">
Posizione: Home > Archivio notizie > Stato e istituzioni (Visualizza la Mappa del sito )
(6 Marzo 2010)
Il vergognoso decreto-truffa varato dal Consiglio dei ministri per riammettere le liste del PdL escluse alle elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio, è la dimostrazione più lampante di come il governo reazionario ed eversivo di Berlusconi non si fa scrupolo di calpestare leggi, diritti e la stessa Costituzione, quando sono in gioco gli interessi dei gruppi dominanti.
Quanto alla “sinistra borghese” è chiaro che si tratta di un'opposizione a chiacchiere, prigioniera degli schemi tipici del legalitarismo piccolo-borghese, incapace di qualunque forma di lotta credibile che metta al centro le masse popolari e la loro mobilitazione.
Di fatto questo imbroglio, frutto della vacuità della democrazia borghese - facilmente piegabile ai più meschini interessi di classe e di casta - è passato sulla base di un accordo politico sottobanco col governo Berlusconi, col consenso esplicito dei vertici istituzionali, a cominciare dalla Presidenza della Repubblica.
La classe operaia, i lavoratori, le donne, i giovani, i pensionati, non possono continuare a lasciarsi ingannare e calpestare da questa “cricca di banditi”, che scaricano la crisi economica sulle loro spalle e portano alla rovina l’Italia per salvaguardare i privilegi di una minoranza di parassiti e di mafiosi.
Di fronte alla degenerazione reazionaria del regime capitalista ed alla farsa elettorale non si deve offrire alcun consenso ai politicanti borghesi delle due coalizioni antioperaie e antipopolari. Dobbiamo delegittimarli e isolarli il più possibile.
Diamo la risposta all’arroganza, all’arbitrio, all’impunità, all’illegalità, alla corruzione del governo Berlusconi e dei suoi complici boicottando le elezioni farsa regionali: esprimiamo la protesta con l’astensione di massa o col voto nullo!
Manifestiamo in piazza la nostra indignazione, partecipiamo allo sciopero generale del 12 marzo che va reso contundente nei contenuti e nelle forme. Difendiamo fino in fondo i nostri interessi senza accettare alcuna tregua elettorale, alcuna “mediazione” e “moderazione” con i truffatori. Costruiamo il fronte unico di tutti i lavoratori che si rifiutano di pagare una crisi di cui non sono responsabili, organizziamo lo sciopero politico di massa per licenziare nelle fabbriche e nelle piazze il governo Berlusconi.
Alla falsa e ipocrita democrazia borghese che, ancora una volta dimostra il suo carattere meramente formale e la sua inconsistenza sostanziale, contrapponiamo i consigli operai e i comitati popolari come organismi di unità e di lotta delle masse sfruttate e oppresse.
L'obiettivo non è l’alternanza fra zuppa e pan bagnato. Occorre aprire con la lotta di massa la strada ad un governo operaio e degli altri lavoratori sfruttati, che si basi sulle organizzazioni dei lavoratori. Un governo che non s’inchini all’altare del profitto, ma sia deciso a porre fine allo sfruttamento, alle ingiustizie e alle violenze di questo sistema moribondo, per edificare un nuovo e superiore ordinamento sociale.
Per questo scopo è indispensabile la lotta politica cosciente ed intransigente da parte del proletariato e dei suoi alleati, condotta grazie al partito comunista. Perciò invitiamo gli elementi più coscienti e combattivi della classe operaia a compiere i passi necessari per ricostruirlo, rompendo decisamente con l’opportunismo e realizzando un’unità politica sempre più stretta con i marxisti-leninisti.
6.3.2010
Piattaforma Comunista
4156