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(Lotte operaie nella crisi)

Bologna. Crisi Coop Saragozza: i lavoratori si oppongono alla chiusura.

(9 Febbraio 2010)

Oggi 8 febbraio, gli attivisti e i delegati delle RdB Trasporti di coop Saragozza hanno effettuato un presidio volante sotto il palazzo di LegaCoop Bologna lasciando di fronte all’entrata uno striscione su cui è scritto “coop Saragozza: non moriremo in silenzio”. Questa è solo la prima iniziativa di lotta. Ora la parola passa ai lavoratori.

La coop Saragozza, cooperativa storica del territorio bolognese, ha attuato dal 2007 un duro processo di ristrutturazione determinato dall’impossibilità di sostenere i costi derivanti dai suoi rapporti di lavoro in appalto con la grande distribuzione organizzata di area LegaCoop (Coop Adriatica & coin); processo di ristrutturazione che ha comportato la cessione di rami d’azienda e di circa 250 lavoratori in essi impegnati; che ha indotto coop Saragozza ha riposizionarsi sul suo mercato “storico” – traslochi e trasporti; che ha costretto i soci lavoratori ad abbandonare l’applicazione integrale del CCNL trasporto merci e ad adottare il “protocollo di gradualità” previsto per le cooperative di facchinaggio e trasporti (cioè malattia non pagata, nessuna indennità di trasferta, nessun pasto pagato, ferie permessi 13° e 14° all’80% di quello previsto dal CCNL).

Il riposizionamento sul mercato, i tagli al salario diretto ed indiretto dei lavoratori, la proprietà di un capannone del valore stimato di circa un 1.300.000 euro da far valere come ipoteca nei confronti dei debiti bancari hanno portato in questi ultimi due anni coop Saragozza ad un sostanziale attivo di bilancio, non fosse per i debiti pregressi accumulati con gli appalti della GDO, la cui entità è ben visibile nei bilanci degli ultimi anni. Debiti pregressi che rischiano di portare coop Saragozza alla chiusura per fallimento.

Coop Saragozza è, fatti salvi i debiti pregressi, una cooperativa in attivo di bilancio. E non è poco di questi tempi. Necessita di ulteriori razionalizzazioni per liberare nuove risorse e di una prospettiva credibile per il futuro. E questo dovrebbe essere il compito dell’associazione economico sindacale di cui coop Saragozza fa parte da quarant’anni.

Da circa un anno chiediamo a vario titolo alla centrale sindacale a cui coop Saragozza è affiliata di intervenire con un credibile piano di salvataggio e rilancio della cooperativa.

Il 5 ottobre 2009 chiedevamo urgentemente a tutti gli attori di cui sopra l’apertura di un tavolo di gestione della crisi per risolvere la situazione di coop Saragozza.
Passati quattro mesi, ci sono stati “concessi” alcuni incontri informali con il responsabile dell’area logistica di LegaCoop Bologna, ma nessun tavolo operativo è stato aperto tra i vari soggetti in causa. E ciò non ci fa ben sperare.

Dobbiamo constatare il NULLA DI FATTO da parte di LegaCoop in merito al salvataggio di coop Saragozza, a fronte di una situazione che va rapidamente deteriorandosi rispetto alla capacità di tenuta della cooperativa.
Non crediamo che la soluzione sia portare l’impresa al fallimento e i soci lavoratori alla cassa integrazione in deroga, come certamente qualcuno pensa di fare ai piani alti del palazzo di LegaCoop.

La RdB chiede l’apertura urgente di un tavolo operativo che veda coinvolti tutti i soggetti chiamati in causa per il salvataggio di coop saragozza, per garantire prospettive di lavoro e continuita’ di salario ai lavoratori della cooperativa.

Alberto Rambaldi
(RdB Trasporti Coop Saragozza)

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