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IL PANE E LE ROSE - classe capitale e partito
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Di favole, inciuci, Presidenti e finta opposizione.

(6 Marzo 2010)

C'è una favola che è stata veicolata a più non posso, e che è stata fatta propria da ampi settori della sinistra governista italiana e non solo.
Narra di un Presidente Napolitano, difensore ad oltranza della Costituzione e delle regole della democrazia, intento ogni sacrosanto giorno a far rispettare i dettati di una Repubblica nata dalla resistenza.
Insieme a questa favola, tutta una serie di altre storielle, un centrosinistra da votare perchè unico baluardo allo strapotere delle destre Berlusconiane, favorire le aziende per preservare il made in Italy, urge precarizzare il lavoro e privatizzare il più possibile, ingegnare sistemi elettorali maggioritari e escludenti gli antagonismi, partecipare ad azioni di guerra e di massacro e chiamarle "operazioni di pace" e tanto altro ancora.
Una favola e tante storielle, che pian piano hanno cambiato il volto di un Paese Italia, in cui le regole e i diritti ormai son solo un amaro ricordo.
Evidentemente, la favola e le storielle son state create, pensando che i giochi di prestigio siano ormai la regola di una politica bi-partisan in cui pd-pdl la fanno da padroni assoluti ed incontrastati, complice una sinistra governista relegata al ruolo di stampella.
Su di un Colle ormai culturalmente spianato dalle truppe Berlusconiane, non contenti degli inciuci pregressi, ci si è inventati un'altra amara pagina di un libro di storielle che non sembra veder mai fine, anzi.
Si rilancia a più non posso e quindi si firma un'interpretazione che aggira le leggi messe apposta dalla casta pd-pdl, per poter favorire una lista pdl, presentata dopo lo scadere dei termini da loro stessi stabiliti.
E dopo la favola e le storielle ecco apparire la sceneggiata del "protestare" e del chiamarsi fuori dal nuovo gigantesco inciucio, fatto alla luce del sole e con una faccia degna del posteriori che si portano ogni giorno con se.
La sceneggiata vede un Bersani "fuori di se", che protesta per l'evidente inganno, e che vorrebbe capitanare l'opposizione dal basso che pur si intravede a questo nuovo tragico capitolo dell'inciucio all'italiana.
E si vorrebbe far credere che Napolitano ha firmato senza nulla concordare con il pd ed il Bersani stesso.
Quando si dice che a furia di farla franca , ci si crede veramente abili, e senza possibilità di venire smascherati.
E la favola iniziata chiedendo voti utili per sconfiggere Berlusconi, vede un nuovo capitolo delle tante "mosse" che favoriscono il pdl, da parte di uomini che hanno la posizione che hanno, perchè dovevano opporsi alle tante magagne del pdl stesso.
Le favole è risaputo, finiscono sempre bene e quindi Napolitano e Bersani contano anche sul prossimo voto ad un centrosinistra che si dice contrario al centrodestra, e sicuramente è possibile che così vada anche questa volta.
Per opporsi al Berlusconi, si tenta di far votare i migliori alleati del pdl stesso, quel centrosinistra senza cui, il Premier avrebbe tanto, ma tanto da piangere.
A meno che..............questa volta il centrosinistra abbia la lezione che merita, il non voto, ed il Berlusconi, debba piangere lo smascheramento del suo miglior alleato, e la favola potrebbe veder nascere un poco di realtà, il che non guasterebbe di certo.
Lontani dal pd e dal centrosinistra per tornare ad essere credibili, per la sinistra di classe non esiste altra strada possibile.
Ed il non voto, l'unica strategia possibile, per far rimanere Napolitano, D'Alema, e Bersani a bocca aperta, nel loro continuare a tentar di raccontare commedie, storielle, e favole.
Ma da soli, e con il risutato che meritano gli inciucioni, che tanto favoriscono gli aggiratori delle regole e della democrazia.
Scendere nelle strade, manifestare ed autorganizzarsi, e smascherare i falsi dirigenti della sinistra governista................il consiglio del regista inglese Ken Loach, fornitoci a Firenze, l'anno scorso, sa di reale, ed in tempi di favole, urge tenerne in ampio conto.
Perchè la parola fine, venga sostituita da: un altro nuovo inizio.

Enrico Biso

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