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(27 Novembre 2011) Enzo Apicella

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I lavoratori sono soli

(26 Maggio 2010)

La CGIL non ha finora commentato la risoluzione sul lavoro approvata dall'assemblea nazionale del PD. Un documento squallido che chiude ogni speranza di lotta al precariato,ai bassi salari,alla perdita dei diritti. Un silenzio che non preannunzia opposizione o almeno critica dal momento che il PD è il partito di riferimento di grandissima parte dei quadri dirigenti della Confederazione. Questi si adegueranno alle indicazioni del Partito oppure rivendicheranno la loro autonomia e l'autonoma elaborazione delle politiche della CGIL?

Io credo che la CGIL si adeguerà alle indicazioni del documento del Partito. Questa convinzione scaturisce dall'esame dei suoi comportamenti , dalle deliberazioni del Congresso, dalla sua voglia di stare "in gioco" di partecipare alle scelte politiche e sociali che saranno approvate dal Governo.

La CGIL, come la Cisl e l'UIL, continua a giocare di rimessa. Non si muove. Aspetta le decisioni del Governo sulla manovra finanziaria che sottrarrà risorse vitali a salari,pensioni,scuola,sanità e si limiterà a proporre una qualche modesta "riduzione del danno". Il richiamo di Napolitano alla coesione nazionale, allo spirito patriottico di accettazione dei sacrifici per salvare l'Italia servirà a coprire l'ennesima bastonata ai lavoratori dipendenti, ai pensionati, ai poveri. Venticinque miliardi si potrebbero ricavare da una drastica riduzione dei costi della politica e della parapolitica (spendiamo oltre cento miliardi di euro per gli stipendi ai politici, ai consulenti, ai consiglieri di amministrazione) ma si preferirà prelevarli da coloro che già stentano ad arrivare alla fine del mese.

Il gioco si è fatto pesante a livello internazionale. Il capitalismo mondiale ha una sua centrale di direzione che muove vari organismi come il Fondo Monetario Internazionale o le stesse Agenzie di Rating che assolvono a funzioni di killeraggio quando si ritiene opportuno aggredire. La Grecia, il Portogallo, la Spagna, sono state già aggredite per avere disavanzi addirittura inferiori a quello degloi USA che, però, si sono concessi il privilegio di stampare dollari senza alcuna copertura e di imporli al mondo intero. Il capitalismo è in una fase di parossismo ideologico. Gli accordi di Maastrict già abbastanza jugulatori gli stanno stretti e vorrebbe subito l'americanizzazione dell'Europa cioè la scomparsa del welfare che l'ha reso civile a fronte della barbarie in cui è costretto a vivere il popolo americano.

Non deve sfuggire il fatto che le tre nazioni nel mirino sono a direzione socialista anche se trattasi di un socialismo nominale con contenuti liberisti. Ma lo zio Sam non si fida lo stesso. Inoltre l'attacco alla Grecia è un grimaldello per scassinare l'Europa. Per il popolo greco c'è già pollice verso del Nerone che manipola i mercati. Anche la difesa approntata dal governo tedesco di non consentire negoziazioni allo scoperto dei suoi titoli di Stato ha fatto alzare acutissimi strilli ai liberisti che vorrebbero il "mercato" libero da regole e cioè un far west dove scorazzare e magari incenerire le risorse di interi popoli. Insomma, si vuole libertà di strangolamento.

Anche l'Italia è nel mirino un giorno si ed uno no. E' sconcertante che PD e CGIL non trovino di meglio che attaccare Berlusconi per avere "sottovalutato" la crisi da almeno due anni. Una critica di destra alla destra per sfuggire ad una analisi veritiera delle cause del terremoto finanziario originato dalla pirateria di Wall Street ed al quale il sistema occidentale non vuole porre alcun rimedio. E' la guerra degli USA con il mondo intero condotta attraverso le Borse ed il terrorismo sui disavanzi dei bilanci statali. L'Asia viene attaccata in più parti militarmente. L'Europa e l'Euro vengono attaccati finanziariamente. IL fine è uno solo: riaffermare una supremazia violenta e sempre più aggressiva degli USA.

I lavoratori italiani hanno la disgrazia di non avere alcun punto di riferimento oltre la sinistra comunista. Cgil,Cisl,UIL e PD si limitano a smussare qualche angolo ma non faranno niente per contrastare il loro impoverimento e la perdita di diritti. Semmai fanno a gara per dimostrare alla Confindustria quanto sono consapevoli e patriottici e come sono disposti a cedere tutto dall'art.18 allo Statuto dei Diritti.

Se in Italia esistesse la democrazia e cioè l'esistenza di una dialettica tra le forze politiche e le forze sociali nei prossimi giorni avremmo battaglia in Parlamento e sciopero generale nel Paese. Ma la democrazia non esiste e non solo perchè abbiamo una destra autoritaria al potere ma anche per una opposizione che è interfacciale al governo e Sindacati Confederali che fanno gli interessi della Confindustria. Sindacati che non difendono i loro rappresentati ma si limitano ad amministrarli con quello che passa il convento.

Pietro Ancona

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