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Suora Pronobis

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(10 Settembre 2011) Enzo Apicella
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Notiziario del Centro di Documentazione e Lotta 22-02/03/10

SOMMARIO: Edilizia, Fiat FMA, Nichelino, Unimac_Gherri, Alcoa, Merloni, Immigrati, Ina, Campobasso, Bianchi Vending, Plasmon

(3 Marzo 2010)

22 febbraio 2010

EDILIZIA A MODENA: PERSI 1650 POSTI DI LAVORO http://www.quotidianodelnord.it

Calano gli addetti, diminuiscono le ore lavorate, si riduce la massa salari; aumentano la cassa integrazione e le imprese insolventi. Sono gli indicatori che confermano l'andamento negativo dell'edilizia modenese. Dopo il calo di 1.300 addetti registrato nel 2008, l'anno scorso le costruzioni hanno perso altri 1.651 posti di lavoro, pari al 15 per cento degli occupati complessivi, e 1,4 milioni di ore lavorative. Inoltre sono triplicate le ore di cassa integrazione, passate dalle 249 mila del 2008 alle oltre 700 mila del 2009. A queste cifre si aggiunge un altro significativo indicatore economico: è calata la massa salari, cioè il totale delle retribuzioni lorde di tutti i lavoratori edili (operai) dipendenti delle imprese modenesi. Rispetto ai 110,2 milioni di euro del 2008, siamo scesi ai 96,7 milioni di euro del 2009, con una perdita di salario pari a 13,5 milioni di euro. È una conseguenza diretta della diminuzione di addetti e ore lavorate. Alla
riduzione della massa salari si aggiunge l'aumento delle imprese insolventi nei confronti delle Casse Edili, alle quali bisogna comunicare ogni mese il numero di addetti e ore lavorate, versando i relativi contributi. Le imprese insolventi sono passate dal 6 al 17 per cento del totale, mentre sono aumentate esponenzialmente anche le aziende che chiedono alle Casse Edili la rateizzazione dei versamenti per poter ugualmente ottenere il Durc (Documento unico di regolarità contributiva) e concorrere agli appalti.

23 febbraio 2010

FIAT FMA: OPERAI OCCUPANO FABBRICA http://www.quotidianodelnord.it/

Prima la Polizia disperde con la forza il presidio degli operai della fabbrica Fiat Fma di Pratola Serra, poi alcuni lavoratori della cooperativa Logiservice occupano la Sala Consiliare della Provincia di Avellino. Sempre alta, dunque, la tensione nella fabbrica avellinese. Ma dopo una lunga trattativa la Polizia lascerà i cancelli dello stabilimento e in occasione del tavolo del 26 febbraio l’assessore al Lavoro della Provincia di Avellino si farà portavoce dei problemi della cooperativa Logiservice e dei 106 operai che rischiano tutti il posto di lavoro.
È questo il risultato di un lungo e teso fine settimana vissuto dai lavoratori di uno degli stabilimenti più a rischio del Centro Sud, l’Fma di Pratola Serra con 1300 operai da circa un anno e mezzo in cassa integrazione, ormai diventata straordinaria.

24 febbraio 2010

NICHELINO: ACCORDO SULL'ANTICIPO DI CASSA http://www.ecodelchisone.it/

Venerdì, salvo nuovi colpi di scena, dovrebbe finalmente concludersi la maratona in merito al progetto dell'Amministrazione comunale di anticipare la cassa integrazione in deroga per quei lavoratori rimasti senza impiego in piccole e micro aziende. Questo progetto riguarda attualmente una ventina di lavoratori di Nichelino. Il limite erogabile mensilmente è sui 600 euro mensili, per un massimo di sei mesi. Sarà un progetto a numero chiuso, destinato fino a 476 dipendenti. L'iniziativa ha lo scopo di abbreviare i tempi a favore dei lavoratori in difficoltà. Se ne parla da mesi, ma un po’ per il Comune troppo attendista, un po’ per la banca interessata al progetto troppo scrupolosa, di nero su bianco ancora non si è messo nulla. In questo contesto il Credito cooperativo di Casalgrasso e S. Albano Stura attuerà un intervento di sostegno a favore di queste famiglie contribuendo di fatto alla riduzione dei tempi per l'erogazione della cassa
integrazione anticipando l’ammontare della mensilità e poi se Regione o Inps per qualsiasi motivo fossero in difficoltà interverrebbe il Comune a coprire la somma.

UNIMAC-GHERRI: CIG http://www.quotidianodelnord.it

Nei giorni scorsi, nella sede della Provincia di Reggio Emilia, è stato sottoscritto un verbale di esame congiunto per una Cassa integrazione guadagni straordinaria di un anno per crisi aziendale alla Unimac-Gherri Srl con sede a Montecchio Emilia. L’azienda opera nel settore della progettazione e produzione di impianti industriali per il confezionamento prodotti alimentari. La Cassa integrazione riguarderà fino a un massimo di 36 lavoratori e prevede meccanismi di rotazione. La vertenza, iniziata nell’estate del 2009, ha visto l’azienda (inizialmente con due sedi operative a Montecchio Emilia e Parma) effettuare una riorganizzazione che ha previsto l’accorpamento dell’attività produttiva nello stabilimento di Montecchio Emilia.

25 febbraio 2010

ALCOA: RAGGIUNTA INTESA http://www.ilsole24ore.com/

Una boccata d'ossigeno per i duemila dipendenti Alcoa (indotto compreso) in Italia. Accordo trovato in serata a Palazzo Chigi con la big americana dell'alluminio e cassa integrazione ritirata. Il governo, le istituzioni locali, l'azienda e i sindacati hanno trovato la quadra sulla vertenza: previsto un periodo ponte di sei mesi in cui la multinazionale dell'alluminio si impegnerà a non procedere con azioni unilaterali. Nel frattempo saranno cercate le soluzioni più adeguate a consentire un futuro produttivo di prospettiva per i siti di Portovesme e di Fusina.

26 febbraio 2010

MERLONI: VERSO L'ACCORDO http://www.ilquotidiano.it/

Dopo 15 mesi di attesa il Ministero dello sviluppo economico è pronto a firmare l'Accordo di programma per la reindustrializzazione a favore dei territori e dell'indotto di piccole imprese coinvolti nella crisi della A. Merloni. L'Accordo proposto dalla Regione è l'unica risposta in grado di alleviare il difficile momento che le famiglie dell'entroterra stanno vivendo e di dare nuove speranze di crescita e sviluppo all'intero territorio.
Tre sono le finalità principali dell'accordo: incentivare i soggetti che vogliono acquisire assets della Merloni; sostenere i fornitori che hanno il 30% del fatturato legato alla A. Merloni; favorire la diversificazione dell'economia con nuovi progetti. La promozione dei nuovi investimenti, da parte delle imprese singole o associate e delle relative organizzazioni di categoria, sarà sostenuta dalle istituzioni competenti attraverso l'utilizzo coordinato dei regimi agevolativi previsti dalla normativa italiana e compatibili con la normativa europea in materia di aiuti di Stato. Le aree di insediamento disponibili nel bacino di intervento, saranno utilizzate in modo coordinato per accrescere il potenziale attrattivo del territorio interessato e favorire una più tempestiva attuazione delle iniziative di rilancio produttivo dei siti in crisi.

01 marzo 2010

SCIOPERANO GLI IMMIGRATI http://www.rainews24.it/

Primo sciopero nazionale degli stranieri, proclamato per rendere "visibili" gli immigrati che vivono e lavorano in Italia e per lottare contro il razzismo. Colore predominante il giallo, scelto dagli organizzatori della protesta, che nasce in Francia e si è allargata ad altri paesi europei, oltre che all'Italia.
Manifestazioni in oltre 60 città italiane, in occasione del "Primo marzo 2010-24 ore senza di noi", giornata di sensibilizazzione sul ruolo degli immigrati nella società contro i luoghi comuni e contro il razzismo.
Ma quanti sono gli immigrati in Italia, e cosa rappresentano in termini numerici e di produttivita'? Secondo l'ultimo rapporto della Fondazione Ismu sulle migrazioni, presentato lo scorso 14 dicembre e riferito a dati fino al primo gennaio del 2009, gli immigrati in Italia erano oltre 4,8 milioni, circa mezzo milione in più rispetto al 2008.
La nazionalità più numerosa è quella romena con 968mila presenze (21% del totale), seguita da albanesi e marocchini (rispettivamente 538mila e 497mila). I musulmani sono 1,2 milioni a fronte di 860mila cattolici.
Gli immigrati producono ogni anno il 9,7% del Pil italiano, ossia circa 122 miliardi di euro. Sul lavoro, nel 2008 nonostante la crisi economica, si è registrato un aumento dell'occupazione immigrata pari a 222mila unità. Ma al contempo cresce di un punto percentuale anche la disoccupazione che si attesta al 10,5%. Diminuiti gli irregolari, che passano da 651mila nel 2008 a 422mila nel 2009 (229mila in meno, passando dal 16,1% al 9,1%). Gli immigrati che lavorano in Italia inviano in patria somme di denaro che ammontano a 1,48 miliardi di euro nel primo trimestre del 2009 e, al netto delle imposte pagate, un italiano riceve in media 1.800 euro in più l'anno (soprattutto grazie a benefici legati all'anzianità) rispetto a un immigrato extra-europeo.

INA ASSITALIA: LICENZIAMENTI http://www3.varesenews.it/

Licenziamenti all’InaAssitaliaAssicurazioni. L’agenzia di Busto Arsizio licenzia i dipendenti senza alcun motivo oggettivo, fanno sapere i sindacati della Fiba Cisl che in un comunicato rendono nota la posizione dei lavoratori. Il 3 marzo alle 9,30 i dipendenti licenziati protesteranno in largo Giardino. La crisi economica e produttiva non giustifica provvedimenti con i quali sembra che si voglia solo cogliere l'occasione per licenziare dipendenti con una anzianità lavorativa più che ventennale e parallelamente altri dipendenti vengono mandati in viaggio premio negli Stati Uniti.
L’InaAssitalia di Busto è in appalto e gli appaltatori preferiscono lasciare a casa i dipendenti regolarmente assunti e affidare una parte delle attività a giovani precari, ai quali non si applica il contratto collettivo nazionale ed il versamento dei contributi INPS è inferiore a quello dovuto ai lavoratori dipendenti. Anche in questo caso la flessibilità e l’inserimento nel mondo del lavoro di giovani, spesso alla loro prima esperienza lavorativa, creano precarietà diffusa, senza tutele e senza alcuna garanzia per il proprio futuro. Ma chi vende certezze, fiducia e gestisce investimenti e risparmi non dovrebbe essere vincolato dal codice etico? E come è possibile affidare a soggetti precari, senza una adeguata professionalità, senza retribuzione fissa, diritti e garanzie la vendita di prodotti assicurativi e finanziari?

02 marzo 2010

POSTE DI CAMPOBASSO: SCIOPERO http://iltempo.ilsole24ore.com/

Sciopero del recapito straordinario e aggiuntivo delle Poste, è scattata ieri mattina e fino al 30 marzo lo sciopero provinciale indetto da Slec Cgil Slp Cisl Uil poste e Failp Cisal. L'astensione delle prestazioni, è principalmente motivata dalla carenza di personale e dall'organizzazione dell'Azienda sul territorio molisano. Una protesta che in regione si allarga nelle sue più profonde motivazioni mentre l'Azienda a livello centrale con le Organizzazioni sindacali di categoria tiene incontri sulle possibili azioni di miglioramento e di eventuali ambiti di applicazione, da assumere all' interno di un progetto più generale di rilancio e di sviluppo dell' intero settore logistico-operativo della Divisione Servizi Postali in considerazione della futura liberalizzazione del mercato prevista per il 31/12/2010. I servizi di recapito vanno erogati sul territorio, adeguandoli ai diversi bisogni delle persone sia per il servizio universale che alle future
richieste di mercato. La riproposizione di prestazioni che non tengono in considerazione questa diversa e nuova aspettativa dei servizi, sulla quale realisticamente programmare lo sviluppo, è destinata a non raccogliere la nuova sfida. Le OO.SS. Molisane rivendicano con lo sciopero indetto maggiore attenzione alla realtà molisana che è presa a base dell'Azienda solo come punto di sperimentazione. Infatti, fino ad oggi ha creato disservizi per la clientela e negatività per l'occupazione dei giovani molisani.

BIANCHI VENDING DI CISTERNA LATINA http://iltempo.ilsole24ore.com/

Problemi legati al reintegro dei lavoratori, ieri mattina, alla Bianchi Vending dove attualmente trovano occupazione 96 persone. Sabato scorso cinque dipendenti hanno ricevuto dei telegrammi nei quali si indicava il passaggio di posizione. Di questi, tre lavoratori non hanno accettato le condizioni della società e hanno chiesto di essere reintregrati nella posizione occupata precedentemente. L'azienda aveva dichiarato da tempo di avere dei problemi legati agli esuberi in posizioni dove ci sono attività indirette. Per questo c'era stata la necessità di modificare il mix esistente tra lavoratori diretti e indiretti e quella di puntare su produzioni più qualificate, come ad esempio gli assemblaggi. I sindacati stanno monitorando la situazione.

PLASMON: MOBILITA' http://iltempo.ilsole24ore.com/

È iniziato ieri mattina in Confindustria il confronto tra i vertici della Heinz-Plasmon e i rappresentanti provinciali di Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil per discutere dell'organizzazione del lavoro e della situazione degli organici all'indomani dell'apertura di un procedimento di mobilità per 45 dipendenti dello stabilimento di Latina su un totale di 115 su scala nazionale (interessati, oltre a quello del capoluogo pontino, anche gli stabilimenti di Milano ed Ozzano). Come anticipato, sono 45 i lavoratori pontini interessati dal procedimento di mobilità aperto dalla società il 19 febbraio scorso. Si tratta di volontari o di persone che hanno già maturato i requisiti per la pensione. Non c'è un reparto che è stato particolarmente colpito. Il procedimento in questione, infatti, ha interessato diversi settori: da quelli produttivi a quelli che si occupano del confezionamento, impiegati o addetti ai laboratori. Nei prossimi giorni è previsto un
incontro con le Rsu mentre la società e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali si sono aggiornati al 15 marzo, sempre presso la sede di Confindustria, a Latina. A seguire è in programma, in Assolombarda, un tavolo di confronto con le segreterie nazionali di Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil che già nei giorni scorsi avevano richiesto all'azienda maggiore chiarezza sui progetti futuri. La Plasmon, nata oltre un secolo fa (nel 1902 a Milano con il nome «Sindacato italiano del Plasmon»), ha accompagnato lo svezzamento di gran parte dei bambini italiani ed è entrata a far parte del Gruppo Heintz nel 1963. L'ultimo procedimento di mobilità nello stabilimento Plasmon di Latina, situato sulla Migliara 45, è stato aperto quattro anni fa (2006) e allora aveva interessato 80 dipendenti.

Centro Documentazione e Lotta

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