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25 Aprile

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(25 Aprile 2010) Enzo Apicella

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(Ora e sempre Resistenza)

Per un 25 aprile 2010 di resistenza antifascista

(6 Aprile 2010)

Antifascismo oggi, perché è fascismo ciò che viene negato e imposto ai lavoratori.
Antifascismo per respingere il cosiddetto “collegato lavoro” (l'ultima legge-capestro del ministro del lavoro, Sacconi, contro i diritti dei lavoratori), per salvaguardare lo Statuto dei lavoratori e il diritto di sciopero, per rilanciare il potere di contrattazione e la dinamica salariale, per non farsi calpestare sul posto di lavoro dalla gerarchia aziendale.

Antifascismo oggi, perché razzismo e xenofobia sono ancora qui, a imbarbarire la società, come ai tempi del fascismo.
Perché i CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione dei migranti) sono autentici lager che il ministro di polizia, Maroni, ha istituito, ispirandosi ai campi di concentramento in periodo fascista.
Perché leggi come il “pacchetto sicurezza”, che ancora il ministro Maroni ha voluto, perseguitano i migranti, come le leggi razziali nel 1938 perseguitarono gli ebrei.

Antifascismo oggi, perché è il più valido presidio della democrazia attaccata ogni giorno dal governo, dalle sue “forze dell’ordine” e dalle squadre fasciste in continua caccia ai migranti, agli studenti di sinistra, ai democratici.

Antifascismo oggi, per difendere l’istruzione pubblica attaccata dai tagli di personale decisi dal ministro Gelmini (cancellate decine di migliaia di posti di lavoro per docenti e non-docenti), dalla controriforma dei programmi scolastici, dalla cancellazione dello studio del fascismo, dell’antifascismo, della Resistenza partigiana, della Liberazione del 25 aprile 1945.

Antifascismo oggi, per impedire che la militarizzazione in atto nella società perseguìta dal ministro della difesa, La Russa (uno che non fa misteri della sua “fede” fascista), cancelli i residui spazi di libertà e di aggregazione sociale, culturale, politica, sindacale.

Antifascismo oggi, per contrastare con la controinformazione la falsificazione sistematica della realtà, praticata dalla stragrande maggioranza dei mezzi di “informazione”, soprattutto da quelli televisivi, agli ordini del capo del governo, che ne è proprietario o li controlla con uomini al suo totale servizio.

Antifascismo, oggi e sempre, per attualizzare il significato della Resistenza, senza cui non ci sarebbe stata alcuna Liberazione dal fascismo, dalla guerra, dalla barbarie: non ci sarebbe stato il passaggio alla democrazia, né spiraglio alcuno per la costruzione del futuro.

Coordinamenti Antifascisti Antirazzisti di Pisa e della Valdera

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