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Liste per le elezioni regionali

Liste per le elezioni regionali

(5 Marzo 2010) Enzo Apicella
Il governo approva un decreto "salva liste" per permettere al Pdl di presentare la propria lista per la provincia di Roma oltre i termini stabiliti.

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Liberali e populisti falliscono contro le destre.

(30 Marzo 2010)

Un risultato elettorale di rafforzamento politico della coalizione di governo nel pieno di un’enorme crisi sociale -caso unico in Europa- misura il fallimento delle opposizioni liberali e delle sinistre ad esse subalterne.

In assenza di una vera opposizione e mobilitazione di classe, le difficoltà del berlusconismo al Nord sono state capitalizzate a destra da un avanzata della Lega, che conquista il Piemonte e allarga i suoi avamposti in centro Italia; parallelamente la catastrofe annunciata dei principali governi borghesi di malaffare del centrosinistra a Sud (Campania e Calabria) -purtroppo sostenuti da tutte le sinistre- ha aperto la strada alla rivincita berlusconiana. L’eccezione della Puglia è essenzialmente determinata dalla divisione interna al campo del centrodestra. Mentre la crescente astensione operaia e popolare, su entrambi i versanti, esprime l’irriconoscibilità dei due poli borghesi agli occhi di ampi settori sociali.

Gli stessi stati maggiori del centrosinistra, che due anni fa col disastro del proprio governo regalarono l’Italia a Berlusconi, oggi mantengono in sella Berlusconi col disastro della propria "opposizione". La miscela di un’opposizione liberale che ammicca a Confindustria, di un populismo giustizialista che fa il megafono della magistratura, di sinistre parolaie subalterne ad entrambi per fame di assessori, non sposta i rapporti di forza con la destra reazionaria. Mobilita l’opinione democratica e ampie fasce di popolo della sinistra, ma non gli strati più profondi della classe operaia, delle masse sfruttate, delle loro ragioni sociali. Privandole di un riferimento indipendente e di un programma di lotta riconoscibile.

Solo una lotta di massa e radicale della classe operaia contro il Governo e il padronato, su un proprio programma unificante, può unire le ragioni sociali e democratiche, incrinare il blocco sociale delle destre, aprire la via di un’alternativa vera. Solo l’unità d’azione delle sinistre politiche e sindacali, attorno ad un polo di classe indipendente, alternativo a centrodestra e centrosinistra, può lavorare a questa svolta.
Il PCL, che escluso da una legge elettorale truffa si è schierato ovunque e sempre contro i due poli, si batterà per questa svolta di autonomia, unità, radicalità del movimento operaio e di tutti i movimenti di lotta.

Partito Comunista dei Lavoratori

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