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Bologna: Frenata su Cofferati - il Prc chiede garanzie politiche

Rifondazione non è disposta a rilasciare «cambiali in bianco» al candidato sindaco e chiede una trattativa sul programma

(28 Giugno 2003)

E' praticamente certo che alla fine l'appoggio al candidato Cofferati ci sarà.
Ma almeno per il momento Rifondazione comunista di Bologna fa un passo indietro e chiede al cinese di parlare prima di tutto «di politica».

Così si è espresso l'altro ieri sera il comitato federale, anche se la scorsa settimana il segretario provinciale Roberto Sconciaforni e il consigliere comunale Maurizio Zamboni avevano già dato il loro benestare alla candidatura di Cofferati a sindaco di Bologna.

Eppure, la discussione chiarisce che il partito nutre più di qualche dubbio sull'eventuale ritorno del centrosinistra alla guida della città: «L'Emilia Romagna - dice Maurizio Zamboni - è governata da un blocco sociale ed economico composto da grandi lobby di costruttori e da potenti cooperative rosse. Questo blocco ha un accordo storico con il centrosinistra che gli ha sempre permesso di mettere i propri interessi davanti a tutto. Noi vogliamo sapere se Cofferati sindaco sarà disposto a mettere in discussione questi equilibri e fino a che punto. Per questo non siamo disposti a dare cambiali in bianco a nessuno».

Un «no» più netto all'accordo con il centro sinistra sin dal primo turno delle elezioni in realtà ci sarebbe.
La minoranza interna, Progetto comunista, pensa da tempo che il candidato di Rifondazione dovrebbe essere un rappresentante del movimento come Valerio Monteventi, da sempre portavoce del social forum cittadino.

Quest'ultimo dell'argomento non vuol nemmeno sentir parlare.
«Il social forum - spiega - ha presentato una carta di progetti sulla città. Discutiamo di questo e non sempre e solo di nomi».
Ma i malumori della sinistra di Rifondazione rimangono. Michele Terra, portavoce della minoranza, spiega che la perplessità non riguarda solo la questione del referendum sull'articolo 18: «Il candidato della sinistra dovrebbe dimostrare la sua discontinuità non solo con la giunta di centrodestra, ma anche con quella precedente di centrosinistra. Uno dei loro ultimi atti fu lo sgombero delle famiglie di immigrati che avevano occupato la basilica cittadina di San Petronio. Perché Cofferati non dimostra di essere diverso da loro dicendo qualcosa sugli immigrati che vivono a Bologna?».

Sara Menafra (Il Manifesto del 28 Giugno)

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