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(21 Aprile 2009) Enzo Apicella

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Prevenire le esondazioni? Difendiamo il territorio

(5 Gennaio 2010)

Il pericolo è scampato ma siamo ancora in piena emergenza e lo saremo per mesi. Solo nell'area industriale di Migliarino, i danni potrebbero aggirarsi attono a 300 milioni di euro, i posti di lavoro a rischio sono più o meno 2000 qualora non dovessero arrivare in tempi celeri crediti agevolati per la ripresa dell'attività. di imprese industriali e agricole Ma l'area ha anche una vocazione agricola e la esondazione del Serchio colpisce centinaia di ettari di terreno coltivati a grano e mais, immense aree destinate alla produzione di verdure.

Se la quantificazione dei danni è ancora in corso, ancora più difficile è stabilire la ragione della rottura dell'argine su cui si sono spese molte spiegazioni, anche irreali e fantasiose. C'è di fatto che le esondazioni non sono solo un problema che riguarda la Valle del Serchio, se pensiamo che per pochi centimetri non si è verificato anche lo straripamento del fiume Era nel Comune di Ponsacco. Allora la spiegazione non può essere quella climatica legata a intense precipitazioni e alla neve, sorgono ben altre domande.

1 La spesa destinata dalla Legge finanziaria alla cura del territorio è adeguata alle reali necessità? La risposta è negativa, si fa poco per studiare e prevenire i disastri ambientali tanto è vero che il ministro Prestigiacomo ha messo alla porta centinaia di ricerfcatori e tecnici precari impiegati a tale scopo. Se i problemi legati ai territori risulterannoignoti sarà più facile autorizzare cementificazioni e speculazioni

2 Il rapporto tra autorità di bacino e enti locali va definito e con esso bisogna ammetterre che la militarizzazione della protezione civile (costituitasi in spa per decisione Governativa) è un errore che non considera la importanza nevralgica del volontariato e del settore pubblico senza cui non esisterebbe la Prot. civile stessa. Detto questo bisogna anche rivedere i piani di intervento in caso di calamità perchè l'intervento della Protezione non è stato riutenuto tempestivo da molte famiglie che lamentano ritardi inaccettabili

3 Le legge 183 dettava nel 1989 alcune norme per il riassetto del territorio e la difesa del suolo. Negli ultimi 20 anni non si contano le vittime e gli episodi drammatici che hanno colpito varie aree della nostra penisola. l'Italia ha fatto ben poco per applicare questa legge, non ha destinato risorse , interventi , ambiti di competenza,
Molte amministrazioni locali sono state favorite (dal disimpegno statale) nel sottovalutare la cura del territorio, nel migliore dei casi solo interventi di routine. E a rimetterci sono stati poi gli stessi territori vittime da un lato delle mire spculative e affaristiche dei cementificatori e dall'altra di chi vive la difesa dell'ambiente solo un ambito lobbystico separato dalla attività economica e civile dei territori stessi. Non sarà forse il caso della Provincia di Pisa ma di tante altre aree italiane certamente sì .

Per queste ragioni rinnoviamo il nostro invito:si coinvolga la popolazione nella ricostruzione, evitiamo logiche affaristiche e facciamo della difesa del nostro territorio un elemento portante delle politiche locali, certi che in futuro trarremo anche vantaggi economici da politiche di risanamento e di prevenzione

CONFEDERAZIONE COBAS PISA

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