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Viva Palestina!

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(6 Maggio 2011) Enzo Apicella
Palestina, accordo tra Hamas e Fatah. Prevede la formazione di un governo tecnico in vista di elezioni entro un anno.

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Costruire una rete di solidarieta' con Euskal Herria e la sinistra abertzale

(6 Luglio 2003)

Questa lettera si rivolge a chi già conosce e simpatizza con la causa basca. Non è necessario dunque che ci dilunghiamo su complesse premesse politiche. Sappiamo della fase durissima che sta vivendo il popolo basco e in special modo la sinistra abertzale, sappiamo dei pericoli di isolamento che la lotta di Euskal Herria corre anche dentro la sinistra.

Lo scopo di questa lettera è semplice: individuare gli assi politici e organizzativi intorno ai quali costruire una struttura nazionale solidale con la sinistra abertzale. Partiamo dalla constatazione che esiste una diffusa simpatia in molti settori di sinistra nei confronti della causa basca, ma che questa simpatia si traduce in iniziative generose, ma spesso estemporanee, poco continuative, per nulla collegate. Abbiamo per di più l'impressione che nella difficoltà a coordinarsi a livello nazionale pesi anche la diversa collocazione politica degli attivisti pro Euskal Herria.

Natura della struttura di solidarietà

Pensiamo sia necessario costruire una rete di singoli attivisti e non un coordinamento di organizzazioni o aree politiche/sociali. Questa scelta ci pare opportuna per evitare che il terreno della solidarietà con Euskal Herria si costituisca in occasione di scontro tra diverse aree politiche, con i vari rappresentanti che si sentirebbero in dovere di difendere gli interessi della propria realtà. La struttura che immaginiamo dovrebbe vedere impegnati attivisti che hanno diversi orientamenti politici generali ma la stessa linea politica su Euskal Herria. Solo a questa condizione l'appartenenza a diverse aree politiche si convertirebbe in un punto di forza: ogni attivista porterebbe nel proprio gruppo le istanze della sinistra abertzale, contribuendo a impegnare l'insieme della sinistra su questo terreno.

Pensiamo ad una struttura che sia costituita da attivisti che condividono la linea tattica e strategica della sinistra abertzale e più precisamente dello spazio politico occupato da Batasuna. Sappiamo che in Italia sostengono la causa basca anche persone partigiane del PNV, o simpatizzanti di IU e di Aralar. Rispettiamo queste posizioni e speriamo di lavorare insieme intorno a iniziative concrete. Ma ciò sarà utile solo se prima uniremo coloro che sono già oggi politicamente omogenei, perché questo significa evitare che all'interno della struttura di solidarietà si finisca per discutere e dividersi su quella che dovrebbe essere la miglior linea che i baschi dovrebbero seguire. Vorremmo riunire coloro che non solo si battono per l'autodeterminazione di Euskal Herria, ma che considerano la sinistra abertzale un esempio da seguire per i popoli oppressi e in generale la sinistra politica.

I compiti di una struttura di solidarietà

Individuiamo nelle seguenti azioni i compiti che questa rete dovrebbe avere:

a) razionalizzare le iniziative di solidarietà. Esempio. Accade normalmente che una certa realtà organizzi una iniziativa chiamando un compagno basco e che questi si faccia un bel viaggio per essere presente una sola serata. Lo stesso per i gruppi musicali. Una struttura nazionale può invece essere in grado di organizzare un "giro" di serate, calendarizzare gli incontri, stimolare le realtà a promuoverli assicurando la presenza di un relatore. Si tratta di ottimizzare le nostre energie e anche quelle dei compagni baschi. La struttura dunque non organizzerebbe nulla in prima persona, ma coordinerebbe e stimolerebbe quelle delle realtà locali.

b) i compagni baschi hanno organizzato innumerevoli brigate di solidarietà verso i popoli in lotta di tutto il mondo. Forse è giunta l'ora che da qui partano "brigate di solidarietà" verso Euskal Herria. Una struttura nazionale può funzionare da interfaccia per coloro che vogliono andare in Euskadi per conoscere sul posto la realtà della lotta per l'autodeterminazione.

c) costituire un punto di riferimento per coloro che si interessano alla causa basca, ma non sanno a chi rivolgersi, magari perché non fanno parte di strutture organizzate

d) produrre materiali con regolarità, in modo che possano essere diffusi nelle iniziative di solidarietà. Verificare la possibilità di far tradurre libri sulla questione basca. Attivare un sito web dalle caratteristiche professionali, aperto, ma dalla chiara definizione politica

e) incoraggiare in ogni area politica della sinistra e dei sindacati la solidarietà nei confronti di Euskal Herria, e nei settori più avanzati quella verso la sinistra abertzale

f) creare ponti di solidarietà "democratica" con il popolo di Euskal Herria, cercando di coinvolgere anche le istituzioni, i rappresentanti istituzionali, ecc.

I passaggi per arrivare a ciò

A questo scopo firmatari di questa lettera, per avere riscontri su questa proposta per la costruzione di una struttura nazionale di solidarietà, invitano tutti gli interessati a confrontarsi Sabato 12 Luglio alle ore 16,00 presso la Casa della Solidarietà “Alexander Dubcek, Via del Fanciullo 6, Casalecchio di Reno, Bologna. Se in quella sede troveremo un accordo politico significativo, potremo costituire "ufficialmente" la struttura di cui abbiamo parlato e della quale avvertiamo.

Giugno 2003

Alciati Marco, Brescia
Amura Salvatore, Pieve Emanuele (MI)
Bianchi Luca, Rimini
Carenini Mattia, Bergamo
Castoldi Vittorio, Bergamo
Cirinesi Michele, Bologna
Comitato Euskadi Bari, Bari
Corsi Michele, Milano
Fracassetti Marco, Bergamo
Giacopuzzi Giovanni, Bolzano
Odorici Marco, Bologna
Pantaleoni Paolo, Rimini

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