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Erre moscia

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(25 Aprile 2010) Enzo Apicella

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    Giovinezza DEL Potere.

    Comunicato dell'assemblea antifascista tenutasi alla Sapienza il 27 aprile.

    (2 Maggio 2010)

    Dall'Università la Sapienza di Roma, un segnale di mobilitazione antifascista in vista della iniziativa del Blocco Studentesco del 7 maggio.

    Le scuole e le università sono spazi di condivisione, di ricerca e di conoscenza, di crescita critica e collettiva in cui non possono avere spazio il razzismo, la xenofobia, la cultura dell’intolleranza, del sopruso e dell’intimidazione; pratiche e stile quotidiani dei sedicenti “fascisti del terzo millennio”.

    Per questo ieri alla Sapienza una gremita assemblea di studenti, precari e dottorandi che ogni giorno abitano facoltà, dipartimenti e istituti ha preso parola di fronte al rischio di vedere sfilare per le strade di Roma chi identifica la propria “militanza politica” nelle aggressioni ripetute, nella pratica continua della violenza e della prevaricazione. Adesso più che mai c’è la necessità di reagire con una presa di parola pubblica e collettiva per smascherare e isolare con forza una volta per tutte i neofascisti e chiarire la loro irriducibile estraneità al mondo della formazione.

    Neofascisti che oggi tristemente agiscono protetti e garantiti dalle forze di governo e da schegge sempre meno isolate all’interno dei gruppi di maggioranza in comune, ora alla regione, e non meno in parlamento. Legittimati e “riabilitati”dalla Gelmini che non disdegna di incontrarne esponenti se pur impegnata nel faticoso progetto di smantellamento definitivo dell’università italiana. Scortati e coperti dalla polizia e a volte dal silenzio delle istituzioni accademiche, come avvenuto con le gravissime dichiarazioni dei rettori di Tor Vergata e Roma3.

    Al “blocco studentesco” compagine giovanilistica della nota Casapound piace dipingersi come “espressione del giovane” o – per meglio dire rispettando la ben poco innovativa retorica nostalgica – della giovinezza. Eppure sembra sempre più evidente che il “blocco” lo tentino rispetto alle voglia di trasformazione, alla spinta nuova e realmente democratica che attraversa il movimento studentesco. Non troviamo nulla di inedito nella ricomparsa sistematica delle aggressioni fasciste- come accaduto a Piazza Navona un anno fa - proprio nei giorni in cui la Gelmini propone la nuova e devastante riforma contro la quale già migliaia di ricercatori si stanno mobilitando, proprio quando insomma ai piani alti devono togliere le castagne dal fuoco.

    Al “blocco studentesco” piace definirsi come il nuovo contro il vecchio. Eppure nel loro simbolo preso in prestito da quello della British Union of Fascists non vediamo proprio nulla di giovane ma piuttosto uno sbiadito revival di nazismo anni 30’. Nella semplicità e nella velocità con cui hanno ottenuto un’incontro al Viminale dal ministro Maroni non ritroviamo nessuna intraprendenza futurista ma la classica contiguità tra violenza e amministrazione del potere.

    Il “blocco studentesco” proprio lo stesso che ha sfilato alla manifestazione nazionale del Pdl lo scorso 20 marzo e che ha fatto campagna elettorale per la Polverini ora sta per cimentarsi in un’altra impresa di ardito burocratismo: candidarsi al CNSU, organo illegittimo di consulenza del Ministero.
    In vista di queste “elezioni” sta organizzando a Roma, per il 7 maggio, la sua sfilata di campagna elettorale: prendiamo parola e costruiamo una mobilitazione democratica e antifascista per affrontare questa emergenza, per rigettare le recrudescenze contemporanee di un fascismo datato, insieme all’Anpi e alle forze democratiche che si impegneranno in tutti i modi contro la tetra eventualità di una marcetta su Roma.

    Il 7 noi ci mobiliteremo, nelle scuole e nelle università per iniziare una campagna che smascheri il Blocco studentesco, che sveli il loro vero volto: quello di un’organizzazione di estrema destra, che si rifà esplicitamente al fascismo, al razzismo e all’intolleranza, che non ha nulla di ribelle perché sa di quel“ribellismo” novecentesco e squadrista.

    Vogliamo che le scuole e università siano libere, tanto dai tagli e dall’attacco della Gelmini, quanto dalla presenza e dallo squadrismo di questa "giovinezza DEL potere". La democrazia è una pratica quotidiana e collettiva!

    Studenti medi e Universitari.

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