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(18 Novembre 2008) Enzo Apicella

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La tredicesima verrà soppressa?

(21 Dicembre 2009)

I sensori della destra italiana sono stati attivati per verificare la possibilità di una operazione che vale 35 miliardi di euro. Si tratta della tredicesima mensilità percepita da tutti i lavoratori dipendenti e dai pensionati italiani fin dal 1960 in vigore per quanto riguarda i soli impiegati dell'industria dal 1937 e poi estesa agli operai nel 1946 con un accordo interconfederale patrocinato dal Governo di unità nazionale presieduto da Alcide de Gasperi. I sensori attivati dal padronato debbono esplorare la possibilità di una soppressione soft, dissimulata, della tredicesima mensilità .constatare se c'è una disponibilità dei lavoratori e dei loro sindacati a "spalmarla" incorporandola nel salario o nello stipendio che viene percepito durante l'anno. Si tratterebbe appunto di aumentare del dodici per cento fittiziamente le buste paga. Gli argomenti addotti a favore sono speciosi e riguardano il diritto del lavoratore di avere la disponibilità immediata della sua tredicesima, istituto esistente soltanto in Italia essendo all'estero sconosciuto se non in forma di benefict, di elargizione una tantum e non per tutti.

L'operazione ha grandi enormi vantaggi per il padronato che la userebbe come alternativa a miglioramenti salariali urgenti, urgentissimi dato il basso livello delle retribuzioni italiane e che non possono essere a lungo rimandati. Il padronato sa benissimo che la detassazione ha apportato un irrilevante miglioramento e che non c'è molto da aspettarsi dalla contrattazione integrativa o decentrata che oltretutto non agisce per tutti ma soltanto laddove esistono le condizioni per instaurarla. Gli ultimi miglioramenti derivanti dai contratti sono stati spalmati in un arco temporale triennale e producono effetti davvero minimi, nell'ordine di poche decine di euro. Non resta quindi che fare una operazione di ragioneria anticipando ogni mese la frazione di tredicesima per assorbirla del tutto nell'arco di quattro o cinque anni al massimo. Operazione che sarebbe ancora più negativa per i lavoratori della manipolazione del TFR.

Insomma la massa salariale è ancora una volta nel mirino nonostante lo scandaloso trasferimento di risorse avvenuto nel corso degli ultimi anni dal lavoro al profitto, alle rendite, all'interesse. Si calcola che i lavoratori abbiano perduto quindici punti di pil con un impoverimento allarmante della massa salariale che costituisce l'alimento dei consumi ed un arricchimento spropositato delle categorie imprenditoriali e del lavoro autonomo. Inoltre si è verificata una crescita delle distanze tra salari ed emolumenti dei managers pubblici e privati. Le distanze sono diventate abissali e spesso un solo managers percepisce da solo più di centinaia di lavoratori dipendenti.

Intanto il fiscal drag, causa di immiserimento costante, non viene restituito e non risulta una significativa pressione delle Confederazioni Sindacali per la sua riattivazione bloccata dal Ministro Tremonti da molti anni. Si tratta di qualcosa come quattro miliardi di euro dovuti ma non erogati.

In Sicilia si dice che ai poveri vengono contati i bocconi di pane. Dopo le ipocrite lamentazioni del Governatore della Banca d'italia e di altri ben pasciuti membri dell'Oligarchia sulla povertà dei salari si cerca di ridurli ancora. Ricordo che la tradicesima una volta effettivamente serviva per i regali natalizi che comunque spesso consistevano nell'acquisto di generi di abbigliamento come scarpe, vestiti, cappotti ed anche borse accessori o altro.Servivano anche per i pranzi familiari di Natale e Capodanno e comprare qualche giocattolo. Ora per almeno l'ottanta per cento dei lavoratori dipendenti la tredicesima serve sopratutto per pagare le scadenze annuali di assicurazione o altro.

I Sindacati stanno zitti e si limitano a piagnucolare per qualche sgravio fiscale. Si riconosce che l'economia è ferma perchè i consumi non ripartono ma non solo non si fa niente per recuperare il gap del trenta per cento tra salari italiani ed europei ma si assiste ad ulteriori colpi di maglio ad una condizione che è già al limite della tollerabilità sociale.

Il TFR serviva come gruzzoletto che veniva utilizzato per fronteggiare il matrimonio di un figlio, a volte purtroppo una malattia della età anziana, nei casi più fortunati per comprare una casetta. Ora difatto è diventato sostitutivo delle quote di pensione che il governo con varie leggi ha sottratto. La tredicesima mensilità in tantissime famiglie viene aspettata come il momento per pagare i debiti oppure per comprare un elettrodomestico oppure magari soltanto per riceverne un aiuto atteso per affrontare una situazione. La spalmazione cancellerà questa risorsa.

Questa malevola attenzione alle cose che si vorrebbero togliere ai lavoratori avviene mentre una pattuglia di parlamentari capeggiati da Cazzola ed Ichino lavora in silenzio ed in profondità per svuotare il diritto del lavoro, inventandosi norme spesso subdole e truffaldine che, nella disattenzione delle Confederazioni, vengono inserite nelle leggi finanziarie approvate spesso senza discussione con voto di fiducia. Bisognerebbe andare a cercare in centinaia e centinaia di commi dei cosidetti maxemendamenti le piccole medie e grandi malvagità che vengono perpetrate da questi signori. Ultima il divieto al giudice di intervenire nel merito delle controversie di lavoro.

Pietro Ancona

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