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(8 Febbraio 2011) Enzo Apicella
4 bambini Rom muoiono nell'incendio della loro roulotte causato forse da una stufetta

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(La tolleranza zero)

Una mattina di ordinaria persecuzione contro cittadini immigrati a Pontedera

(20 Aprile 2010)

Alle 6 di mattina di giovedì 15 aprile in un condominio in zona stazione a Pontedera 4 carabinieri e 3 vigili urbani entrano in casa di una famiglia di senegalesi per dei controlli.

L'amministratore del condominio, sollecitato dagli inquilini del palazzo, aveva richiesto l'intervento delle forze dell'ordine per una perdita d'acqua dal bagno dell'abitazione dei Senegalesi, e perché - a giudizio degli altri abitanti dello stabile - erano troppo numerosi.

Dopo un veloce controllo alle ore 6:15 le forze dell'ordine ripartono portando in caserma otto ragazzi, sette dei quali avevano in corso la pratica di emersione per colf e badanti. In caserma i ragazzi vengono fotografati, gli vengono prese le impronte e controllate le generalità.
Quattro di loro che non avevano decreti di espulsione a loro carico vengono rilasciati
verso le 12,30 con un ordine di comparizione in questura a Pisa per ulteriori accertamenti. Nel pomeriggio, alla spicciolata, ne vengono rilasciati altri tre che avevano a loro carico uno o più decreti di espulsione, due, che hanno la regolarizzazione in corso, con l'ordine di presentarsi alla questura di Pisa per accertamenti, il terzo che era sprovvisto di documenti, con un secondo decreto prefettizio di espulsione. L'ultima persona, portata in tribunale a Pisa la mattina successiva per un processo per direttissima, è stata condannata per art 14 comma 5 (non ottemperanza al foglio di via) a 5 mesi con sospensione della pena. Dovrà lasciare l'Italia entro 5 giorni e al tempo stesso recarsi il 26 aprile in questura per l'accertamento della sua posizione in rapporto al permesso di soggiorno.

Il motivo scatenante che ha portato a questa operazione di polizia era ovviamente risolvibile con un semplice colloquio tra condomini.
Ci chiediamo allora perché forze dell’ordine e comando dei VV.UU. locali coadiuvino in questo modo l’ottusità di vicini di casa evidentemente intolleranti.
Domanda retorica, dato che lo stillicidio quotidiano di persecuzioni, vessazioni e minacce contro cittadini migranti caratterizza oramai la gestione della cosa pubblica in tutti gli ambiti di relazione sociale: lavoro, scuola, asili, ospedali, trasporti.

La vita di centinaia di migliaia di migranti, per la maggioranza lavoratori supersfruttati e con meno diritti degli autoctoni, è legata un filo.
Basta una perdita d’acqua per ritrovarsi in una caserma dei carabinieri o in un CIE.
Il senegalese che in questa operazione di polizia ha ricevuto un decreto di espulsione non è stato internato solo per mancanza di un Centro di questo tipo nella nostra Regione, come recita il rapporto.

La nuova Giunta di centro sinistra in Regione Toscana aiuterà le forze di polizia a risolvere questa “carenza di spazi” per “migranti di troppo” aprendo un CIE anche in Toscana, come si evince dal suo programma elettorale?

Sportello Immigrati RdB Pisa

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