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(10 Settembre 2011) Enzo Apicella
Maurizio Sacconi spiega l'articolo 8 della Manovra (quello sui licenziamenti senza giusta causa) con l'esempio delle suore violentate: "basta dire di no"

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C'era una volta...

(17 Dicembre 2009)

Si avvicina il Natale e tutti sono più buoni.
E anche noi, delle RdB/CUB MEF, non vogliamo essere di meno.
Ed è per questo che, rispolverando nel nostro vecchio cesto di articoli e documenti, racconteremo ai lavoratori del MEF una bella favola, di quelle che hanno un lieto fine che rendono tutti più sereni e contenti.
Una favola, però, che diversamente dalle fiabe che si raccontano ai bambini, non è una narrazione di fatti inventati ma un racconto reale, concreto con tanto di morale finale che lasciamo ai lavoratori desumerla.
La favola inizia con alcuni versi di una lettera intensa e commovente:

Amiche ed amici carissimi,
con tanta emozione e la mente affollata di sensazioni che affiorano e si intersecano con tumultuosa velocità desidero comunicare che per raggiunti limiti di mandato e l'approssimarsi del limite di età, lascio l'incarico e la responsabilità di Segretario Generale della nostra Federazione.
Si chiude per me una stagione lunga di forte e continuo impegno per i lavoratori delle Pubbliche Amministrazioni, una stagione che ha riempito completamente tutta la mia vita lavorativa che ora, come fosse all'improvviso, vedo snodarsi in una lunga e allo stesso tempo, rapida sequenza che giunge alla conclusione.
E' superfluo accennare ora a voi quale sia il mio stato d'animo.
Come riassumere i tanti eventi, situazioni, confronti, lotte, assemblee, contratti stipulati, rapporti con iscritti, non iscritti !
Forse è meglio lasciare questo mio tumulto interiore alla Vostra amichevole comprensione............

Queste frasi, piene di forte emotività, sono state scritte da Rino Tarelli il 13 novembre 2008 nella sua lettera di saluto da Segretario Generale della CISL FPS.
Ci immaginavamo il povero ex Segretario Generale attanagliato dai tanti problemi che i pensionati pubblici affrontano quotidianamente dopo aver subito lo smantellamento del sistema previdenziale pubblico grazie alle riforme che si sono succedute negli ultimi anni (Amato, Dini, Prodi, Berlusconi), la revisione dei coefficienti di trasformazione, l'aumento dell'età pensionabile, la compressione delle salvaguardie acquisite, il tentativo di rapina del TFS/TFR e la bufala della Social Card, tutte con l'avallo della sua organizzazione sindacale.
Insomma, ci immaginavamo Tarelli con quelle poche centinaia di euro in tasca che, per i poveri pensionati, devono bastare un mese intero: per mangiare, vestirsi, pagare le bollette, acquistare medicinali e, anche, per qualche piccolo “extra”, dal momento che la vita è fitta di imprevisti.
E non ci sono magie a cui ricorrere, ma solo una regola: risparmiare, su tutto.

Ha proprio ragione Rino Tarelli nella sua lettera di commiato da Segretario Generale della CISL FPS: è meglio lasciare stare il suo tumulto interiore.
Ma a Rino Tarelli gli è bastato davvero poco affinché il suo "tumulto interiore" si acquietasse.
Tutto in meno di 24 ore: provare per credere.

"Rino Tarelli è il nuovo Commissario Straordinario dell'Ipost - Istituto Postelegrafonici, l'ente previdenziale dei dipendenti di Poste Italiane.
Tarelli, Segretario Generale della Federazione Lavoratori Pubblici e dei Servizi della CISL nonché membro della EPSU (il Comitato Esecutivo della Federazione Europea per il Pubblico Impiego), è stato nominato con Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola.
Il passaggio di consegne è avvenuto nella giornata del 13 novembre 2008: il commissario uscente, Giovanni Ialongo, attuale Presidente del Gruppo Poste Italiane, si legge in una nota dell'Istituto, "ha passato il testimone a Tarelli, con i suoi più calorosi auguri di buon lavoro" (ANSA del 13 novembre 2008).

E, come nelle migliori favole, con il decreto 29 ottobre 2009, pubblicato sulla G.U. n.266 del 14.11.2009, sempre il Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, proroga al povero Rino Tarelli, fino al 20 settembre 2011, la nomina di Commissario Straordinario dell'Ipost, con tanto di attribuzione del trattamento economico spettante al Presidente dell'Istituto, compreso gli oneri a carico dell'Istituto stesso.
Considerato che l'Italia è il paese dei commissari straordinari; che il regime provvisorio dell'IPOST è stato introdotto dal 17 novembre 2006 dall'allora Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni (e prosegue in attesa di un definitivo riordino e razionalizzazione degli enti previdenziali); che l'indennità di carica spettante al Presidente è determinata con decreto dal Ministro competente in concerto con quello dell'Economia e delle Finanze (180.687 euro annui lordi da corrispondere in 12 mensilità, oltre 103 euro per la partecipazione alle riunioni del Consiglio di amministrazione d'Istituto - relazione Corte dei Conti n. 3/2008, Sezione Controllo Enti), alla fine il povero Tarelli, in preda a tumulti interiori, visse felice e contento.

Chissà quanto avrà sofferto l'ex Segretario Generale della Federazione Lavoratori Pubblici della CISL, il suo stato d'animo mentre scriveva quella lettera di saluto e contemporaneamente firmava i contratti nazionali a perdere per i lavoratori della Pubblica Amministrazione.
Chissà che tumulto interiore avrà il Commissario Straordinario dell'Ipost ora che il vertice aziendale del Gruppo Poste Italiane S.p.A. (partecipata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze per il 65% e per il restante 35% dalla Cassa Depositi e Prestiti Spa) sta esternalizzando tutti i prodotti migliori e tagliando posti di lavoro per 10.665 unità, mentre si continua a "morire di posta" con 13 postini e un autista deceduti nel solo 2008, contribuendo lautamente alla media nazionale dei morti sul lavoro.

Che dooooooolore,.......che tuuuuuumulto interiore.............

RdB/CUB Coordinamento Nazionale Ministero dell'Economia e delle Finanze

Fonte

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