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    Diliberto vuole tornare a vincere.....poveri noi.

    (3 Maggio 2010)

    E’ con un’intervista pubblicata su il quotidiano L’Unità, che il segretario del pdci Oliviero Diliberto chiarisce senza infingimenti tattici, il prossimo corso che il suo partito inserito nella federazione della sinistra, intende perseguirehttp://digilander.libero.it/assemblea.no/diliberto_unita.pdf. L’obiettivo dichiarato è il tornare a vincere, e per poterlo fare apre al pd di Bersani e si dichiara pronto a convergere anche alle future elezioni politiche con l’udc di Casini, partito che nella regione Lazio ha sostenuto la candidata del pdl Polverini (casuale?).

    Al segretario del pd Bersani conferisce l’aver sconfitto le posizioni che portavano il pd a correre da solo alle elezioni, e la capacità di dare nuova linfa al centrosinistra con i contenuti(???). Intervista che ha il merito di aver portato alla luce gli intendimenti politici futuri di chi ancor oggi si dice riferimento per il popolo comunista. Senza aver fatto nemmeno un congresso, senza la minima discussione di bilancio del fino ad oggi,, ma con sicurezze di percorso, che si danno per uniche possibili.

    Un’intervista che apre la stagione politica di quella che si può definire una "unione" allargata anche ai democristiani dichiarati di Casini. Nel contempo Diliberto afferma di non poter allargare la "nuova unione" anche a Fini, ma solo perchè dichiaratamente di destra e per non indebolire la sua battaglia (sic). Nessuna autocritica sul passato governista che ha portato la sinistra nel suo insieme, ai minimi storici. Nessun bilancio critico del già visto , nessun mettere in discussione atti politici che han visto all’opera: precarietà nel lavoro , privatizzazioni , sostegni a missioni di guerra, restrizione di diritti nel mondo del lavoro e dei sindacati, nessuna apertura a diritti civili, attacco ai lavoratori immigrati e costruzione di cpt poi diventati cie, rapine del territorio (tav, basi usa,discariche, inceneritori, ecc ecc).

    Un Diliberto sempiterno che si prepara al ballo a cui chiamano banche e confindustria preoccupate come non mai,di far pagare i costi della crisi dell’economia capitalista ai lavoratori tutti, ed ai settori popolari. Beh, evidentemente, le politiche di svendita degli arcobalenisti son talmente tanto ben riuscite sotto i governi Prodi, che anche nella nuova situazione economica si può riproporle senza batter nemmeno un ciglio. L’alternativa di società anche solo usata come citazione, viene relegata in soffitta, e si ritorna in pista con un chiodo fisso , VINCERE ! Il pd, incassa la nuova dichiarazione d’amor d’intenti, e sa di poter contare su servitori politici granitici nel loro essere stampelle dell’esistente.

    Ampi settori preferiscono annullare la scheda o non votare? No problem. Altri preferiscono votare idv o liste Grilline? No problem. Il tutto, sembra restare indifferente al responsabile nazionale del pdci, quisquilie che non possono mettere in discussione i sogni di" nuove vittorie". L’opposizione sociale evidentemente poco lo interessa. Una commedia che vede il tentativo di scopiazzare Il Vendola nell’essere il più interni possibili al centrosinistra e soprattutto, i più affidabili. Si crede di esser passati personalmente indenni nella tormenta degli ultimi anni, e di aver ancora forti le proprie figure dirigenzial-politiche e che non ci sia nessun minimo problema di credibilità verso le proprie basi ,comunque di molto assottigliate nel tempo ( casuale?). Il futuro come brutta copia del passato, ma comunque sia unico futuro possibile, o almeno, unico futuro immaginato da quel che resta della dirigenza della sinistra governista.

    In barba ad autoconvocati e minoranze interne ed innumerevoli divisioni , forti del richiamarsi alla democrazia pur scavalcando le pratiche di percorso democratiche ( congressi ed organismi interni diventati optional ), tutti protesi al ritrovare un piccolo posto su cui accomodarsi per risolvere i propri inesauribili piccoli appetiti di burocrati per l’eternità. La logica del menopeggio vede nella pratica e nei progetti della sinistra di governo un nuovo corso, porta diritti al non aver domani, ma al Diliberto questo poco importa. Lui corre per vincere, mica può nello stesso tempo farsi pure le domande, figurarsi il cercare le risposte, roba di altri tempi, vorrebbe dire il tornare a far politica, e questo è non proponibile a chi vuol fare solo una bella carriera da professionista della politica-politicante. Per favore non disturbate il manovratore, altrimenti non riesce neppure a concentrarsi e va a finire che si ricorda che sta ancora parlando a nome dei comunisti.

    Gli sarebbe fatale........anno di crisi economica 2010? Per lui , i "nuovi Prodi" son sempre la risposta......poveri noi. Urge il salvarsi e alla svelta pure. Pena definitiva, assicurata estizione, e non solo dal parlamento, ma dai luoghi di conflitto e di lotta. Necessita un nuovo percorso concretamente comunista ed anticapitalista attorno al quale chiamare a raccolta: autorganizzazione, partecipazione, lotta di classe ed indipendenza dei comunisti dal pd. E solo allora il ricercare di ottenere la credibilità perduta.

    Il menopeggio ha ormai il fiato corto, anzi, ansima a più non posso.

    Enrico Biso

    Fonte

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