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(3 Febbraio 2012) Enzo Apicella

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Pisa. Via Marsala: impediamo la barbarie di uno sfratto

(24 Maggio 2010)

L'Amministrazione comunale di Pisa, trasformando l'emergenza abitativa in problema di ordine pubblico, vorrebbe cancellare ogni ragione e bisogno sociale. La Giunta Filippeschi, in queste settimane ha fatto di tutto perché non si arrivasse a una soluzione concordata dell’occupazione dell’immobile di Riglione, da sempre sfitto.

Del resto, un eventuale sfratto con polizia e carabinieri in assetto anti-sommossa servirebbe da monito per le famiglie e le realtà sociali che con le loro occupazioni impediscono la realizzazione del colossale giro affaristico del Piuss.

I cittadini pisani non debbono lasciarsi ingannare dalle apparenze e dall’allarmismo diffuso dalla campagna di disinformazione condotta su tutta la vicenda. Il problema rimane, è enorme come una montagna e l’Amministrazione comunale volutamente lo ignora e lo aggira: l'emergenza abitativa, la speculazione che determina un costante aumento degli affitti e dei mutui. E la speculazione ha bisogno delle case sfitte perché, se il Comune riconoscesse l'emergenza abitativa requisendo gli immobili da anni sfitti o abbandonati, farebbe venire meno un florido business.

Tra i principali sostenitori della Giunta e dell'on. Fontanelli troviamo imprenditori edili che solo negli ultimi anni hanno avuto colossali appalti da Barbarecina al Calambrone, senza menzionare il Porto, lo scempio di piazza Vittorio Emanuele con un parcheggio sotterraneo che ospiterà quasi lo stesso numero di macchine della precedente Piazza e di cui non si sentiva alcun bisogno in città.

Ci sono migliaia di case sfitte a Pisa, decine e decine sono gli appartamenti di edilizia popolare lasciati vuoti da mesi e anni dal Comune per incuria, per colpevole mancanza di soldi con cui ristrutturarli, mentre fanno il pieno di soldi il Piuss e il “Giugno pisano”.

Oggi il sindaco Filippeschi, e con lui istituzioni varie che si sono schierate come un sol uomo a protezione di una politica abitativa disastrosa, utilizzano spregiudicatamente la protesta di cui è stato destinatario per presentarla come un’aggressione alla sua persona, da proteggere addirittura con la scorta!

Fanno un polverone per nascondere la necessità di trovare alloggio alle otto famiglie che hanno occupato, perché, se avessero trovato un affitto a prezzi di mercato, non avrebbero avuto i soldi per le rette scolastiche dei figli o per fare la spesa.

Ma quante famiglie vivono nelle stesse condizioni degli occupanti di via Marsala? A Pisa e dintorni sono molte decine e per loro il Comune non fa nulla, non utilizza l'Agenzia Casa per reperire immobili da affittare con sovvenzione degli affitti, non accelera i tempi necessari al recupero delle case popolari vuote.

Così, quando si ignorano e si affossano le problematiche sociali, si finisce con l’affidarne la soluzione all'intervento della polizia e dei carabinieri; le questioni sociali si fanno diventare questioni di ordine pubblico; al posto delle politiche sociali si attivano politiche repressive; famiglie collocate sotto i livelli di sussistenza (anche per effetto della devastante crisi economica che stiamo vivendo), le quali non hanno altra via che l’azione diretta per affermare il loro legittimo bisogno di casa, vengono accusate di praticare l’illegalità.

Come se fosse legale non avere una casa, dove vivere con la propria famiglia!

le problematiche abitative e sociali devono essere portate al centro della vita amministrativa della nostra città.

Non trovare una soluzione concreta alle otto famiglie significa gettare per strada loro e condannarne domani alla stessa sorte decine di altre.

Rimanere indifferenti davanti a questi problemi sarebbe una ulteriore barbarie sociale.

Coordinamento antifascista e antirazzista Pisa

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