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Appello per Salonicco: contro l'Europa imperialista

(4 Giugno 2003)

Da sempre, noi del Campo, ci siamo opposti all'Unione Europea. Vogliamo qui ribadire le nostre ragioni essenziali.

1. I Paesi che hanno dato vita all'Unione sono paesi capitalisti che partecipano al saccheggio e alla rapina dei paesi piu' poveri. La tendenza all'unificazione, apparente progressista perche' tende a superare gli steccati degli stati nazionali, e' in realta' reazionaria, in quanto ha per scopo primario il potenziamento della politica imperialistica, il rafforzamento del capitalismo europeo nella competizione mondiale per i mercati.

2. L'Unione Europea e' il braccio politico della NATO, alleanza militare che l'imperialismo dominante, gli USA, utilizza non solo come forza di complemento per le loro aggressioni, ma pure per tenere l'Europa in posizione di vassallaggio. L'aggressione del 1999 alla Iugoslavia ha mostrato che il capitalismo europeo non e' meno guerrafondaio e imperialistico di quello statunitense, e che, difronte alla minaccia di stati e governi che non accettano di sottomettersi, non esita a fare fronte comune con gli USA.

3. Con i Trattati di Maastricht e la nascita dell'Euro, l'Unione Europea ha abbracciato una stringente politica monetarista e neoliberista, politica che persevera in maniera ancor piu' decisa di Bush e Blair. Questa politica liberista ha implicato un attacco allo stato sociale, ai diritti dei lavoratori e uno spostamento colossale di risorse a favore delle grandi aziende capitalistiche.

4. All'abbattimento delle frontiere intraeuropee ha corrisposto, con gli Accordi di Shengen, una politica di discriminazione razziale e classista verso gli immigrati. La tendenza all'unificazione va di pari passo con il blindamento delle frontiere verso il sud del mondo, che vengono sigillate affinche' l'Europa di Maastricht rafforwi il suo carattere dio fortezza imperialistica.

5. Questa unificazione viene presentata anche a sinistra come un fatto progressista, in realta' l'Unione ha un carattere eminentemente globalizante e antidemocratico. I poteri reali sono sottratti ad ogni controllo pubblico, affidati ad organismi come la BCE, la Commissione e il Consiglio che violano lo Stato di diritto in quanto non eletti dai cittadini e dunque ostaggio dei grandi potentati economico-finaniziari multinazionali.

6. L'allargamento dell'Unione ad Est rafforza i suoi tratti antidemocratici: afferra come colonie interne i paesi dell'ex Patto di Varsavia, accentua la competizione neoliberista a spese dei lavoratori, accentua la dipendenza verso la politica imperiale americana, potenzia la NATO scavando un fossato verso la Russia.

In questo contesto ogni politica di sostegno all'Unione e' un sostegno obbiettivo all'imperialismo europeo e alle sue ambizioni imperialistiche. Il dissenso con gli Usa e la Gran Bretagna riguardo alla recente guerra all'Iraq, non e' stato di merito ma solo di metodo. Il cosiddetto Asse Carolingio o Renano ha alzato la voce non per opporsi all'imperialismo americano, ma solo per aumentare il prezzo della propria fedelta' all'alleanza atlantica, che infatti il Vertice G8 di Evian ha confernato.

Certo anche noi vorremmo l'unita' europea, ma di segno opposto a quello attuale. Un'unione democratica e socialista che non solo assicuri l'indipendenza totale dagli USA, ma pure relazioni di amicizia e cooperazione non piu' fondate sulla rapina e il saccheggio, verso i popoli del sud del mondo. Questa meta e' lontana e implica mandare a casa non solo gli attuali governi, ma rovesciare tutto il sistema bipolare, di cui gli schieramenti di destra e sinistra rappresentano le stampellle complementari.

E' in questo contesto che si svolge il vertice di Salonicco contro il quale, tutta la sinistra greca, antimperialista e noglobal, ha indetto manifestazioni di massa, invitando tutti i movimenti europei a scendere in piazza. Il silenzio assordante di questi movimenti e' preoccupante. L'indifferenza agli appelli dei compagni greci, che sono stati una delle punte di diamante della lotta contro la globalizzazione da Seattle in poi, costituisce un brutto presagio. Sono il segno che i movimenti, dopo il riflusso delle mobilitazioni contro la guerra, corrono il rischio di essere assorbiti dalle socialdemocrazie, nell'illusione che queste ultime possano contrastare la tracotanza USA e avviare politiche europee di welfare state (reddito di cittadinanza e similia). Inutile infine nascondere che questa indifferenza del Forum Sociale Europeo rispetto a quello greco, ha ragioni politiche e rivela una volonta' di dissociazione da esso, a causa della sua radicalita' di posizioni.

Il Campo Antimperialista, pur con le sue forze modeste, partecipera' alle mobilitazioni di Salonicco, accogliendo l'invito dei compagni greci a non lasciarli soli. A maggior ragione ci auguriamo che le divisioni interne al movimento greco (diviso in quattro blocchi) possano ricomporsi subito, assicurando cosi' il carattere unitario e il successo delle proteste.

Rivolgiamo l'ultimo appello ai compagmi e e alle compage italiane. Chiunque voglia venire a Salonicco ci contatti subito, entro tre giorni, scrivendo a: campoantimperialista@libero.it. o telefonando a Maria Grazia: 349.5128767

Notiziario del Campo Antimperialista 3 giugno 2003
http://www.antiimperialista.org

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