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Emergenza ceneri...

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(17 Aprile 2010) Enzo Apicella
La nuvola di ceneri del vulcano Eyjafjallajokull arriva sull'Italia. A Roma manifestazione in solidarietà a Emergency

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Sabato 17 aprile tutti a Piazza Navona per Emergency

Contro la congiura di guerra orchestrata dalla Nato e dal governo Karzai in Afghanistan con la complicità del governo italiano.

(14 Aprile 2010)

L’attacco pianificato contro Emergency è un palese tentativo delle potenze occidentali occupanti di screditare, rendere inoffensivo, impedire di operare ad un testimone diretto dei massacri e delle stragi generati dalla guerra condotta dalla coalizione bellica a guida USA contro gli afgani.

Il blitz , l’arresto dei medici e degli operatori con accuse assurde, e l’occupazione della struttura ospedaliera a Lashkar Gah avviene a due mesi dall’inizio dell’operazione “Moshtarak” – la più grande dall’invasione del 2001. Un’offensiva militare condotta da 15.000 militari Isaf insieme a forze dell’esercito del governo afgano, a Marjah nel sud dell’Afghanistan. Fin dai primi giorni dell’azione di guerra trapelano notizie di profughi fuggiti dai bombardamenti e di morti tra i civili.

Emergency denuncia il ruolo delle truppe statunitensi che impediscono alla Croce Rossa l’evacuazione e il soccorso dei civili feriti a Marjah attraverso il corridoio umanitario, e parlano di crimini di guerra riferendosi al recente premio Nobel per la pace Obama.

All’improvviso e a sorpresa alla fine di marzo il presidente degli Stati Uniti arriva a Kabul per ascoltare dal generale McChrystal un “rapporto sul campo” sull’andamento del conflitto e per ringraziare le truppe per il lavoro svolto, sicuro- afferma Obama – di chiudere con successo la missione militare.

Quindici giorni dopo c’è l’attacco ad Emergency. Sicuramente una coincidenza.

Il ministro degli Esteri Frattini e quello alla Difesa – o meglio alla guerra – la Russa, tacciono come sempre, e Gino Strada rincara la dose - giustamente – chiamando delinquenti politici i parlamentari italiani che votano il rifinanziamento della missione militare e che non vedono la strage di civili in corso.
GLI STESSI POLITICI CHE DA TRE ANNI LASCIANO 90 PROFUGHI AFGANI NELLE "BUCHE" DELLA PERIFERIA ROMANA, SENZA QUELLA ASSISTENZA MINIMA DOVUTA LORO IN BASE AL DIRITTO UMANITARIO INTERNAZIONALE. Nessuna pietà nè soldi per chi è fortunosamente scampato dalle bombe e dagli eserciti della NATO.

Quello che è certo è che gli orrori della guerra – che la Nato e gli Usa non potranno mai vincere militarmente – non vanno nè visti nè raccontati. Invece è proprio questo che bisogna continuare a fare per inceppare la macchina bellica, le sue bugie, le mistificazioni e i suoi silenzi omertosi.

VIA DALL’AFGHANISTAN, RITIRO DELLE TRUPPE, SOLIDARIETA'ED ASSISTENZA AI PROFUGHI DI GUERRA.

Rete nazionale Disarmiamoli

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