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(4 Novembre 2009) Enzo Apicella
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(Go home! Via dell'Iraq, dall'Afghanistan, dal Libano...)

Altri due soldati italiani morti in afghanistan

Berlusconi, Frattini e Larussa continuano a dire che la missione militare e’ fondamentale, ma il 90% degli italiani non ci crede.

(19 Maggio 2010)

BOSSI SI E’ ALLINEATO ALLA NATO, MENTRE IL PD E IDV CHIEDONO SOLO UNA “RIFLESSIONE SULLE FINALITA’ DELLA MISSIONE BELLICA”. IL MOVIMENTO NO WAR LOTTA INVECE DA TEMPO PER L’UNICA COSA GIUSTA DA FARE: IL RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE DALL’AFGHANISTAN

L’escalation dell’impegno militare della Nato in Afghanistan iniziato con l’offensiva di Marjah lo scorso febbraio si è rivelato un fallimento totale.

I distretti che dovevano essere liberati dai talebani ritornano sotto il loro controllo subito dopo ogni attacco militare e tra gli afghani cresce l’opposizione all’occupazione militare. L’opposizione alla guerra continua a crescere negli Stati Uniti ed anche nel nostro paese.

E’ ormai netta l’impressione che l’enfasi alimentata intorno agli “eroi caduti per Kabul” non abbia più ascolto nell’opinione pubblica italiana.

E’ necessario continuare la mobilitazione contro la militarizzazione del paese e per il ritiro delle truppe dall’Afghanistan.

IL 2 GIUGNO A ROMA A PONTE SANT'ANGELO MANIFESTAZIONE CONTRO LA PARATA MILITARE, PER IL RITIRO DEI SOLDATI ITALIANI DALL’AFGHANISTAN, CONTRO LA MENZOGNA DELLE “MISSIONI DI PACE”, IL CONTINUO AUMENTO DELLE SPESE BELLICHE.

Coincidenza ha voluto che questo nuovo episodio di guerra che ha coinvolto i soldati italiani sia accaduto il giorno dopo il rito annuale della marcia Perugia-Assisi. I “camminatori per la pace” hanno trovato il modo di non pronunciare la parola "guerra" per coprire così le responsabilità del PD e del centrosinistra che votano sistematicamente con la maggioranza di governo il finanziamento delle missioni militari, così come ha fatto a suo tempo il governo Prodi e i partiti che lo hanno sostenuto. La Tavola per la Pace e il suo coordinatore Flavio Lotti non possono essere presi sul serio perché occultano e non rappresentano, nella sua dimensione reale, i movimenti per la pace e il mondo in cui viviamo.

La Rete Nazionale Disarmiamoli

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