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Ventiquattro ore senza di noi

Ventiquattro ore senza di noi

(1 Marzo 2010) Enzo Apicella
Sciopero generale dei lavoratori migranti

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(L'unico straniero è il capitalismo)

Dal nord al sud, la storia è uguale: Polizia e mafiosi al servizio dei padroni

(15 Gennaio 2010)

Come si può leggere dai comunicati esposti, quando gli operai soprattutto se sono stranieri si ribellano alle condizioni di lavoro e schiavitù, vengono picchiati oppure “scompaiono” come già denunciato l’anno scorso in vari servizi della televisione.

Si può sentire dai filmati fatti davanti alla FIEGE BORRUSSO DI BREMBIO (LODI), dove gli operai erano scesi in difesa del posto e del salario, come i funzionari di polizia minacciassero gli operai extracomunitari di toglierli il permesso di soggiorno se avessero continuato il blocco delle attività produttive.

Ma bravi, invece di intervenire contro il padrone fuorilegge che tra l’altro aveva anche degli operai in nero e non gli retribuiva il dovuto a termini contrattuali, addirittura lo aiutavano nella repressione quando gli operai hanno osato ribellarsi, assomiglia tanto alla vicenda di Rosarno: nel momento che dopo tanti soprusi, gli operai (trattati peggio degli schiavi ) si ribellano si scatena la caccia al nero, non a caso tra gli arrestati bianchi c’è anche il figlio di un boss…Non bastando più i mafiosi perché stavolta gli immigrati hanno reagito, arrivano in rinforzo le forze “dell’ordine” a completare l’opera.

GLI OPERAI BIANCHI O NERI QUANDO NON SERVONO DEVONO SPARIRE
Quando Maroni il ministro dell’interno dice che sono tutti responsabili a Rosarno, dimentica che il comune è commissariato da due anni (dallo stato) fu proprio lui a farlo, dimentica che il problema non è solo a Rosarno, ma anche in Puglia, Campania, Sicilia, Lombardia, Veneto, Emilia… praticamente in tutta Italia.

La “dimenticanza” più squallida è quando dice tolleranza zero, (contro chi) vorremmo ricordargli la lotta portata avanti dallo SLAI COBAS dove gli immigrati lavoravano in nero e clandestini nell’ortomercato di Milano con le minacce in stile mafioso nei confronti dei rappresentanti dello SLAI perché intervenivano in difesa degli immigrati: la macchina tutta segnata, le quattro gomme bucate, le minacce fisiche, tutte le finte cooperative delle periferie milanesi (Bennett di Origgio e Turate, la DHL) dove le lotte degli immigrati hanno pagato, quando hanno deciso di mollare i sindacati confederali. Nella sua regione quella che la lega controlla da tanti anni assieme al resto del centro destra. Quella regione dove vivono i Prosperini i Borghezio…noti razzisti. Ma dove erano quando si manifestava davanti al mercato. A pranzo coi padroni?

Ci vogliono liquidare con elemosine con ricatti o legnate
Vedendo il risultato che è stato ottenuto alla FIEGE, si può trarre la conclusione che solo unendo le forze si possono trarre delle vittorie, dobbiamo strutturarci in previsione delle dure battaglie che ci riserveranno i padroni, non ci si può muovere in ordine sparso come si sta facendo ora, pena la sconfitta.

I filmati di quello che è avvenuto alla FIEGE si possono vedere sul sito dello SLAI www.slaicobas.it sotto la voce slai cobas cooperative o slai cobas cremona http://www.youtube.com/user/slaicobascremona

MODENA 12/01/2010

RSU SLAI COBAS NEW HOLLAND

Fonte

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