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BP Louisiane blues

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(2 Giugno 2010) Enzo Apicella
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28 aprile: giornata mondiale vittime dell’amianto

(28 Aprile 2010)

Durante Forum Mondiale sull’Amianto, su proposta dell’Associazione Brasiliana degli Esposti all’Amianto (Abrea), al seguito della Mundial Social Forum del 2004 a Porto Alegre e della Conferenza Europea sull’Amianto svoltasi a Bruxelles nel settembre 2005, si è stabilito il 28 aprile di ogni anno, quale giorno in cui celebrare la giornata mondiale delle vittime dell’amianto.

Lo scopo dell’iniziativa è quello di far conoscere all’opinione pubblica mondiale la catastrofe sanitaria ed ambientale che l’utilizzo di questo minerale ha prodotto e ancora produce. Ogni cinque minuti, una persona nel mondo muore a causa dell’amianto, per un totale di circa 1.300.000 decessi anno; .ciò nonostante nel mondo si continua ad estrarre, produrre e impiegare amianto, e questo grazie a paesi come: Cina, Russia, Canada, Brasile ecc…. che dietro al consenso delle multinazionali e dei governi, proseguono indisturbati le loro attività.

In Italia, seppur tardivamente, l’amianto è stato messo al bando nel 1992, un divieto reso operativo anche per il resto d’ Europa a partire dal 1° gennaio 2009. Ma questo ancora non basta. Nel nostro paese ci sono ancorasi 32 milioni di tonnellate di amianto disseminato sul territorio (di cui 8 milioni di amianto puro) che assommate alle numerose quantità di pietre verdi, ancora estratte e lavorate, raggiungono una quantità di 100 milioni di Tonnellate.

4000 morti e migliaia di malati, questo il bilancio che ogni anno contiamo nel nostro paese, una vera ecatombe che, a detta degli esperti, rivelerà il suo picco massimo attorno al 2015 – 2020.

Detto questo e facendo nostra la battaglia che le associazioni e i comitati, stanno da anni conducendo contro l’amianto, riteniamo doveroso ed impellente lanciare un appello alle istituzioni, affinché si proceda alla riconsiderazione del problema in tutti i suoi aspetti.

Per questo, di comune accordo con l’Associazione Italiana Esposti Amianto (Aiea), con spirito propositivo, Chiediamo:

Un impegno da parte del Consiglio Provinciale, affinché sia ricordato il sacrificio di molti lavoratori che in nome del profitto e per la mancata di tutele, si sono ammalati e sono deceduti a causa dell’amianto;
la realizzazione di iniziative concrete sul territorio (es: maggiori controlli per la verifica della presenza di amianto ormai deteriorato – Eternit - ancora presente negli ambienti di vita e di lavoro);
Un sostegno politico per l’approvazione del disegno di legge AS 23 (Casson e altri), depositato proprio nel 28 aprile 2006 con il sostegno di ben 24.000 firme di cittadini ed esposti che hanno chiesto l’accelerazione dell’iter, affinché sia attuato un aggiornamento della normativa in vigore;
la realizzazione di progetti di bonifica per l’eliminazione dell’amianto in tutti gli edifici di uso collettivo e pubblico, quali ad esempio. scuole, ospedali, uffici, ecc.;
la diffusione di una maggiore percezione del rischio amianto nella popolazione attraverso la difusione di opuscoli informativi;
la richiesta, da parte dei diversi livelli istituzionali, alla giunta della Regione per: l’aggiornamento del Piano Regionale Amianto, come previsto dalla L. 257/’92, che consideri tutti gli aspetti sanitari e ambientali, nonché l’organizzazione della Conferenza Regionale Amianto con cadenza annuale;
il completamento della mappatura amianto sul territorio regionale e la conseguente bonifica dei siti contaminati da amianto nelle Province interessate;
la predisposizione di un tavolo per giungere alla definizione di un Protocollo d’Intesa tra Comuni, Provincia e Regione, per favorire tale processo, garantendo un percorso democratico e partecipato attraverso scelte condivise sia con le associazioni degli esposti che con le organizzazioni sindacali per le ovvie implicazioni che la materia comporta per i vari settori produttivi;
la realizzazione di Sportelli Informativi Amianto in ciascuna Provincia e/o Comune, con il supporto delle Associazioni degli esposti, del C.O.R., da localizzarsi in modo particolare nei siti a maggior rischio ambientale ed epidemiologico, come ad esempio ex aree industriali, o là dove sono stati rilevati dall’ I.S.S. i maggiori casi di malattie asbesto – correlate.

Con questo invito, anche la nostra associazione vuole rendersi partecipe di un percorso di ricostruzione, denuncia e solidarietà, in favore degli esposti, dei tanti deceduti e delle loro care famiglie.

Larderello li 28 aprile 2010

Comitato Amianto e Geotermia Alta Val di Cecina
Associazione Italiana Esposti Amianto sez. Larderello

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