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(20 Maggio 2010)
Mentre in Grecia ci si prepara al quarto sciopero generale contro il tentativo di far pagare la crisi del capitale ai lavoratori salariati, scendono in piazza anche i lavoratori rumeni.
La loro lotta contro il piano di austerità concordato tra il Fondo monetario internazionale e il governo della Romania è cominciata con la manifestazione sindacale unitaria del 13 maggio e sta continuando tutt'oggi con scioperi e cortei contro la decisione di tagliare pensioni, stipendi pubblici e sussidi di disoccupazione.
I giornali italiani, però, non hanno riportato nessuna notizia dalla Romania. Evidentemente la loro libertà di stampa finisce dove inizia la paura del capitale!
La Romania, con i suoi 22 milioni di abitanti è in una crisi forse anche peggiore di quella greca.
Il paese ha un debito pubblico che potrebbe schizzare entro il 2012 al 65% e lo sforamento del deficit è di quasi il 9% quest'anno.
In cambio di una tranche di prestito di 850 milioni di euro (il totale del prestito sarà di 20 miliardi) il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Europea hanno ottenuto dal presidente Traian Basescu e dal primo ministro Emil Boc un piano di austerità simile a quello greco, che prevede il taglio del 25% dei salari dei dipendenti dello stato e delle aziende a partecipazione statale, il taglio del 15% delle pensioni e 70.000 licenziamenti.
La risposta è stata immediata e di massa in tutto il paese.
Decine gli scioperi e le manifestazioni. Il palazzo del governo e le prefetture locali sono presidiate da giorni da centinaia di militanti dei picchetti "anti austerità".
Ieri 19 maggio, in concomitanza con lo sciopero generale in Grecia anche i sindacati rumeni hanno chiamato i lavoratori allo sciopero generale.
Decine di migliaia di dipendenti pubblici e pensionati hanno risposto all'appello e sono scesi in piazza a Bucarest manifestando sotto la sede del governo.
Di fronte alla negazione di ogni dialogo da parte del governo, i sindacati rumeni hanno convocato un secondo sciopero generale per il 31 maggio.
Il pane e le rose
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