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Un pullman contro l'ingiustizia

(10 Luglio 2003)

Lo scorso 7 maggio, si è svolta in corte di cassazione a Roma l'udienza di discussione del ricorso presentato dal PM di Cosenza Fiordalisi contro l'ordinanza di scarcerazione decisa dal tribunale della libertà di Catanzaro. Nel corso dell'udienza, il procuratore generale, Veneziano, rappresentante dell'accusa, aveva chiesto il rigetto di tutti i motivi del ricorso del pm di Cosenza, aderendo di fatto alle richieste della difesa, e soprattutto all'impostazione data dal tribunale della libertà nell'ordinanza di liberazione. I difensori avevano ovviamente sottolineato la inammissibilità del ricorso del pm, basato su un'interpretazione dei reati associativi di cospirazione politica e di associazione sovversiva totalmente aderente alla relazione introduttiva del codice Rocco, datata 1930 (!).

Incredibilmente, la I sezione penale della corte di cassazione, dopo svariate ore di camera di consiglio, ha accolto il ricorso del pm per un motivo procedurale, ossia la violazione dell'art. 25 della costituzione. Secondo quanto sostiene il pm di Cosenza, i giudici del tribunale della libertà che hanno emesso l'ordinanza di scarcerazione si erano "autonominati" giudici di quel processo che, invece, in base alle tabelle interne del tribunale di Catanzaro, avrebbe dovuto essere assegnato ad un altro collegio. Con questa inaspettata decisione, la corte di cassazione praticamente contraddice la sua stessa giurisprudenza relativa a tale questione, sempre considerata una mera questione interna di ufficio non determinante alcun motivo di nullità degli atti compiuti.

Così ora il fascicolo torna al tribunale della libertà di Catanzaro che, composto da giudici diversi da quelli del 29 novembre 2002, dovrà riesaminare nuovamente l'ordinanza di custodia cautelare del gip di Cosenza. In realtà fino al momento dell'emissione delle motivazioni della corte di cassazione, che avverrà nel giro di un mese circa, non si può prevedere a quali limiti e principi dovrà attenersi il "nuovo" tribunale della libertà di Catanzaro. Infatti, nel caso in cui – come purtroppo è immaginabile – la cassazione si limitasse ad accogliere il motivo del ricorso del pm senza entrare nel merito delle accuse mosse ai compagni, il nuovo collegio del tribunale della libertà di Catanzaro avrà mano libera nel riesaminare completamente tutta l'inchiesta, magari pervenendo ad una decisione differente dalla prima ordinanza (quella annullata, per intenderci) che scarcerò i compagni ritenendo non sussistente il reato di associazione sovversiva per la rete del Sud ribelle.

Per chi non lo sapesse basti dire che la I sezione penale è la stessa corte che nel caso dei poliziotti di Napoli - mandati agli arresti domiciliari per il sequestro di persona dei compagni ricoverati nell'ospedale dopo gli scontri e per le violenze brutali perpetrate nella caserma Raniero nel marzo 2001 -, affermò che "ad oltre un anno e mezzo dai fatti, in mancanza di altri pericoli, non si può tenere nessuno in stato di detenzione". E, coerentemente(!) con questa questa impostazione, ha invece decisodi non revocare le misure cautelari a carico di Alberto (Fagiolino) di Roma, nell'udienza tenutasi poche ore dopo, sostenendo che " Genova è un'altra cosa" !

L'udienza presso il tribunale del riesame di Catanzaro si svolgerà il 15 luglio. La celerità con la quale è stata fissata la data ci sembra indicativa dei proprositi coi quali i giudici si apprestano ad affrontare questa vicenda. Infatti, non essendoci nessun motivo di urgenza ( detenuti, pericolo di fuga, ecc) e considerando i tempi della giustizia italiana, si sarebbe tranquillamente potuta svolgere dopo l'estate, visto che i tribunali si apprestano a sospendere l'attività ordinaria in vista del periodo di ferie.

Non c'è molto da aggiungere, salvo la banale e scontata osservazione che se non saremo capaci, come in passato è avvenuto, di garantire una presenza e un'attenzione qualitativamente e quantitativamente significative il giorno dell'udienza a Catanzaro, dovremo prepararci ad affrontare le ripercussioni cui una così evidente falla dentro l'intelligenza collettiva di movimento spianeranno la strada una volta di più.

Noi ci saremo e proponiamo a tutte le strutture di movimento, nonostante il caldo, le ferie e le scadenze già in fase d'avvio, di fare uno sforzo anche organizzativo per costruire la mobilitazione del 15 luglio a Catanzaro.

Da taranto è già previsto un pullmann che partirà alle 6 da v.le Magna Grecia (di fronte alla concattedrale), sarebbe auspicabile riuscire a fare una carovana che dalla Puglia porti verso la Calabria un grido forte contro l'ingiustizia.

Taranto, 9/7/03

Gl* indagat* di Taranto – Confederazione Cobas - Collettivi di Base

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