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Liste per le elezioni regionali

Liste per le elezioni regionali

(5 Marzo 2010) Enzo Apicella
Il governo approva un decreto "salva liste" per permettere al Pdl di presentare la propria lista per la provincia di Roma oltre i termini stabiliti.

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Napolitano è il nostro Facta

(8 Marzo 2010)

Le giustificazioni del Presidente della Repubblica per la sua approvazione a tamburo battente, nella notte, del decreto governativo che sana le irregolarità delle liste PDL e con esso anche eventuali reati penali (nel caso si scoprisse che alcune firme erano false) sono inaccettabili. Feriscono la democrazia ed il diritto dal momento che si accetta che un decreto del governo possa interferire in decisioni della magistratura ordinaria preposta alla verifica della regolarità dello svolgimento delle elezioni e cambiare le carte in tavola facendo diventare nero il bianco e viceversa.

Napolitano dice che lo ha fatto perchè non si possono escludere dal voto gli elettori del PDL in due importanti regioni d'Italia. E' la tesi manipolatrice con la quale la destra ha martellato per giorni l'opinione pubblica italiana. Una tesi ingannatrice e falsa dal momento che il problema non è questo quanto la tutela della integrità delle leggi che regolano lo svolgimento del voto, leggi fondamentali e vitali per l'ordinamento del Paese che possono essere riviste soltanto dal Parlamento e dalle assemblee elettive.

Napolitano avrebbe dovuto pretendere dal Governo e garantire al Paese che ogni decisione relativa alla riammissione delle liste pdl fosse presa con il consenso di tutte le forze politiche e magari con un passaggio parlamentare. Consenso che sarebbe stato possibile dal momento che le forze parlamentari si erano dichiarate disponibili. Bersani, Casini e Di Pietro avevano manifestato disagio per quanto era accaduto per sola ed esclusiva responsabilità del PDL ed a causa delle terribili lotte intestine dei suoi boiardi e si erano più volte offerti alla ricerca di una soluzione che garantisse a tutti il diritto di voto.Berlusconi si sente padrone d'Italia e disprezza l'opposizione che vorrebbe cancellare dalla vita del Paese ed ha rifiutato qualsiasi accordo perchè non vuole svelenire l'atmosfera e non vuole riconoscere alla opposizione la dignità di partecipare magari al semplice aggiustamento di una situazione creata dal suo Partito. Superbia, arroganza, prepotenza quasi un attentato, un vulnus e uno stravolgimento delle regole che dovevano essere difese da Napolitano. Berlusconi ha strumentalizzato la questione delle liste per aumentare la tensione esistente nel Paese, per fare del vittimismo da aggiungere alla sua campagna contro la Magistratura accusata di volerlo perseguitare a tutti i costi.

Napolitano ha incoraggiato l'arroganza di Berlusconi ed assieme a lui ha imposto al Paese una decisione che suona violenta e prevaricatrice e lontanissima dallo spirito e dalla lettera della Costituzione.

La concezione che Napolitano ha del ruolo del Presidente della Repubblica è inaccettabile e più volte ha danneggiato l'Italia offuscandone il suo prestigio nel mondo, prestigio un tempo legato alla sua civiltà giuridica ed alla sua Costituzione che è tra le migliori del mondo, forse addirittura la migliore in senso assoluto.

Ha approvato le leggi imposte dalla destra e spesso votate da un Parlamento imbavagliato dal ricorso sistematico al voto di fiducia ed impossibilitato a correggere, integrare, intervenire per migliorarne i testi. Mi riferisco alle leggi di stampo nazista che discriminano l'erogazione delle pene in ragione della condizione di irregolarità dei migranti e alla persecuzione dei Rom per la quale tre grandi Prefetti della Repubblica hanno dovuto abbandonare il posto a causa della loro fedeltà ai principi della Costituzione.

Non so se ha già firmato la legge approvata dal senato in grande odore di incostituzionalità che sostituisce le tutele che la Costituzione garantisce ai lavoratori con coercizioni ed obblighi, che riduce la scuola dell'obbligo ed il diritto all'istruzione ed introduce nuove forme di uso schiavistico del lavoro come lo staff leasing che aggrava il già grave deterioramento del diritto indotto dalla legge trenta.

Credo che una decisa opposizione a questa legge che di fatto abolisce l'art.18 dovrebbe essere sostenuta da tutte le opposizioni con la stessa sensibilità e la stessa passione con la quale stanno contrastando il decreto delle elezioni.

Nella storia dell'Italia abbiamo avuto un precedente inquietante. Mi riferisco all'atteggiamento di sostanziale complicità con il fascismo tenuto da Luigi Facta che si rifiutò di proclamare lo stato di assedio e consegnò con la complicità di una monarchia meschina l'Italia al fascismo.

La grande maggioranza degli italiani ha finora confidato nel ruolo superpartes del Presidente della Repubblica ed ha accettato i suoi inviti alla moderazione ed alla coesione. Ma ora sappiamo che cosa intende Napolitano per coesione e moderazione. Intende la sottomissione di tutti noi e delle stesse leggi alla violenza livida di un Capo del Governo che è diventato pericoloso per la libertà e la democrazia.

Pietro Ancona

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