">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Comunisti e organizzazione    (Visualizza la Mappa del sito )

Eric Hobsbawm

Eric Hobsbawm

(11 Ottobre 2012) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

Memoria e progetto:: Altre notizie

Report sul Seminario Comunista Internazionale di Bruxelles

(21 Maggio 2010)

Il titolo ed il tema del seminario di quest’anno, svoltosi dal 14 al 16 maggio e organizzato dal 1992 dal Partito dei Lavoratori del Belgio (PTB), è stato “Le conseguenze dalla crisi e l’intervento dei partiti comunisti”

La lista dei partecipanti annoverava 45 partiti. Gli interventi sono stati 32 : Partito dei Lavoratori del Belgio, Partito Comunista dei Lavoratori di Ungheria, Tudeh dell' Iran, PS lituano, KKE (Grecia), Partito rivoluzionario del popolo del Laos, PC del Brasile, PC Vietnam, PC dei Popoli di Spagna, PC Svezia, PC Canton Ticino, PC Siria, PC URSS, PC Fed. Russa, PC dei lavoratori russi, PC Lussemburgo, PC Libano, PC Malta, FPLP, PC Filippine, PC lavoratori Tunisia, PC Inghilterra(ml), La strada della libertà socialista (USA), PC Turchia, PC Congo, PC Cuba, Partido Vanguardia Popular (Costa Rica) PC Perù, PC El Salvador, Partito del Lavoro Turchia, PC Ucraina, PC Afghanistan, PC Albania, Rete dei Comunisti (Italia).

Le tre giornate dell’appuntamento annuale dello SCI di Bruxelles hanno dato l’occasione a tutti i delegati di partecipare ad un dibattito e ad un confronto vero, sul tema d’estrema attualità proposto all’ordine del giorno.
L’età media dei partecipanti al convegno era abbastanza alta - tra i 45 ed i 65 anni -, anche se diverse delegazioni (Grecia, Congo, Svizzera, Lituania, Cuba, parte dei russi, parte dei belgi ed altre ancora) erano formate da giovani e diversi altri giovani erano presenti in sala come uditori.

Tutti gli interventi, a parte rarissime eccezioni, sono stati presentati e letti in forma scritta e saranno a breve pubblicati sul sito www.icsbrussels.org .
Lo spazio che dinamizzava le giornate era quello delle domande e del confronto tra delegati, spazio ritagliato ogni 6 / 8 interventi. In questi momenti di dibattito emergevano di volta in volta punti di vista, idee, critiche o puntualizzazioni che di volta in volta evidenziavano approcci diversi - talvolta divaricanti – alla prassi politica nei vari paesi ed all’analisi della fase di profonda crisi sistemica del capitalismo.

Di seguito una sintesi di alcuni tra i temi principali del confronto sui quali si è insistito di più nei vari interventi e durate il dibattito domande/risposte.

Tutti gli interventi, con diverse sfumature, hanno concordato sulla sostanza sistemica della crisi capitalistica, descrivendo le forme con le quali si estrinseca nei vari modelli capitalistici nazionali o continentali (UE, USA, America Latina, Asia, Africa).
- Crisi economico/finanziaria che si trasforma in crisi politica e di credibilità delle varie classi dirigenti, costringendo ad un progressivo annullamento delle differenze tra le varie rappresentanze di origine socialdemocratica e liberale.

- Critica serrata alle varie ipotesi neo-keynesiane che emergono, in forme diverse nei vari paesi, come tentativo di dare risposte alla crisi entro l’alveo del modello capitalistico. La battaglia contro queste teorie economiche subalterne al capitalismo è stata comunemente considerata centrale per il lavoro politico da svolgere nel prossimo futuro.

- La crisi sistemica nella quale si dibatte il capitalismo dà una chance senza precedenti alla possibilità di propagazione delle idee forza del socialismo ed al rafforzamento politico ed organizzativo dei partiti comunisti e delle loro strutture.

Il dibattito più acceso è stato sul modello di sviluppo proposto dai rappresentanti del PC vietnamita e dal Partito Rivoluzionario del Popolo del Laos, che ovviamente ha rimandato immediatamente al modello che sta seguendo la Repubblica Popolare Cinese. Alcuni interventi (tunisini, inglesi, peruviani, filippini, ucraini) si sono soffermati sull’incompatibilità del mercato nel socialismo e sui rischi che a lungo termine questo tipo d’ibrido potrebbe determinare per la tenuta del socialismo.

Correlate a queste analisi critiche sul “socialismo di mercato” le domande sui diritti dei lavoratori impiegati nelle aziende statali a controllo privato, le domande sull’emigrazione di lavoratori dal Vietnam verso la Russia (la domanda sull’emigrazione viet in Russia formulata al rappresentante del PCV da un esponente del PC dei lavoratori russo è parsa però sottendere elementi che poco hanno a che vedere con differenze teoriche o analitiche...)

Altro elemento di confronto si è sviluppato intorno alle politiche d’alleanza con le forze islamiche, a partire dal caso libanese. I compagni del PC libanese hanno esposto le posizioni che ben conosciamo, d’alleanza contro l’invasore sionista.

Ci si è confrontati sulle forme che sta assumendo ed assumerà il modello capitalistico in questa fase di crisi sistemica. La compagna cubana ha detto che la crisi non è la fine del modello neoliberale, che assisteremo ad un peggioramento delle politiche neoliberiste, che non possiamo prevedere quale modello ci aspetta dato che non esistono modelli “puri” da poter preconizzare. Assisteremo ad una maggior concentrazione di capitali ed ad un aumento esponenziale della precarizzazione nei rapporti di lavoro.
Il rappresentante del Partito Comunista del Brasile in questo senso ha rimarcato le considerazioni della compagna cubana, evidenziando che non si possa parlare genericamente del Capitale ma dei capitalismi. Secondo il compagno del PCdB stiamo ritornando ad una versione aggiornata del neoliberismo dei primi anni ’80 e ci dobbiamo quindi predisporre per attaccare questo modello concreto.

Ad una domanda rivolta al compagno del KKE da parte di un compagno russo sulla volontà del partito greco di mettere tra le rivendicazioni della mobilitazione in corso l’uscita dalla UE il compagno greco ha esordito dicendo che “dobbiamo essere d’accordo sul carattere imperialista della UE” e quindi sugli interessi divaricanti con quelli delle masse popolari, quindi sì il KKE è a favore dell’uscita della Grecia dalla UE
Interessante infine la valutazione del rappresentante del KKE sulle mobilitazioni in atto in Grecia: a domanda sugli sbocci possibili delle lotte, il compagno ha risposto che il suo paese non attraversa una fase rivoluzionaria ma di mobilitazione di massa sotto il controllo dei comunisti. Gli sbocchi possibili possono essere due: o reazionaria o d’avanzamento dei rapporti di forza a favore della classe operaia. In questo contesto di lotta i comunisti possono dimostrare la possibilità del socialismo.

La contestazione principale al testo della risoluzione finale è venuta dai compagni del PC dei lavoratori di Tunisia e del PC del Congo. Il compagno tunisino ha evidenziato l’insufficiente trattazione dell’impatto della crisi nei paesi del terzo mondo, quindi ha espressamente affermato che l’impostazione è viziata da eurocentrismo.
Di seguito il compagno congolese ha evidenziato la sua difficoltà a presentarsi nel prossimo futuro con un testo dove non si parla della nuova aggressione colonialista / imperialista contro il continente africano, che vede nel comando statunitense AFRICOM la punta militarista di una nuova rioccupazione. Nell’anniversario dei 50 anni dell’indipendenza africana occorre parlare espressamente di questo continente.
Il compagno del PC dei popoli di Spagna ha evidenziato che, a suo parere, parlare di “condizioni più favorevoli per la lotta rivoluzionaria proletaria in America Latina e in Asia (punto 12 del primo testo in discussione) sia insufficiente.
Il compagno del PC del Ticino ha evidenziato la mancanza di qualsiasi riflessione sulla Cina e sulle profonde trasformazioni in atto in un paese che, proprio perché socialista, non può essere rimosso dalla discussione di un seminario di comunisti.
Altro elemento di contraddizione che non è emerso molto nel dibattito ma che è stato elemento di dibattito “a latere” è il punto che nella parte seconda - quella riguardante l’azione dei partiti comunisti - parla dell’azione extraparlamentare come mezzo principale di prassi politica. Su questo tema le differenze d’impostazione sono teoriche ma anche pratiche, come nel caso del PCdB che nel governo Lula ha il Ministero dello Sport o del PC russo che ha rappresentanti nella DUMA e diversi altri.

Il dibattito svoltosi nei tre giorni– per merito dei compagni belgi che di volta in volta precisavano i contenuti in base agli stimoli ed alle indicazioni emergenti dai vari interventi – ha visto un alto livello di sintesi nel documento che, anch’esso, sarà a breve pubblicato sul sito del Seminario Comunista Internazionale.

Durante i lavori sono state approvate per acclamazione tre risoluzioni di solidarietà con Cuba, con i popoli ed i partiti comunisti arabi, con la lotta dei minatori russi in seguito al disastro dello scorso 13 maggio nella miniera di carbone Raspadskaia (66 morti).

Contropiano

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Notizie sullo stesso argomento

Ultime notizie dell'autore «Contropiano / Rete dei comunisti»

4359