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Ai giornalisti prezzolati

Ai giornalisti prezzolati

(9 Ottobre 2012) Enzo Apicella
Chavez viene rieletto con il 54% dei voti, con grande dispetto dei giornalisti prezzolati dall'imperialismo che davano per sicura la sua sconfitta

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(La rivoluzione bolivariana)

La Colombia schiera i militari al confine con il Venezuela. Chavez lancia l'allarme

(22 Dicembre 2009)

Il governo colombiano schiera i militari al confine con il Venezuela per “evitare un'aggressione esterna" è quanto ha dichiarato il ministro colombiano della Difesa Gabriel Silva, ammettendo che il Paese latinoamericano ha “una seria vulnerabilità” nei confronti di “eventuali aggressioni esterne” e per questo “non si prepara per aggredire, ma per evitare di subirla”. Una risposta alla denuncia venezuelana che, attraverso il capo di Stato Hugo Chavez, ha espresso una crescente preoccupazione per il rischio di un'aggressione colombiana con il sostegno degli Usa. Le forze armate colombiane si preparano a dispiegare nella zona di frontiera con il Venezuela un migliaio di uomini, tra esercito e aviazione. Un messaggio accolto dal capo di Stato venezuelano Hugo Chavez come una vera e propria minaccia. “Non si tratta di una corsa agli armamenti – ha spiegato Silva – ma del processo di costruzione di una capacità dissuasiva, affinché tutti valutino bene un possibile attacco”. L'esponente del governo ha quindi aggiunto di ritenere “offensivo” il potenziale bellico venezuelano e l'allargamento dell'arsenale di Caracas: “Spendere miliardi di dollari in equipaggiamento militare che non serve per mantenere l'ordine pubblico interno ma per proiettare le proprie forze oltre le frontiere è la definizione tecnica di 'offensivo'”. Il ministro colombiano ha quindi aggiunto che la rinnovata attenzione per il nemico “esterno” non deve però significare abbassare la guardia nei confronti della guerriglia interna delle FARC: “La mia principale preoccupazione – ha dichiarato al quotidiano El Tiempo – è che davanti al rischio di eventuali aggressioni esterne, ci si dimentichi del fatto che il compito all'interno dei confini non è ancora concluso. Ci manca ancora molta strada prima di aver consolidato la politica della sicurezza democratica”.

Il presidente venezuelano Hugo Chavez ha fatto riferimento ieri ad aerei spia privi di equipaggio che starebbero sorvolando il Venezuela. Nel corso della trasmissione televisiva Alò presidente ha parlato di un “piccolo velivolo di due o tre metri, telecomandato a distanza, con il quale gli Stati Uniti filmano tutto e possono anche lanciare bombe. Questa è la tecnologia yankee”. Secondo il leader bolivariano si tratta di un “atto di guerra” e ha ordinato alle forze armate di “abbattere immediatamente” gli apparecchi se localizzati. Un’affermazione che arriva dopo i molti segnali di preoccupazione espressi nel corso del vertice sui cambiamenti climatici di Copenaghen, quando ha parlato di un “accerchiamento” ai danni del suo Paese, denunciando la paura di “un’aggressione” attraverso le isole di Aruba e Curacao. A questo si è aggiunta la mossa “difensiva” del governo colombiano che ha deciso lo schieramento di un contingente militare alla frontiera con il Paese vicino. Chavez ha invitato il presidente Alvaro Uribe ad agire con “responsabilità” e a non lasciarsi utilizzare dagli Usa per “aggredire” il Venezuela, perché Caracas non ha “nessun piano contro la Colombia”, nonostante il governo di Bogotà “si sia dichiarato nemico del Venezuela”. Il piano colombiano si articolerebbe su più fronti: presenza militare alla frontiera, lotta alla guerriglia “amica” di Caracas e infiltrazione di paramilitari nel territorio venezuelano; a questa azione combinata Chavez ha risposto: “I signori borghesi della Colombia mi devono credere, se aggrediranno il Venezuela se ne pentiranno”, aggiungendo che l’eventuale guerra con la Colombia “non dipende da noi”. Per Chavez dietro Bogotà ci sarebbero sempre gli Usa: “Stanno muovendo unità militari alla frontiera – colombiana -, aerei da Aruba e Curacao, costruendo sette basi sul territorio colombiano. Noi dobbiamo stare in allerta”

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