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(8 Marzo 2010)
Il governo si approva per decreto le proprie liste contestate, ignora le decine di altre liste escluse, sigilla il regime dell’arbitrio e dell’ipocrisia che governa la presentazione delle liste elettorali in tutta Italia.
E lo fa con la copertura della Presidenza della Repubblica.
Tutto ciò è vergognoso e inaccettabile. I partiti dominanti fanno tutto da soli: varano leggi elettorali assurde e discriminatorie, violano platealmente le loro stesse leggi, sanano per decreto le proprie violazioni, abbandonano al proprio destino le vittime “minori” delle loro leggi. E per di più gridano che "la democrazia è salva".
E’ troppo.
Come osserva oggi il quotidiano la Repubblica, il Partito Comunista dei Lavoratori è, assieme ai Radicali, la principale vittima di questa legge elettorale e del decreto del governo. Ma non ne facciamo questione di partito. Ne facciamo questione di democrazia e di principio, che per definizione è universale. Per questo impugneremo e contrasteremo il decreto del governo in tutte le sedi, ne denunceremo la stessa incostituzionalità, parteciperemo alla più ampia mobilitazione di piazza e di strada contro il provvedimento di Berlusconi e Napolitano. E rivendicheremo con ancora più forza la cacciata di un governo reazionario che, mentre condona gli evasori e colpisce l’articolo 18, si arroga il diritto all’arbitrio persino in materia elettorale.
Marco Ferrando
(Partito Comunista dei Lavoratori)
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