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Francia. Contro l'immigrazione usa e getta

(27 Novembre 2009)

Domenica 29 novembre prossimo alle 14.30 a Parigi, métro Luxembourg, 60 organizzazioni, sindacati e partiti, fra i quali ATTAC e il MRAP Mouvement contre le Racisme et l'Amitié entre les Peuples , la CGT, l'UNEF Unione Nationale des Etudiants Français, il SM (Sindacato della Magistratura) e SUD, il PCF, il NPA e LO, rivolgono ai cittadini un appello a manifestare uniti contro un'immigrazione usa e getta che comporta, ormai quotidianamente, l'arresto di bambini che saranno rinchiusi in veri e propri centri di detenzione, la separazione delle famiglie e delle coppie, l'interruzione degli studi da parte di studenti delle scuole e delle università.

Una politica dell'immigrazione usa e getta che si accanisce contro i malati, ai quali vengono negate le cure, contro dei rifugiati, in fuga da paesi devastati dalla guerra, dalla fame e dalle carestie, contro uomini e donne che non chiedono che di lavorare e lavorano pagando regolarmente i contributi che la legge prevede e versando al fisco – a differenza di tanti imprenditori - le tasse dovute.

L'intento dei burattini governativi e dei loro burattinai della finanza, della grande distribuzione, dell'industria e dei media, é quello di rendere eterna la precarietà, moltiplicando i provvedimenti comprendenti quote di espulsione da realizzare annualmente, il perseguimento di quanti accolgono i migranti e solidarizzano con loro, la schedatura dei sospetti, l'appello alla delazione, il trattamento arbitrario delle domande di regolarizzazione da parte dell'amministrazione, i controlli in base al colore della pelle, la privazione della libertà, perfino la morte di migranti nei furgoni, nei commissariati di polizia, nei luoghi di detenzione o sugli aerei sui quali sono costretti a salire con la forza.

In Francia come altrove nei paesi dell'Unione Europea le politiche d'immigrazione indicano i migranti come una minaccia per i cittadini, ai quali viene fatto credere di essere insidiati nella loro ricerca di un posto di lavoro, di un'abitazione, di un asilo per i bambini, di sicurezza nella vita di ogni giorno da 8 milioni di lavoratori sans papiers che producono, in realtà, fra il 7 ed il 16% del PIL europeo!

Il Ministero dell'Immigrazione é diventato, grazie alla creatività di Nicolas Sarkozy, Ministero dell'Immigrazione e dell'Identità Nazionale, nell'intento di "difendere" quest'ultima allo scopo di sottrarre voti all'estrema destra fascista e xenofoba, incitando i cittadini al razzismo, facendo loro credere che responsabili della crisi economica sono gli "estranei" alla comunità dei buoni francesi, aggravando il regresso sociale dilagante.

La Francia, orgogliosa di essere da oltre due secoli il paese della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino, precipita ormai lungo una china pericolosa dovuta alla strumentalizzazione delle questioni inerenti al problema dell'immigrazione: pur avendo sottoscritto la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, la Convenzione europea degli stessi diritti, la Convenzione internazionale dei diritti del bambino – testi che proteggono i diritti di tutte e di tutti – ormai da tempo lo Stato francese non tiene fede ai suoi impegni.

Oltre 5 000 migranti sans papiers, che lavorano in quasi 2 000 imprese dell'Ile de France, sono in sciopero da due mesi per ottenere dal governo una nuova circolare che semplifichi e faciliti la loro regolarizzazione in tutte le Prefetture. La circolare in vigore dal 7 gennaio 2008, che fissa i criteri di regolarizzazione degli immigrati extracomunitari, é stata parzialmente annullata dal Consiglio di Stato (in seguito ad un'iniziativa del GISTI – Groupe d'information et de soutien des immigrés - ) perché autorizzava l'assunzione di migranti solo in 30 tipi di imprese (invece dei 152 aperti ai migranti provenienti dai nuovi paesi membri dell'Unione).

Naturalmente, applicando l'infame criterio dell'immigrazione "positiva", si trattava essenzialmente di mestieri ad alta qualificazione, escludendo quindi la regolarizzazione di migranti occupati nelle imprese di costruzione, nella ristorazione, nelle imprese di pulizia e di sorveglianza, nelle quali la maggioranza del personale viene dall'Africa, mantenendo volutamente questi lavoratori nella clandestinità ed attuando nei loro confronti una vera e propria discriminazione razzista.

Uno sciopero analogo aveva permesso nel 2008 la regolarizzazione di 2 800 sans papiers e gli scioperanti attuali reclamano documenti per tutti, si tratti di badanti o di dipendenti di imprese , buste paga o semplici attestazioni di impiego, un'occupazione fissa dopo anni di lavoro interinale, uguaglianza di diritti ed una politica dell'immigrazione rispettosa dei diritti fondamentali che sono riconosciuti, sulla carta, od ogni persona umana.

Giustiniano Rossi

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