
Da giovane ho fatto il Consigliere Comunale della mia città. La carica era completamente gratuita. Tutto funzionava più o meno come ora e forse meglio. Ora il consigliere comunale percepisce uno stipendio di tremila euro al mese ed in più ha un budget per la segreteria più le consulenze che si offrono agli amici professionisti e che spesso non servono proprio a nulla. Vada a vedere quante consulenze ha la Regione Veneto e le sommi a quelle di tutte le amministrazioni pubbliche della regione. Vedrà che ammontano a centinaia e centinaia di milioni di euro che potrebbero essere risparmiate per abbassare le sue tasse e dare delle opportunità in più ai giovani....
Cordialmente

(27 Novembre 2009)

Pietro Ancona

pietroancona@tin.it

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