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La fatalità

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(25 Novembre 2008) Enzo Apicella
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Blocco degli scrutini. CGIL addio?

(10 Maggio 2010)

Con una lettera del 27 aprile 2010 indirizzata ai segretari provinciali e regionali della FLC CGIL Mimmo Pantaleo, Segretario nazionale di quella organizzazione, argomenta le ragioni dell'ostilità del gruppo dirigente del suo sindacato al blocco degli scrutini finali.

Non ci scandalizziamo. Crediamo, però, utile, fare alcune brevi considerazioni:

1.il 30 ottobre 2008 (giornata nella quale, al mattino si dava il più partecipato sciopero della scuola nella storia della repubblica) al pomeriggio CISL - UIL - SNALS e Gilda rompevano il fronte e si accordavano con il governo, spezzando l'unità del movimento e favorendone la provvisoria sconfitta;

2.La FLC CGIL non firmò quell'accordo e, da allora, ha mantenuto una posizione critica; sulla base di questa posizione, nel periodo seguente, ha contribuito a diverse iniziative di mobilitazione spesso al fianco della CUB Scuola e di tutto il sindacalismo di base, le sole forze sindacali che si sono coerentemente opposte all'insieme disastroso di tagli che Gelmini e Tremonti hanno rovesciato sul mondo dell'istruzione;

3.evidentemente, per Pantaleo, la ricreazione è finita. La FLC CGIL, in perfetta coerenza con quanto si è stabilito nell'ultimo congresso della confederazione CGIL, ritiene che non vi sia più spazio per il conflitto e per l'iniziativa diretta dei lavoratori e delle lavoratrici. Registriamo perciò che, quando lo stesso sindacato, circa un mese addietro, affermava: “La scuola italiana sta vivendo il periodo più buio che si ricordi con conseguenze pesanti non solo sul personale ma anche sulla qualità del nostro sistema formativo fino a mettere in seria discussione lo stesso diritto all’istruzione”, diceva tanto per dire;

4.rispetto al blocco degli scrutini Pantaleo si esibisce in una serie di ovvietà che meritano una risposta solo perché generano grande confusione. Sostenere, infatti, che si debba allargare il fronte, che il blocco degli scrutini non sia il "non plus ultra delle forme di lotta" ecc. significa semplicemente non fare nulla oggi in attesa di una mobilitazione "perfettissima" domani che ovviamente, quando sarà il tempo, verrà rimandata anch'essa ad un "momento migliore" (quando CISL, UIL, GILDA e anche SNALS saranno d'accordo?).

Noi pensiamo davvero che la scuola italiana stia vivendo il suo periodo più buio e che sia necessario contrastare le politiche di questo governo con ogni mezzo. Perciò sosteniamo che la mobilitazione di giugno, compreso lo sciopero degli scrutini, vada collocata in un percorso di iniziativa di lungo periodo: dal blocco dell'adozione dei libri di testo a tutte le possibili forme di azione che, insieme ai precari, agli studenti, ai genitori, alle associazioni individueremo, con lo scopo di rompere la passività e il silenzio e di restituire al paese una scuola degna.

Per la CUB Scuola
Il Coordinatore Nazionale
Cosimo Scarinzi

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