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(25 Aprile 2010) Enzo Apicella

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    Un altro giorno della memoria a Verona

    (27 Gennaio 2010)

    Alla fine la lettera aperta spedita al Presidente della Repubblica italiana, alla signora Prefetto, al Questore e al Sindaco di Verona ha sortito l'effetto voluto: le/gli attiviste/i del Pink quest' anno hanno partecipato al ricordo di tutte le vittime dei campi di concentramento nazisti. Infatti, a differenza degli altri anni, la polizia in tenuta antisommossa non c'era ad attenderli all'entrata. Nella lettera spedita si chiedeva che la signora Prefetto di Verona si facesse garante del libero accesso. Il garante c'e' stato, non la signora ma un funzionario della Digos ha permesso con una apposita autorizzazione firmata dal Questore che i cinque (5) entrassero.

    Paradossale e triste che ci sia voluto un foglio firmato altrimenti l’accesso non sarebbe stato possibile nemmeno questa volta. Uno dei cinque sicuramente sarebbe rimasto fuori, perché ritenuto un problema di ordine pubblico dalla stessa Questura scaligera. In precedenza aveva rumoreggiato "impedendo" al sindaco Flavio Tosi di prendere la parola in un'altra commemorazione antifascista.

    La scelta di entrare, non facile, visti i precedenti e i fatti che l'hanno resa possibile, è stata portata avanti perché abbiamo ritenuto che, se ci sono persone che devono rimanere fuori da queste e altre commemorazioni, sono proprio i fascisti dichiarati o mascherati che stanno a capo del comune di Verona e non gli antifascisti che tutti gli anni tentato di essere presenti. Lo stesso sindaco, che sarebbe dovuto essere presente, ha concesso il prossimo 2 febbraio la sala Farinati della biblioteca comunale, in centro a Verona, a casa Pound e a Blocco studentesco, che già avevano tentato, attraverso il cosiddetto “Progetto Abruzzo”, di avere patrocinio, finanziamento e aula dall’università. Solo la pronta reazione degli studenti ha impedito lo scempio, che si trasferirà così in uno dei templi cittadini del sapere. Cosa inaccettabile che chiaramente verrà contrastata con apposito presidio dagli antifascisti veronesi.

    Altro risultato, oltre a quello di non aver avuto fra i piedi troppa polizia, era l’assenza del sindaco Flavio Tosi alla commemorazione di oggi. Che sia stato impegnato in altre faccende o che la paura di essere contestato nuovamente lo abbia fatto desistere? Al suo posto l'assessora alla cultura Erminia Perbellini. In ogni caso lui non era in quella sala a differenza degli anni passati, questo per noi del Pink è un altro bel risultato.

    Nota dolente della commemorazione è il solito non ricordo di tutte le altre vittime del nazifascismo, morte a migliaia nei campi o, ancora prima, nei progetti di eutanasia: gay, lesbiche, trans, politici, zingari, atei, migranti, prostitute, testimoni di Geova, mendicanti, psichiatrici, anarchici ed altre e altri ancora che ci si ostina a non nominare e ricordare. Se la giornata della memoria è stata istituita per ricordare tutte le vittime, perché le istituzioni si ostinano a farle scomparire dal ricordo? Perché continuano a ripetere che non si deve dimenticare? Ma queste "dimenticanze" sono ancora forse troppo imbarazzanti da nominare? I 500.000 mila zingari morti hanno forse meno valore degli altri?

    il circolo pink di Verona

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