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"Incidenti"

(6 Novembre 2010) Enzo Apicella
Esplode la Eureco di Paderno Dugnano: sette operai feriti, quattro rischiano la vita. In Puglia tre morti sul lavoro nell'ultima settimana

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(Di lavoro si muore)

Le parole e i fatti.

A proposito dei convegni istituzionali in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

(14 Dicembre 2009)

Lavoro sicurezza e buona prassi è il titolo del secondo convegno organizzato dalla Prefettura di Pisa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

Come lo scorso anno, i Cobas non sono stati invitati visto che abbiamo sempre denunciato le responsabilità di questo Governo e dei suoi rappresentanti (Prefetture incluse) nell’abbattimento delle tutele individuali e collettive in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Per noi parlano i fatti: dall'inizio dell'anno al 14 dicembre 2009, per lavoro, ci sono stati 1000 morti, 1.000.670 infortuni e 25016 invalidi e da qui al 31 dicembre i numeri sono destinati a crescere.

Ma il problema non sta solo nel conteggio dei morti e dei feriti ( che in Italia sono comunque più numerosi di molti altri paesi europei) ma nella continua ricerca da parte del Governo di rendere impuniti i reati contro l’Umanità. Fin dal giorno del suo insediamento, il governo ha attaccato il testo unico sulla sicurezza stravolgendone poi le parti più significative a salvaguardia dell’interesse padronale. Sono state così cancellate quelle parti che colpivano con maggiore efficacia le inadempienze da parte dei datori di lavoro, si è indebolito il ruolo dei rappresentanti dei lavoratori.

Nella nostra Regione ricordiamo la strage di Viareggio la cui responsabilità ricade interamente sulle Ferrovie spa e sulla privatizzazione in atto nel settore che avviene sulla pelle non solo dei lavoratori ma della cittadinanza tutta.

Nei giorni scorsi, le Associazioni e i Comitati di lotta che da anni si battono per mettere al bando l’amianto hanno inoltrato una Istanza/Denuncia contro il governo italiano, per violazione delle norme (art.249 e art. 10) del trattato CE, per mancato recepimento nei termini della Direttiva 89/391/CEE del 12 giugno 1989, che imponeva l’obbligo di attuare misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute durante il lavoro imponendo agli stati membri della UE di intervenire in tema di sostanze chimiche, agenti tossici e cancerogeni quali l’amianto.

Più volte sanzionata, l’Italia non ha mosso un dito per salvare la vita e la salute di tanti lavoratori, dei cittadini che si sono ammalati dopo avere avuto contatto con l’amianto e altre sostanze cancerogene
Ogni anno migliaia sono le vittime delle malattie professionali, 26 mila i morti per tumori all’apparato respiratorio con un incremento nell’ultimo decennio di oltre il 50%, e quasi 5 mila uomini e donne vengono uccisi dall’amianto fra l’indifferenza di associazioni padronali e istituzioni silenti e complici. Il tutto accade nel più totale disprezzo della vita umana e dell’ambiente, basti pensare al rischio indotto dall’amianto sotterrato rinvenuto in Praia a Mare e ad Atripalda - nei pressi di Avellino ed in altri siti d’Italia, molti dei quali sconosciuti a noi ma non alle Autorità.

Da sempre, chi nega il diritto alla salute nei luoghi di lavoro è legato a doppio filo con chi inquina l’ambiente e mette a repentaglio la salute e la sicurezza di noi tutti. In nome del profitto stanno distruggendo la nostra vita e quella dei nostri figli.

Non dobbiamo permetterlo!

Confederazione Cobas Pisa

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