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Grazie Londra

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(27 Marzo 2011) Enzo Apicella
Londra. In 500.000 contro il governo Cameron. Assaltati negozi, banche e anche Fortnum & Mason, l'esclusivo negozio di tè a Piccadilly

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(Lotte operaie nella crisi)

Brembio. Cronaca della lotta di Capodanno

(13 Febbraio 2010)

Mercoledì 30 dicembre 2009. Cambio di appalto. La nuova cooperativa subentrante vuole peggiorare le condizioni salariali e contrattuali dei 68 lavoratori (tutti immigrati) e spostarne 18 in altri siti a 50 km. La direzione della Fiege Borruso non si presenta all’incontro sindacale.
La maggioranza dei lavoratori (35, iscritti allo Slai Cobas) scende in sciopero e blocca i camion in entrata e in uscita. Subito arrivano le “forze dell’ordine”.
Dopo le minacce verbali (il vicequestore minaccia di togliere il permesso di soggiorno agli scioperanti, seduti davanti ai cancelli della logistica) e l’identificazione degli operai in lotta parte una carica contro i manifestanti seduti tranquillamente ma caparbiamente per terra: gli operai vengono bastonati con violenza e trascinati via.
7 lavoratori, fra cui due donne, vengono feriti.
Alle 18.oo, dopo una seconda carica con manganelli contro gli operai inermi, vengono arrestati un operaio albanese e un compagno dello Slai Cobas. Per tutto il giorno gli operai in sciopero, spalleggiati da altri lavoratori arrivati in solidarietà, continuano a bloccare i camion fronteggiando la polizia. Le immagini delle violenze vengono riprese da una compagna.
Alle 21.00 una cinquantina di operai e compagni si reca in questura a chiedere la liberazione degli arrestati, rimanendovi fino alle 23 circa.

Giovedì 31 dicembre. Alle 5.30 davanti alla logistica inizia il picchetto, che si ingrossa sempre più. Per tutta la giornata continua lo sciopero.
Verso le 11.00 una nutrita delegazione si reca in tribunale a sostegno dei compagni arrestati e processati per direttissima. Intanto la lotta ha fatto riaprire la trattativa. Intanto le immagini delle cariche della polizia, filmate il giorno prima, vengono messe su Youtube e fornite alla Rai, che le trasmetterà in tutti i telegiornali.
I 2 compagni vengono scarcerati e gli operai si recano in prefettura, dove è ripresa la trattativa con la presenza di una delegazione dello Slai Cobas fra cui Fulvio appena scarcerato. La trattativa si conclude con un accordo fra Cisl-Cgil e padroni alla presenza del Prefetto, accordo che non tutela i lavoratori e per questo non viene sottoscritto dallo Slai.La lotta continua.

Lunedì 4 gennaio 2010. Dopo tre giorni di festa, alle ore 5.30 i lavoratori si ritrovano di nuovo nel piazzale della logistica Fieghe Borruso di Brembio.
La portineria è chiusa, alcuni camion in sosta sono fermi e la polizia è sparita. Una macchina della Digos e una dei carabinieri continuano a girare, tenendosi a distanza e filmando le targhe delle macchine e i presenti. Il picchetto si ingrossa, verso le 8.00 ci sono più di 150 persone. La portineria non si apre, il padrone attua la serrata. Alle 10.00 arrivano alcuni camion, che come gli altri si fermano nel piazzale. L’autista di un camion che arriva dalla Spagna si incazza (con i padroni della logistica) e se ne va.
Il picchetto continua tutto il giorno. Molti camionisti arrivano, girano il camion e se vanno, altri sostano grande nel piazzale. Per resistere al freddo gli operai si attrezzano con due bidoni per fare il fuoco. Nonostante la logistica sia lontana dal paese, la solidarietà di due abitanti del luogo procura la legna da ardere e alcuni manifestanti, per scaldarsi, improvvisano una partita di pallone.
Intanto anche alcuni camionisti vengono a portare la solidarietà concreta, donando frutta e bottiglie di vino. Alle 13.30 arriva la pizza per tutti.
Il presidio e lo sciopero continuano. Nel pomeriggio viene costituito il Comitato di Lotta. Intanto i crumiri organizzati dal padrone girano come anime in pena o stazionano in un bar del paese, pronti ad essere chiamati al lavoro se la situazione dovesse sbloccarsi.
Alle 18.00 il padrone della cooperativa chiede un incontro con lo Slai Cobas e i 4 delegati RSA, incontro che avviene all’interno della logistica bloccata. Al suo arrivo un mare di fischi lo accoglie, dandogli il benvenuto.
La trattativa va avanti fino alle 20.30. Viene sottoscritto un protocollo d’incontro in cui il padrone accetta che tutti i 68 lavoratori rimangano al loro posto e la trattativa viene rimandata al giorno successivo, in cambio chiede il ritiro del blocco dei camion che, invece, continua.

Martedì 5 gennaio. Il blocco continua per tutto il giorno, la presenza dei lavoratori di altre cooperative e di compagni è sempre numerosa. Nel tardo pomeriggio riprende la trattativa. Insieme allo Slai Cobas sono presenti anche Cisl-Cgil, il sindaco di Brembio (sul cui terreno è ubicata la logistica) e i padroni della cooperativa.
Poco dopo le 19.00 si può festeggiare. L’accordo è raggiunto: il posto di lavoro, la difesa del salario e dell’orario di lavoro sono salvi per tutti gli operai.

nuova unità

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