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(Senza casa mai più!)

Casa: blocco degli sfratti fino al 31 dicembre 2010. Politiche parziali ed insufficienti

Esclusi dalla sospensiva i nuclei familiari che risultano morosi

(22 Marzo 2010)

In Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge 194/09, cosiddetto "milleproroghe". Sfratti bloccati fino a fine anno, ma non tutte le famiglie in oggettiva difficoltà potranno usufruirne

Il blocco degli sfratti è stato prorogato al 31 dicembre del 2010; la stessa procedura era stata intrapresa dal governo Berlusconi già l'anno precedente, con la proproga fissata al termine del mese di giugno 2009.

La decisione è ormai ufficiale ed in vigore dopo la pubblicazione del Decreto Legge 194/09 in materia di "proroga di termini previsti da disposizioni legislative" (il cosiddetto "decreto milleproroghe") coordinato con legge di conversione n°25 del 26 febbraio 2010 (LINK ISTITUZIONALI) sulla Gazzetta Ufficiale n°48 del 27 febbraio 2010 - Supplemento Ordinario numero 39 (visionabile cliccando QUI).

Con il punto 7-bis dell'articolo 5 (Proroga di termini in materia di infrastrutture e trasporti) del DL 194/09 vengono sancite la nuova scadenza per gli sfratti esecutivi al termine dell'anno in corso e la riduzione dell'autorizzazione di spesa a seguito della prevista riduzione delle entrate nelle casse comunali, valutata in quasi 6 milioni di euro per l'anno 2011.

Con tale provvedimento il governo ha più o meno esplicitamente ammesso le condizioni di grave difficoltà della stragrande maggioranza dei nuclei familiari che hanno casa in affitto, sburgiando clamorosamente sè stessi in merito alle affermazioni sulla "uscita dalla crisi" ed ai "segnali di ripresa economica". Se è indubbio che le quotazioni immobiliari hanno subito flessioni più o meno importanti, altrettanto vero è il fatto che la quota delle locazioni abbia subito una vera e propria impennata in tutta Italia, facendo registrare un aumento di spesa generale del 72% nel periodo che va dal 2001 al 2009, contro il 22% in più delle famiglie con una casa di proprietà.

L'esecutivo resta comunque gravemente inadempiemente sul tema, dato che alla moratoria concessa alle famiglie che hanno acquistato casa accendendo un mutuo non sono seguite politiche equipollenti per chi vive in regime di affitto. La sospensione dei procedimenti di sfratto rischia verosimilmente di restare un atto isolato e reazionario, oltre al quale non si riesce a vedere una seria e voluta continuità di azione in contrasto alle difficoltà economiche di migliaia di famiglie.

Va inoltre detto che la fascia di popolazione interessata dal provvedimento sospensivo è decisamente ristretta ai casi più conclamati di difficoltà: famiglie con reddito lordo inferiore ai 27 mila euro annui includenti over 65, malati terminali e/o con percentuale di invalidità uguale o superiore al 66%, figli a carico; inoltre è escluso, con un principio arbitrario e generico, chi non ha una casa di dimensioni "adeguate" (??) ad ospitare l'intero nucleo familiare. La misura vale per i Capoluoghi di Provincia, per i Comuni che vi confinano e per quelli con una popolazione superiore ai 10 mila abitanti. La morosità non viene accolta per richiedere la sospensione dello sfratto esecutivo, a dimostrazione dell'inettitudine e della mancanza di comprensione del quadro generale da parte del governo.

Detto ciò, risulta evidente come l'azione di governo sia del tutto superficiale e contraria ad un principio di universalità che deve essere applicato su tematiche di questo tipo così impellenti e fondamentali per la tutela e la dignità di ogni singola persona senza distinzione alcuna, con un occhio di riguardo per i più deboli: il governo si ricorda infatti degli anziani e dei diversamente abili, ma scorda la tutela ed i diritti dei minori, sfrattati insieme alle loro famiglie.

Il diritto alla casa è sancito nei principi primari dalla nostra Carta Costituzionale, così tanto vituperata dai nostri governanti da far desiderare ad uno dei Ministri attualmente in carica lo stralcio e la modifica dell'articolo 1, come da lui stesso dichiarato. Il fatto che Renato Brunetta occupi ancora la poltrona di Ministro della Pubblica Amministrazione fa ben capire la linea di pensiero di tutto l'esecutivo ultra-conservatore e neofascista capeggiato da Berlusconi. La casa non è un privilegio, è un diritto fondamentale: finchè lo Stato non lo comprenderà appieno, è più che naturale che lavoratrici e lavoratori passino alle vie di fatto con occupazioni e barricate Resistenti. Tali azioni dunque, dato il quadro generale del nostro Paese, vanno sostenute ed incoraggiate senza se e senza ma.

Mattia Laconca (CUB Pavia)

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