">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Stato e istituzioni    (Visualizza la Mappa del sito )

Ndrangheta

Ndrangheta

(15 Luglio 2010) Enzo Apicella
Operazione di polizia contro la ndrangheta. Tra i 300 arrestati molti lumbard, imprenditori e politici

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

  • Domenica 21 aprile festa di Primavera a Mola
    Nel pomeriggio Assemblea di Legambiente Arcipelago Toscano
    (18 Aprile 2024)
  • costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

    SITI WEB
    (Stato e istituzioni)

    Giorno del ricordo: se la storia non e' un'opinione

    Revisionismi e invenzioni degni del peggior oscurantismo medioevale

    (10 Febbraio 2010)

    Ogni anno il 10 febbraio si celebra in Italia l'esodo e il massacro (!) degli italiani dell'Istria, del Quarnero e della Dalmazia da parte delle truppe partigiane della Lotta di Liberazione Popolare Yugoslava, negli anni immediatamenti successivi alla fine della guerra. Si parla di sradicamento nazionale degli italiani, centinaia di migliaia di espulsi, e decine di migliaia di infoibati.

    Sfondo storico I popoli slavi, sotto il dominio fascista, erano privati di ogni diritto, furono vietate le lingue slave nelle scuole, i cognomi vennero italianizzati, gli impieghi pubblici affidati quasi esclusivamente ad italiani. Fu messo in atto un barbaro tentativo di sradicamento nazionale (questo si reale!) da parte del violento regime fascista.

    I fatti Dopo l'8 settembre, in Istria ci fu una sollevazione, un’insurrezione di contadini (croati, sloveni e italiani) che assalirono i Municipi, le case dei fascisti, di coloro che facevano parte della milizia volontaria della sicurezza nazionale, degli agenti dell’OVRA (la polizia segreta fascista) ammazzandone parecchi nelle loro case, e alcuni gettandoli nelle foibe. L’insurrezione istriana durò per circa un mese, finché non arrivarono i Tedeschi che misero a ferro e fuoco l’Istria. Le vittime dell’insurrezione furono per la maggior parte gerarchi fascisti, ma ci sono state anche vendette personali fra gente che aveva dei conti da regolare. Molti morti ci furono tra gli stessi abitanti slavi, quindi non si può dire in alcun modo che ci sia stato un odio generalizzato verso gli italiani.

    Dalle foibe furono estratte 203 salme da parte autorità nazifasciste. Nel dopoguerra, gli storici più obiettivi hanno stimato in 500 le persone infoibate dai partigiani. Oggi il termine di infoibati viene erroneamente esteso a tutti, quindi anche alle persone che furono catturate in combattimento negli ultimi mesi della seconda guerra mondiale, per esempio i repubblichini della Repubblica di Salò che operavano in Istria al servizio della Gestapo e dei nazisti, o in generale i caduti italiani negli scontri con i partigiani nei territori dell'Istria e del Quarnero. Inoltre gli “storici” di estrema destra, per gonfiare le cifre, inseriscono negli elenchi nominativi degli infoibati anche vari caduti in battaglia, deportati, partigiani inclusi!

    Gli italiani furono la maggioranza dei giustiziati perché in stragrande maggioranza erano stati italiani i podestà, i segretari del Fascio, i detentori del potere politico ed economico, i grandi proprietari terrieri ed altri esponenti del regime. Ma non mancarono, come già detto, esecuzioni di collaborazionisti slavi.

    Riassumendo, l'Istria ha subito in totale 17.000 morti tra vittime della repressione nazifascista, morti nei lager e caduti nella Resistenza armata, contro non più di 500 fascisti e collaborazionisti giustiziati dai partigiani.

    Esodo Anche qui le cifre sono distorte. Se fosse vero che 350 mila persone se ne andarono dai territori in questione, non sarebbe rimasto che il 10% della popolazione locale. Gli emigrati furono in realtà 240 mila, di cui 20 mila slavi, e 40 mila funzionari venuti dall'Italia durante il fascismo. Tra gli italiani che optarono per la cittadinanza italiana (non furono “cacciati con la forza” come si vuol far credere) ci furono principalmente funzionari delle istituzioni dell'Italia fascista con le loro famiglie, che non si opposero minimamente ai crimini spietati dei seguaci del Duce. Ancora oggi in Istria c'è una forte minoranza italiana (di cui chi scrive fa parte), che conta circa 35 mila persone, e può vantare tra i suoi iscritti deputati, sindaci, assessori, vicegovernatori... Insomma non c'è stato un odio anti-italiano, semmai una forte avversione antifascista, a dimostrazione di ciò rimane il fatto che diversi italiani lasciarono l'Italia occupata dagli alleati occidentali, per trasferirsi nella Jugoslavia socialista, nella quale i diritti civili e del lavoro furono imparagonabilmente migliori, e dalla quale furono accolti a braccia aperte. Sono stati eretti inoltre molti monumenti dedicati ad eroi partigiani di nazionalità italiana.

    Per approfondire:
    http://www.cnj.it/PARTIGIANI/foibeistriane.htm (dello storico Giacomo Scotti)
    http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/3884/1/67/ (intervista a Giacomo Scotti)


    Analizzando questi dati, ci troviamo chiaramente di fronte ad un tentativo di revisione e falsificazione della storia, perpetuata dal governo nazionalista delle destre, che in un colpo solo vuole rafforzare le campagne anticomunista, presente in tutta Europa, antislava, e di riabilitazione del fascismo.

    Socijalisticka Radnicka Partija
    Partito Socialista dei Lavoratori Croato

    Fonte

    Condividi questo articolo su Facebook

    Condividi

     

    Ultime notizie del dossier «Operazione foibe»

    14446