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Salvate la Sanità

Salvate la Sanità

(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
Secondo Monti il sistema sanitario nazionale è a rischio se non si trovano nuove risorse

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A proposito dello sfruttamento degli Operatori Socio Sanitari

(2 Maggio 2010)

COBAS Sanità chiede da anni l’applicazione ed il rispetto del Testo Unico sulla Sicurezza nei servizi sanitari e ritiene gravissimo che ancora oggi l’Asl 12 continui a non riconoscere rischi e disagi lavorativi per i propri dipendenti.

Ci risulta che la Procura di Venezia stia svolgendo accertamenti sul mancato adeguamento delle norme di sicurezza nei locali del Centro semiresidenziale per disabili gravi di S. Alvise a Venezia.

Rammentiamo che questa Organizzazione Sindacale aveva già in passato chiesto alla Asl 12 Veneziana di provvedere alla messa a norma della struttura di S. Alvise - al fine di garantire la sicurezza e l’incolumità di utenti e lavoratori - senza però ricevere alcuna risposta.

Questo sindacato aveva inoltre ripetutamente segnalato che gli Operatori Socio Sanitari non potevano essere caricati dei compiti, di certo non appropriati al loro profilo professionale, della somministrazione ai disabili delle terapie farmacologiche, mancando nell’organico del Centro la figura dell’Infermiere Professionale.

Ci chiediamo come mai SOLO ORA - in data 27 aprile 2010 e con le indagini in corso - i sindacati “maggiormente rappresentativi” e firmatari dei nostri sempre più peggiorativi contratti di lavoro – corrino ad esprimere “perplessità” alla direzione della Asl 12 ed al Presidente del Collegio IPASVI, sulle disposizioni aziendali in vigore che garantiscono “la sorveglianza dell’assunzione della terapia farmacologia per un unico giorno della settimana da parte del personale del Servizio di Assistenza Domiciliare Infermieristica”.

Confidiamo pertanto che l’intervento della Magistratura - oltre ad individuare responsabilità di chi, non provvedendo alle previste misure di sicurezza e protezione, continua ad esporre a rischi la vita di utenti e lavoratori - possa contribuire anche a risolvere il problema dell’ingiusto e anomalo carico di lavoro delegato agli Operatori Socio Sanitari del Centro di S. Alvise per disabili di Venezia.

1 maggio 2010

COBAS Sanità Venezia

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