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(17 Gennaio 2010) Enzo Apicella
Il presidente Napolitano omaggia Craxi come "statista", i sindaci Alemanno e Moratti gli intitolano vie a Milano e Roma

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Il teatrino della politica: sceneggiatore e regista Silvio B.

(20 Gennaio 2010)

Per anni abbiamo ascoltato le lamentele del Cavaliere, che disprezza i riti della politica e vuole occuparsi solo del “fare”.
Infatti è produttore, sceneggiatore, regista della corale commemorazione di Bottino Craxi, il cui “incipit” o meglio il primo”ciak” è stato dato a Milano da Mestizia Moratti con il fermo proposito di intestare al “grande statista” una strada della città.
Obiettivo non dichiarato quello di riabilitare un corrotto morto,per favorire il corruttore vivo, con la solita stanca accusa dei magistrati politicizzati e complottisti che perseguitano gli onesti politici che tanto hanno fatto per l’Italia.

E’ evidente che questa sceneggiatura a tesi non sarebbe mai partita senza la potenza di fuoco mediatica che è arrivata ad arruolare il Tg1 in prima serata, con il capocomico Minzolini, che ha certificato la subalternità del “servizio pubblico” al grande sceneggiatore.
Con questa potenza di fuoco non si può fallire, se aggiungiamo anche le libere testate giornalistiche “Libero” e “Il Giornale”, come sempre “indipendenti” dalla verità dei fatti. Ma ho la sensazione che questa volta il Cavaliere abbia fatto male i conti, perché il disegno di assolvere il “perseguitato Craxi” è troppo smaccatamente speculare al desiderio di impunità di Berlusconi, non solo, ma si stanno rimarcando cose da dimenticare, come la stessa appartenenza alla P2, il monopolio delle Tv private avuto sotto il governo di Bettino, i troppi socialisti piduisti collaboratori e ministri di Berlusconi, i tanti processi a carico di entrambi, insomma una intima somiglianza tra i due personaggi, cosa che in questi anni era stata accuratamente evitata dal grande “sceneggiatore”.

Ho la netta impressione che tutto l’investimento pubblicitario che dal 1994 accreditò una figura nuova e un modo nuovo di far politica, rispetto alla prima Repubblica, si sia logorato non solo per i risultati inesistenti, ma con una impressionante continuità di uomini e metodi che avvicinano le figure di Craxi e Berlusconi in modo inscindibile.
Ieri un gruppo del movimento “viola” è andato alla vecchia residenza di Craxi, l’hotel Raphael, gettando monetine al grido di: Craxi e Berlusconi siete due ladroni.
Spero proprio che il genio della comunicazione, questa volta, abbia proprio toppato e che questa campagna gli si ritorca contro.

Paolo De Gregorio

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