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(17 Ottobre 2010) Enzo Apicella
Ancora un libro di Giampaolo Pansa: "I vinti non dimenticano".

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(Ora e sempre Resistenza)

Il ministro Gelmini riscrive la storia d’Italia

Cancellate le pagine su fascismo, antifascismo, Resistenza, Liberazione

(6 Aprile 2010)

C'era da aspettarselo che prima o poi il ministro della pubblica (d)istruzione avrebbe attaccato direttamente la Resistenza.

Così, nei nuovi programmi di storia (in vigore dal prossimo anno scolastico) non si parlerà di fascismo, antifascismo, Resistenza partigiana, Liberazione.

La motivazione addotta è tanto ridicola quanto falsa. Questa decisione servirebbe ad avere più tempo per studiare il Novecento: il periodo del fascismo, infatti, per la signora Gelmini non va dal 1920-1922 al 1943-1945, ma appartiene all’alto Medioevo!!!

Si stravolgono i programmi di storia, per tenere gli studenti nell’ignoranza e ingannarci tutti sulle politiche di questo governo, politiche che si ispirano al fascismo e alla sua cancellazione di ogni libertà e di ogni giustizia sociale.

Contemporaneamente, si attacca la Costituzione perché fondata sull’antifascismo e sulla Resistenza e sul significato di liberazione sociale e politica di cui sono portatori.

Al tempo stesso, adesso in modo strisciante e domani in modo aperto e plateale, si intende marciare verso la glorificazione di un personaggio come Mussolini e del suo regime fascista alleato del fascismo giapponese e del nazismo tedesco, coi quali ha condiviso e perpetrato l’assassinio di decine di milioni di esseri umani in Europa, Africa e Asia, la distruzione di interi Paesi, la soppressione di ogni libertà, l’abbattimento della democrazia e della convivenza civile.

La riscrittura della storia, già diffusa dai mezzi d’informazione asserviti al capo del governo, adesso arriva alle scuole, dove il ministro Gelmini ha già licenziato decine di migliaia di dipendenti fra docenti e non-docenti e dove un altro ministro, Sacconi, quello del lavoro, sta riducendo di un anno l'obbligo scolastico (con conseguente soppressione di corsi e di posti di lavoro), per mandare a lavorare come apprendisti ragazzi e ragazze di 15 anni con paghe di miseria e con garanzia zero di stabilità lavorativa (altre centinaia di migliaia di giovani condannati all’ignoranza e alla piaga del lavoro precario).

Manipolazione dei programmi scolastici; distruzione della conoscenza e della consapevolezza della storia recente, come retroterra della formazione civile delle nuove generazioni; indottrinamento e lavaggio del cervello degli studenti; trasformazione dei carnefici in eroi e -perché no?- in vittime.

Carnefici che rispondono alle identità di Mussolini; dei gerarchi nazionali e locali del fascismo; degli squadristi assassini di centinaia di antifascisti; dei magistrati che ne condannarono migliaia alla galera più feroce; degli ufficiali che ordinarono stragi di centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini in Africa, in Jugoslavia, in Grecia, in Albania; dei miliziani delle SS italiane e delle altre formazioni armate fasciste che, insieme alle truppe naziste, assassinarono in Italia decine di migliaia di partigiani e di cittadini inermi; di tutti i fascisti di varia responsabilità istituzionale che perseguitarono i cittadini italiani di origine ebraica, mandandone migliaia alla morte nei campi di sterminio con annessi forni crematori …
È anche a partire dalla scuola che questo governo intende spianarsi la strada per ridurci nella condizione di sudditi, cancellando Costituzione e ogni altra garanzia democratica e sostituendole con un ordinamento giuridico di tipo liberticida.

Non è il caso che il mondo della scuola , a partire da questo 25 Aprile 2010 (a 65 anni dalla Liberazione dal fascismo, conquistata dalla guerriglia partigiana nel 1945), si attivi, insieme agli altri contesti sociali, per costruire un’opposizione al ritorno alla barbarie?

Coordinamenti Antifascisti Antirazzisti di Pisa e della Valdera

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