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Playtex, a Pomezia il gruppo minaccia la chiusura.

(19 Aprile 2010)

Nonostante la crisi e i problemi del settore tessile, l’annuncio del Gruppo DBA, di cui fa parte anche la Playtex, di chiudere lo storico stabilimento di Pomezia è giunto come un fulmine a ciel sereno, inaspettato per i sindacati e per i 122 lavoratori occupati a Pomezia. Dopo lo sciopero dei giorni scorsi e la mobilitazione di lavoratori e sindacato, l’azienda ha per il momento bloccato la procedura e convocato un tavolo nazionale, previsto per il 30 aprile. In questa occasione l’azienda dovrà spiegare il perché di questo drammatico annuncio, illustrare il piano industriale e perché intenda chiudere l’unico stabilimento del centro-sud. Per Pino Cappucci, segretario generale della CdLT-Cgil Pomezia-Castelli e Roberto Gargiullo, segretario della Filctem territoriale, si tratta di "una proposta inaccettabile. Il Piano industriale paventato dai dirigenti del Gruppo", affermano in una nota, "è fumoso e inadeguato all'importanza e al valore che lo stabilimento Playtex ha in questo territorio. Noi ci attiveremo in ogni modo a difesa dello stabilimento e dei posti di lavoro, coinvolgendo la Regione, il Ministero e tutti i soggetti in grado di fermare la chiusura”. Pomezia, conclude Cappucci, “non può subire questo ulteriore dramma occupazionale, e come sindacato faremo di tutto per scongiuralo". Ora si attendono con ansia gli sviluppi del tavolo nazionale, certo non sarà accettabile da sindacati e lavoratori che la ristrutturazione del Gruppo DBA passi solo ed esclusivamente attraverso la chiusura dell’ stabilimento di Pomezia, nel quale, lo ripetiamo, sono occupati 122 lavoratori, tra cui molte donne e tutti giovani, cioè lontani da ipotesi di ammortizzatori sociali in grado di accompagnarli alla pensione. Intanto i lavoratori della Playtex hanno avuto la solidarietà dei Comuni di Pomezia e Ardea, il cui tessuto sociale e occupazione verrebbe gravemente colpito dalla eventuale chiusura.

19-4-10

Alessandra Valentini
(DirittiDistorti)

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