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La triade della destra

(23 Aprile 2010)

Ci sono 3 distinti partiti di destra oggi in Italia, di cui oggi si vede con più chiarezza la fisionomia, che sono al governo non per un fine comune, ma per tentare di esercitare una propria egemonia in perenne concorrenza tra loro.
Finalmente i nodi sono venuti al pettine e non sarebbe difficile, se vivessimo in una democrazia matura, riconoscere che questi tre partiti di destra hanno strategie profondamente divergenti che spero di riassumere con chiarezza:

- La Lega Nord. E’ una organizzazione eversiva che non si sente italiana, vuole la secessione di fatto con il federalismo fiscale, mette insieme poveri e ricchi, padroni e operai, protesta contro gli immigrati ma gli imprenditori leghisti sono quelli che ne hanno assunto la maggior parte, sono xenofobi e razzisti, ma gli schiavi gli servono. Sono cementati dal sogno di una Padania indipendente, ricca e autonoma.

- Fini e gli ex di AN, quali rappresentanti di una destra nazionalista, legalitaria, costituzionale, europea, moderna. Non hanno nulla in comune con la Lega Nord e 15 anni di alleanza di governo non hanno fatto che acuire questa incompatibilità, soprattutto dopo la sciocchezza di Fini di sciogliere AN nel partito della libertà che si è rivelata una annessione.
Infatti, tutti gli ex di AN in poco tempo, soprattutto quelli a cui è stato dato un po’ di potere, sono diventati berlusconiani e Fini è rimasto un generale senza truppe, che non viene nemmeno più consultato come cofondatore del PDL.
Dentro il PDL non ha più futuro, le truppe minzolinate lo distruggeranno, ma lo spazio politico in Italia per una destra costituzionale, nazionalista, legalitaria, pulita c’è e deve essere occupato.

- Berlusconi e il suo PDL sono un contenitore che raccatta di tutto, dalla Santanchè a Dini, dalla Mussolini alla figlia di Craxi, fino agli ex-democristiani ed agli ex-socialisti. Partito che assomiglia in modo impressionante alla vecchia DC, tenuto insieme, invece che dalle correnti,da un capo assoluto che ha il potere di annullare qualunque opposizione con l’asfissiante controllo di giornali, televisioni e di due reti RAI. Di democratico in questo partito non vi è nulla, e ha gettato alle ortiche ogni credibilità occupandosi per anni di promulgare leggi ad personam ad uso e consumo del solo Berlusconi.
Nessuno dei miracoli promessi è stato fatto, è emerso solo il “berlusconismo” che finirà con il suo protagonista e lascerà solo macerie dopo la deflagrazione delle sue mille componenti.

Se gli italiani di destra fossero onesti e lungimiranti dovrebbero premiare elettoralmente soltanto Fini, perché sia la Lega che il cesarismo del Cavaliere ci aprono un futuro denso di pericoli e di tensioni.
Ma il popolo di “poeti, santi, navigatori…” oggi mi sembra un popolo di mafiosi, corruttori, inquinatori, falsi cristiani, adoratori del dio denaro, puttanieri, razzisti, che si rispecchia nel suo presidente del consiglio e lo rivoterà, su cui cala la paterna benedizione del Vaticano.

Paolo De Gregorio

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